Il 94% delle mamme che allattano segue una dieta scorretta

dieta giusta in allattamento

Qui sul blog abbiamo affrontato già qualche tempo fa il tema alimentazione e allattamento. In quell’occasione abbiamo sottolineato come come sia importante che la neo-mamma che allatta, pur senza doversi attenere a regimi dietetici particolari, segua una dieta sana ed equilibrata, ricca di tutti i nutrienti necessari al mantenimento del proprio stato di salute e al corretto sviluppo del bambino che dal suo nutrimento dipende. Allo stesso tempo avevamo precisato come fosse importante astenersi dal seguire diete dimagranti, magari allo scopo di smaltire quei chiletti in più rimasti dopo il parto.

Purtroppo però sembra che non tutte le mamme adottino questi accorgimenti e che anzi molte di esse manchino di assumere quotidianamente alimenti che assicurano loro il giusto quantitativo di micronutrienti, come vitamine e sali minerali, fondamentali perchè il latte materno abbia una buona composizione. Infatti, secondo una ricerca spagnola condotta dall’Università di Granada, il 94% delle mamme che allattano non segue una dieta adeguata.

Allattare i gemelli, come e perché

AA045234Allattare i gemelli al seno: missione possibile?

Questo articolo è dedicato a tutte le mamme che aspettano gemelli ed in particolare a Giulia che dalla fan page di Facebook mi ha confidato la sua voglia di allattare al seno i suoi piccoli ma anche la sua paura di non riuscire a farlo. Allora iniziamo!
Tutte noi sappiamo quanto allattare il proprio figlio sia importante, salutare per noi e anche per loro. Ma allattare i gemelli è ancora più importante perché di frequente nascono con un grado di prematurità e devi sapere che il latte prodotto dalle mamme dei bimbi nati prima ha una composizione diversa, più nutriente “creata” appositamente per acellerarne la crescita ma anche per fornirgli una buona dose di anticorpi.

Avrai un mondo di domande per la testa vediamo se sono le stesse che ho pensato io.

Allattare due gemelli è più faticoso che allattare un solo bambino?

Se rispondessi di no direi una bugia, è faticoso sia dal punto di vista fisico, visto che il tuo corpo deve produrre latte a sufficienza per due bambini e ciò richiede tantissima energia, sia dal punto di vista del tempo da ritagliarsi per fare questa magnifica operazione. Anche se li allatterai contemporaneamente avrai come la sensazione, soprattutto nelle prime settimana di rodaggio, di non fare altro che allattare, cambiare pannolini e di nuovo alllattare. Il consiglio è cercare di trovare una tua routine nel fare le cose, di fare più tentativi di incastrare i tuoi impegni casalinghi finché non troverai la giusta via. I problemi che potresti incontrare allattando i gemelli sono gli stessi che incontreresti allattando un bimbo solo: mastite, ragadi al seno, difficoltà di trovare la posizione giusta. Ma con un pò di sana pazienza e tranquillità vedrai che si può fare.

Le mamme che allattano al seno sono migliori delle altre?

mamme che allattano sono migliori

Care amiche mamme e future mamme, oggi mi permetto di usare lo spazio che mi è concesso qui sul blog per raccontarvi la mia storia e proporvi, a partire da questa, un piccolo spunto di riflessione. Sono certa comprenderete che il mio intento è tutt’altro che provocatorio e il mio contributo di oggi vuole solo aprire uno spazio di discussione su un tema molto sentito da tante neo-mamme che per scelta o per motivi non dipendenti dalla loro volontà non hanno allattato i figli al seno.

Quando è nato mio figlio io ero molto stanca; gli ultimi mesi della gravidanza furono molto pesanti, eravamo in piena estate e io ero costretta a riposo a causa di una minaccia di parto pretermine alla 32ma settimana. Non vedevo l’ora che il piccolo nascesse perchè pensavo che tutto sarebbe stato più facile ed io, finalmente riacquistata la forma fisica e il pieno controllo del mio corpo, sarei stata più efficiente e serena. Avevo già deciso che non lo avrei allattato al seno anche perchè le precedenti esperienze negative di qualche amica mi avevano spaventata e d’altra parte io ero poco propensa a fare questa scelta già da molto tempo prima di aspettare un bambino.

Come esercitare la muscolatura del perineo

esercitare perineo

Dopo la nascita del mio bambino ho cominciato a soffrire di incontinenza urinaria (esperienza che naturalmente avevo fatto anche in gravidanza); come molte delle neo mamme che incorrono in questo spiacevole inconveniente (chiamiamolo così) ho aspettato però che passasse da solo, tanto più che nella maggior parte dei casi è proprio questo che avviene non appena i tessuti riacquistano elasticità.

Tuttavia per me non fu così e il problema si protrasse per quasi un anno dopo il parto. Come potete immaginare, tossire, sternutire a fare qualunque sforzo a vescica piena era ormai per me un incubo e mi sentivo molto scoraggiata e persino un po’ invecchiata. Questo fin quando, dietro consiglio di un’amica che aveva avuto queste preziose informazioni dal suo ginecologo, non cominciai ad esercitare la muscolatura del perineo ottenendo in breve tempo risultati davvero sorprendenti.

La tiroide materna influisce sullo sviluppo del sistema nervoso del feto

tiroide-gravidanzaSoffrire di tiroide è una patologia molto diffusa, soprattutto tra le donne. Il problema è che dopo la gravidanza una neo mamma su tre sviluppa una infiammazione della tiroide che se non curata può avere delle conseguenze molto serie, basta dire che il 5-10% dei casi di depressione postpartum è dovuta proprio ad un malfunzionamento tiroideo. Oggi ho pensato di parlarvi di questo argomento per due motivi, il primo è che il 17 aprile si svolgerà la Giornata nazionale della tiroide e in molte città italiane per due giorni si effettueranno ecografie gratuite per monitorare lo stato di salute di questa importante ghiandola. Il secondo motivo riguarda una notizia uscita in questi giorni che conferma il fatto che ci sia un passaggio diretto degli ormoni tiroidei tra madre e feto attraverso la placenta, ricerca effettuata da un team di ricercatori italiani guidati dal professor Alfredo Pontecorvi, Ordinario di Endocrinologia all’Università Cattolica di Roma.

Giovane ha l’Alzheimer, partorisce e non riconosce la figlia

Rebecca Doig, ha l'Alzheimer, partorisce e non riconosce la figliaAlzheimer una malattia per certi versi ancora sconosciuta e che colpisce soprattutto le donne; in linea generale si può dire che riguarda la popolazione ma non sempre è così.

E’ il caso di Rebecca Doig, una giovane donna di 31 anni che soffre di una rarissima forma di Alzheimer; pensate che la malattia si è sviluppata durante la sua prima gravidanza arrivando ad aggravarsi al punto che dopo il parto Rebecca non è stata nemmeno in grado di riconoscere la sua piccola Emily.

Rebecca la scorsa estate in una delle visite effettuate per capire il motivo dei suoi vuoti di memoria aveva scoperto di essere incinta. I medici le diedero due notizie: una bellissima, quella appunto della gravidanza e l’altra invece terribile. Accertarono infatti che la giovane soffriva di una rara forma di Alzheimer della quale è una delle più giovani pazienti al mondo.

Con MammaFit le mamme ritornano in forma

MammaFitRiuscire a tornare in forma dopo una gravidanza non è sempre facile; quello che mi sento di dirvi è di evitare di seguire l’esempio di alcune mamme VIP che per perdere peso nel più breve tempo possibile si sottopongono ad assurde diete (e a volte anche a digiuni). Questa breve premessa per parlarvi di un sito internet che ho scoperto oggi pomeriggio; si chiama MammaFit ed è dedicato a tutte quelle mamme che hanno partorito da almeno sei settimane e che desiderano muoversi un po’ per tornare in forma.

Come si può leggere all’interno del sito si tratta di un’ Associazione Culturale Sportivo Dilettantistica nata dall’idea di due mamme amiche ed istruttrici di fitness.

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L’igiene intima in gravidanza e dopo il parto

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Per una donna l’igiene intima è sempre molto importante e deve essere curata attentamente, a maggior ragione durante la gravidanza e nel periodo successivo al parto. Gli sbalzi ormonali che si hanno durante la gravidanza possono comportare uno squilibrio della flora batterica; in gravidanza, infatti, il livello di estrogeni che regolano la presenza dei batteri aumenta, e ciò comporta una diminuzione del grado di acidità vaginale.

Inoltre, lo stress dovuto ai cambiamenti in atto può esporre la donna ad una maggiore possibilità di contrarre infezioni vaginali, in virtù del fatto che la flora batterica è alterata e i microrganismi non riescono più a difendere dalle infezioni; proprio per questo, ad esempio, il virus della candida attacca maggiormente le donne in gravidanza, come del resto le vaginosi batteriche.

Le vaginosi sono più difficili da riconoscere rispetto alle vaginiti, perché non sono accompagnate dai sintomi tipici dell’infiammazione, come prurito o bruciore; in tutti e due i casi, però, si manifestano delle perdite che costituiscono un segnale chiaro da non sottovalutare.

In Lombardia ostetriche a domicilio e pediatri di turno fino a mezzanotte

partoapgarA quante di voi è capitato che andando a partorire il secondo figlio abbiate avuto il timore di lasciare solo il primogenito? Quanto avreste desiderato uscire subito dall’ospedale per correre a casa a coccolare il neo fratello maggiore? Certo si può fare ma è a rischio e pericolo della mamma e del bimbo che si ritrovano privi di assistenza medica nei primi giorni successivi al parto. Nella Regione Lombardia una interessante iniziativa sta per essere inaugurata, cioè si avrà la possibilità di ricevere delle viste a domicilio da parte delle ostetriche per le mamme che decidono per la dimissione veloce a 48 ore dalla nascita.

“Sono iniziative che prestano grande attenzione ai più piccoli, anche sulla scorta dei suggerimenti raccolti dalle mamme e dai papà di Milano”.

ha detto Formigoni il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, nel suo progetto sanitario per Milano

Depressione post partum: si può combattere con esercizio fisico

l'esercizio fisico combatte la depressione post partum

Torniamo nuovamente a parlare di depressione post partum, un disturbo che si calcola colpisca il 13% delle neomamme e che se trascurato può purtroppo portare anche a terribili gesti.

A quanto sembra un gruppo di ricercatori dell’Università di Melbourne sarebbero arrivati alla conclusione che con un po’ di esercizio fisico e colloqui con esperti la depressione post partum si possa evitare. Per arrivare a questo risultato hanno esaminato 161 pazienti; li hanno divisi in tre gruppi. Dopo il parto 62 hanno fatto esercizi fisici con il bambino per circa un’ora e mezz’ora di educazione parentale con una terapista per due mesi; a 73 pazienti invece hanno consegnato della documentazione cartacea su quegli stessi argomenti mentre 26 non hanno ricevuto nulla.

Come tornare in forma dopo il parto

tornare in forma dopo parto

Una delle preoccupazioni delle neo mamme è quella di non riuscire a riacquistare la forma fisica  che avevano prima della gravidanza, e in particolare di non smaltire i chili acquistati durante i nove mesi della gestazione. In realtà, riacquistare la silhouette pre-gravidanza non è impossibile; la prima cosa da fare dopo il parto è eseguire qualche esercizio di ginnastica post-natale dolce, e seguire un’alimentazione equilibrata, senza scoraggiarsi se i risultati non saranno immediati.

Per quanto riguarda le diete, evitate quelle lampo che promettono miracoli, o quelle fai da te, anche perché, nella maggioranza dei casi l’obiettivo non è dimagrire, ma tornare come si era prima del parto. La cosa migliore da fare è rivolgersi al proprio medico che sarà in grado di indicarvi il regime alimentare più adatto per ritrovare la forma fisica senza compromettere la salute.

Associazione La Cicogna: un sostegno per i neo genitori

associazione la cicogna

L’arrivo di un bambino è una gioia ma può anche essere fonte di preoccupazioni soprattutto se è il primo figlio; dubbi, ansie cominceranno ad assalire i neo genitori. Cosa fare? Il web ed anche questo blog (qui la pagina Face Book di Tutto Mamma) sono dei punti “di riferimento” in cui le mamme ed i papà possono parlare, condividere esperienze e fare anche domande.

Voglio però segnalarvi anche le interessanti iniziative dell’Associazione La Cicogna di Torino che propone incontri con i neo genitori proprio per cercare di dialogare e confrontarsi.

L’uso dei farmaci durante l’allattamento

farmaci durante allattamento

Come avevamo già spiegato a proposito dell’utilizzo dei farmaci in gravidanza, anche durante l’allattamento è necessario limitare il più possibile l’uso dei medicinali, perché passano nel latte e quindi, attraverso la suzione, al bambino. Se proprio non è possibile, cercate di limitarne il più possibile l’uso e consultate sempre il vostro medico prima di assumerli e non superate le dose che vi indicherà. Di rado i principi attivi dei farmaci sono così alti da essere dannosi per il neonato, ma visto che comunque una parte arriva al latte, è meglio essere prudenti.

Anche nel caso in cui il medico prescriva una medicina che non presenta controindicazioni per il piccolo è meglio prenderla almeno 30 minuti dopo la poppata e far passare 3 ore prima di allattare di nuovo. La quantità di principio attivo del farmaco che arriva nel latte dipende da diversi fattori, come la dose, la via di somministrazione, la durata attiva del medicinale nel sangue della mamma e il rapporto che si crea tra la quantità presente nel latte e quella nel sangue della madre; inoltre anche lo stato di salute del bambino è importante: ad esempio, i neonati pre-terimine hanno il fegato e i reni più delicati.

Infine, è importante sapere se quel farmaco è stato approvato per l’uso nella popolazione pediatrica: se la riposta è affermativa, la presenza del medicinale del latte non comporta rischi per il bambino.

Il prolasso uterino

prolasso uterino

Durante la gravidanza e il parto, i muscoli pelvici che sostengono gli organi del bacino possono indebolirsi e allentarsi tanto da portare all’incontinenza e, nei casi più seri, anche al prolasso degli organi; il caso più comune è quello in cui l’utero si abbassa fino ad arrivare al canale vaginale, ovvero avviene il cosiddetto prolasso uterino.

In genere, il prolasso uterino compare in seguito al parto, ma può anche dipendere dalla predisposizione ereditaria all’indebolimento dei muscoli pelvici, o all’avanzamento dell’età; l’abbassamento dell’utero verso la vagina può riguardare solo il collo dell’utero, oppure l’intero organo. I sintomi più comuni del prolasso uterino sono la sensazione di pressione nel basso addome, la perdita incontrollata di urina in seguito ad uno starnuto o a un colpo di tosse, dolori  alla schiena, stitichezza e fastidio durante i rapporti sessuali.