Dal blog “E voi? Figli niente?”, intervista a NinaCerca

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intervista blogger ninacerca

Per la prima intervista del ciclo dedicato alle mamme blogger, abbiamo scelto una blogger che mamma ancora non lo è. Una contraddizione? No, perchè anche se non stringe ancora il suo bambino tra le braccia, l’amore che ha già pronto per lui, la forza con cui lo desidera, il coraggio di non arrendersi, sono quelli di una mamma straordinaria. Il suo blog si chiama “E voi? Figli niente?” e lei è Nina, anzi, NinaCerca.

Ciao Nina, presentati ai lettori di Tuttomamma…

Mi chiamo Nina e sto cercando un figlio, ormai da diversi anni. Considerando che ne ho quasi 34, direi che è anche ora che il latitante si faccia vivo, perché va bene il gusto dell’attesa, della ricerca come opportunità di crescita e di scoperta, va bene tutto ma ecco, come dire, mi basta così. Il mio blog è il mio viaggio alla ricerca della maternità quando questa non è più soltanto una questione di scelta e volontà personali.
 
Quali sono state le tappe del tuo percorso di “cacciatrice”?

Credevo che per fare un figlio bastasse fare l’amore, mi sono dovuta ricredere. L’iter è stato un po’ quello di tutte le cacciatrici. Idillio prima (mi addormentavo con la mano sulla pancia e sognavo di piedini e manine che avrei visto e sentito crescere in me), esaurimento dopo! Rapporti mirati, controllo dell’ovulazione, ispezione del muco e rosse che puntuali ritornavano ogni mese. Intanto, intorno era tutto un fiorire, di pance e di consigli non richiesti. Il must era e rimane: “Non ci devi pensare, rilassati e vedrai che arriva”. Ma di che stiamo parlando, mica sto aspettando l’autobus che ritarda? Io ci pensavo eccome! Infine, sono arrivati gli esami; grazie a un’isterosalpingografia ho scoperto che il mio problema erano le tube, e ora la mia chance si chiama Fivet. Perciò adesso non sono a caccia, anche se conservo quella piccolissima speranza nel miracolo: aspetto di partire per questa nuova avventura.
 
Veniamo al blog. Perché hai deciso di aprirlo, e come ti aiuta il fatto di condividere un aspetto per certi versi così intimo della tua vita?

Quando ho iniziato c’erano milioni di mommy-blog, ma di blog sull’infertilità davvero pochi. Molte di noi donne diversamente fertili vivono questa condizione con un senso di vergogna, quasi fossimo responsabili della nostra sorte. Il senso di colpa, l’invidia del pancione, la paura di non farcela, i momenti di depressione, il sentirsi difettose, mancanti, sono tratti che ci accomunano al di là delle differenze nei percorsi. Non se ne parla, ma la nostra “specie” è numerosa, siamo più di quante crediamo di essere. Eppure nella vita di tutti i giorni non ci conosciamo, ci sfioriamo magari ogni giorno senza sapere nulla l’una dell’altra. Così ho pensato di creare io un blog, dove incontrarci e confrontarci. La mia sfida è stata tentare un approccio nuovo, sfruttando il potere terapeutico della risata e usando le armi dell’autoironia. Il beneficio è indubbio, si fa una sorta di terapia di gruppo, ma senza spendere un euro!
 
Il titolo del blog “E voi? Figli niente?” è emblematico. Tu che cosa ci vedi in chi rivolge questa domanda? Ignoranza, insensibilità, imbarazzo?

Sarò onesta: non condivido questo tipo di approccio, lo trovo indiscreto. Credo si tratti di ignoranza, perché parte dall’assunto che fare figli sia una tappa obbligata nel percorso di una coppia e che oltretutto sia facile e immediato come fare una torta: volere è potere. Ormai si sa che il problema dell’infertilità è diffuso, magari il dubbio a questa gente qui potrebbe venire, no?  

Parlaci della tua “Rivoluzione Gioiosa”…

Sarò un’idealista, ma voglio credere che questo movimento che sta nascendo, fatto di blogger che parlano d’infertilità, di libri che divulgano informazioni, di mamme, donne e uomini sensibili che si interessano al problema anche se non coinvolti, insomma tutta questa sottocultura che si muove e agisce, sarà il motore di un cambiamento.
RIVOLUZIONE, perché tende a scardinare stereotipi e luoghi comuni che accettando passivamente abbiamo contribuito a radicare. Noi non abbiamo colpe. Noi non siamo donne fissate, ossessionate o difettate. Noi siamo portatrici sane di voglia di vivere e di amare!
GIOIOSA perché non è fatta con la rabbia e il risentimento, ma con la forza e l’orgoglio di donne coraggiose che ogni giorno affrontano i problemi con dignità. Donne che vogliono rispetto, informazione, più garanzie e un miglior accesso alle tecniche di PMA (vedi la legge 40).

Il tuo blog è anche uno spazio aperto agli altri: raccontaci della Spiaggia di Nina, e delle sue Conchiglie.

Questa è la parte a cui più sono affezionata. Ho cercato di essere un vettore, il mezzo che permette alle realtà sparse di entrare in contatto e conoscersi. Con “Quante siamo?”, ho creato un salottino virtuale in cui ognuna si presenta e conosce le altre cacciatrici. L’idea è stata accolta con entusiasmo, la lista cresceva ogni giorno di più. Poi sono cominciate anche le mail, donne che mi scrivevano per raccontarmi le loro esperienze e quindi mi son detta: perché non andare oltre? Allora ho voluto dare la possibilità a chi lo desidera di condividere la sua storia pubblicamente. Queste sono le conchiglie, la Spiaggia di Nina si limita a raccoglierle, dare loro una casa e riportarle alla luce in tutta la loro bellezza.

C’è altro che vorresti aggiungere, di cui non abbiamo parlato? 

Mi piace pensare che un giorno nessuna donna dovrà più provare vergogna per non riuscire ad avere figli. Che la fecondazione assistita perderà quell’alone di mistero, inquietante e pauroso, perché non sarà più associato alla manipolazione genetica. Esiste il pregiudizio che chi parla o si interessa di infertilità ne sia necessariamente coinvolto. Leggi quel blog di donne sterili? Allora hai problemi anche tu! Ecco questo è l’atteggiamento mentale che ognuno di noi può scegliere di combattere. L’infertilità non è un segreto inconfessabile, ma una problematica reale e superabile, se insieme abbattiamo le barriere dell’isolamento. Perciò parliamone, raccontiamoci, usciamo allo scoperto, diamo spazio e pretendiamolo. Tutti.

[Illustrazione di Nina&Owl]

23 commenti su “Dal blog “E voi? Figli niente?”, intervista a NinaCerca”

  1. Non posso che condidere questa bella intervista, stimo e ammiro Nina e la sua forza. Mi unisco alla speranza che un giorno non lontano ci si possa approcciare a questo argomento con meno pregiudigizi. E il merito sarà anche di questa rivoluzione gioisa che ogni giorno si rinnova!

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  2. @Owl sei la prima! Non poteva essere altrimenti!

    Quando Treditutto mi ha proposto l’intervista sono stata entusiasta all’idea. Questa è una grande opportunità, proprio perchè mi permette di uscire dai confini del mio blog, di portar fuori questi argomenti e far conoscere il modo in cui li affronto e ne parlo. Perciò sono grata a lei per questa occasione che mi ha offerto e a tutte voi, che avete già scelto o sceglierete di accompagnarmi in questo viaggio di scoperta e ricerca 🙂

    L’unione fa la forza. Io ci credo davvero!

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  3. Nina sei una grande!!!! Il tuo blog è fantastico, è di aiuto a tutte quelle che desiderano un figlio, a chi ha un amore immenso dentro da dare ad una nuova vita. Aiuta anche chi come me ancora non sa se è o meno diversamente fertile, sto conoscendo grazie a te un mondo di donne soprattutto coraggiose, che non si abbattono, fili d’erba che si piegano magari sotto la forza del vento ma poi ritornano a guardare il sole con nuova speranza. Grazie per tutto Nina!!!

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  4. @Owl sei la prima! Non poteva essere altrimenti!

    Quando Treditutto mi ha proposto l’intervista sono stata entusiasta all’idea. Questa è una grande opportunità, proprio perchè mi permette di uscire dai confini del mio blog, di portar fuori questi argomenti e far conoscere il modo in cui li affronto e ne parlo. Perciò sono grata a lei per questa occasione che mi ha offerto e a tutte voi, che avete già scelto o sceglierete di accompagnarmi in questo viaggio di scoperta e ricerca 🙂

    L’unione fa la forza. Io ci credo davvero!@ Owl:
    @ Owl:
    @ Owl:

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  5. Brava Nina, bell’intervista! Allarghiamoci e divulghiamo: nel mondo l’ingoranza regna sovrana. Ed è una brutta cosa! Un caro saluto. Mo’ mi faccio un giro in questo blog, visto che ci sono…

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    • Ciao Licia, io sono cresciuto con una sllorea gemella. Finche8 era possibile per reegalo ricevevamo le stesse cose, cosec non c’erano invidie e litigi. Poi crescendo hanno cominciato a essereci differenze di sesso per i regali e alla fine succedeva che ce li scambiavamo. Lei giocava con le mie macchinine e io con le sue bambole, poi quando avevamo provato la differenza ed eravamo stufi, tornavamo al gioco che ci era stato regalato in origine. E non per questo io aspiro a fare la velina Quindi in sostanza il mio consiglio e8 segui l’istinto: guardala mentre gioca e vedi con cosa si diverte di pif9. Tanto, qualunque scelta e8 quella giusta, alemno finche8 non cammbiere0 di colpo i suoi gusti

  6. Sapete cosa c’è di straordinario in tutto questo?
    Che per assurdo, se vogliamo ridurre ai minimi termini, apriamo un blog tutte per gli stessi motivi.
    Così io che rimango incinta per caso mi sento spaventata, a tratti terrorizzata, molto inadeguata, fatalmente stressata, speranzosamente attratta dall’idea di trovare quacuno, nel mio scrivere, che non mi faccia sentire diversa, che mi faccia dire “hei, ma ci sono anche loro. Allora non sono da sola.”.
    E così di fronte a una Nina che cerca un bambino e una me che non sa come affrontare questa cosa così tanto più grande di lei, imporvvisamente, si apre un ponte.
    Perchè -diciamocelo- è difficile nella vita reale trovare il tempo, l’occasione, di rispondere come veramente vorremmo a chi ci dice “e voi? figli niente? “, ma anche a :”sei incinta? favoloooosoooo. E a quando il fratellino??”.
    E allora apriamo questi spazi, così, tra l’anima e una tastiera, dove finalmente tiriamo fuori e DICIAMO quello che pensiamo davvero.
    Finchè qualcuno ci risponde e, come dice Nina, magari ci eravamo sfiorate un giorno su un treno, ma in quale modo avremmo potuto altrimenti raccontarci, in quel mondo, se siamo felici, distrutte, innamorate, incazzate, spaventate e – infine, come una liberazione/rivelazione – ridere di noi stesse?

    Scusate, m’è presa così, un po’ di logorrea.
    Però grazie a tutte, davvero =).

    Susibita
    (http://susibita.blogspot.com/)

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  7. @Speranza grazie, Nina promette, Nina mantiene ^^

    @Susibita la cosa più straordinaria che ho scoperto, aprendo il blog, è che al di là delle differenze nei percorsi, sono tantissime le cose che ci accomunano, che ci rendono simili. Le emozioni, quelle sono universali.
    Perciò si, sono d’accordo con quello che dici, abbiamo bisogno di uno spazio in cui mettereci a nudo e raccontare l’altra faccia della realtà, the dark side, ammettere ciò che ci ha ferito, deluso, fatto male. Questa è la nostra forza: la capacità di trasformare il dolore in energia creativa.

    Grazie a te ^^

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  8. Nina,
    credo che il tuo più grosso merito sia quello di sollevare quel velo di angoscia che ricopre le donne diversamente fertili e uccidere lo sguardo pietoso di chi interroga “E voi figli niente…?”.
    Non voglio parlare di coraggio, perchè anche questo termine è sempre legato alle situazioni spinose, e la tua, le vostre, non lo sono.

    Un brava sarebbe banale, quindi ti regalo un sorriso, uno per ricambiare tutti quelli che tu regali a chi segue te, il tuo blog, la tua spiaggia….

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  9. Grande nina!!! che bello leggerti qui!!! 😉
    sei la voce di tutte noi!! sono felice di essere rappresentata da te, con la tua rivoluzione gioiosa e la tua spiaggi piena di vita!!
    grazie a te e a Treditutto per aver dato spazio a una schiera di non ancora mamme ma donne con storie da conoscere…per capire.
    così insieme combattiamo l’ignoranza e la superficialità!!!

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  10. Nina è la prova di quell’osmosi che è cambiamento. Di quell’energia che trasforma disperazione in speranza, rassegnazione in positività.
    Nina ha creato un gruppo di esseri umani che si scaldano l’un l’altro e che si sorreggono a vicenda perchè nessun uomo è un’ isola.

    Sai quanto ti adoro Ninette….. Te lo devo dire anche qui?

    Mx

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  11. Eccomi, non potevo mancare… Questo mio blog esiste proprio grazie a te, Nina, e alle altre amiche “diversamente fertili” che giorno per giorno mi aiutano a lottare col sorriso. Ho conosciuto un mondo… e vorrei che fosse condiviso sempre di più per abbattere pregiudizi e tante paure.

    Bellissima intervista… grande Nina, sei tutte noi!!!

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    • francesca scrive:io credo che il pezzo di mondo che ci aarppe in questi giorni come fosse IL mondo, non sia quello vero.Il mondo e8 fatto di donne che si fanno un mazzo tanto per essere professioniste, madri, amanti, ecc ecc. Cosec sono le donne che conosco io e quelle altre le ho viste solo sui giornali, fotografate mentre andavano ad Arcore.Tranquilla, Rebecca. non e8 vero che il mondo e8 quello le0. Il mondo e8 fatto dii donne come te. E gli uomini? Beh, sono un po’ peggio delle donne, ma non sono poi cosec male

  12. Brava Nina!
    Evviva la Rivoluzione Gioiosa, perche’ l’infertilita’ e il ricorso alla procreazione medicalmente assistita non devono piu essere dei tabu, dei segreti vergognosi da nascondere. Perche’ la strada e’ lunga e tortuosa, ma la luce alla fine del tunnel c’e’, per tutte, in centomila modi diversi, ma c’e’.
    E come dicevo giorni fa, a me la PMA fa pensare all’acronimo inglese, che recita Positve Mental Attitude 🙂

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  13. @Zia Atena mi lascio contagiare dal tuo sorriso allora, anche qui! ^^

    @Marco, cembiamento per OSMOSI, mi piace, mi ci riconosco in quello che dici, lo sento mio 🙂 Grazie ^^

    @Nicoletta no, sia mai, io sono solo l’intervistata! E’ un piacere trovarti qui e ricevere il tuo apprezzamento e il tuo incoraggiamento. Grazie 🙂

    @Miss sunshine @Nora @Marica @Sfolli grazie di cuore perchè è davvero importante quello che stiamo facendo, INSIEME. TUTTE. Non mi stancherò mai di ripeterlo 🙂

    E allora che RIVOLUZIONE GIOIOSA SIA! I tempi sembrano maturi!

    E più PMA (Positive Mental Attitude) per tutti!

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  14. Non potevo mancare io, la fan numero 1 della Nina nazionale!
    Nonostante le nostre storie siano distantissime, se parliamo di fertilità (ne avrei da vendere, mannaggia!), mi sono sentita sempre a mio agio nel salottino di Nina e di tutte le sue amiche, dove non c’è giudizio, non c’è invidia, ma solo comprensione, empatia, risate, lacrime, rabbia, allegria, lotta. E tanta Parigi!

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  15. Bravissima Nina!
    Grazie a te riusciremo a farci conoscere , a urlare al mondo ” ehiiii esistiamo anche noi diversamente fertili!!!” .
    Non dobbiamo più vergognarci di vivere questo percorso , ma dobbiamo farci forza e sostenerci a vicenda!

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