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Procreazione assistita, individuata una proteina che può migliorare il trattamento

La procreazione assistita regala il sogno della genitorialità a tante coppie, per alcune purtroppo nonostante gli sforzi resta però solo un sogno. Intraprendere un cammino di questo genere è difficile, costoso e non sempre dà i frutti sperati. Oggi però c’è una speranza in più, perché è stata individuata una proteina capace di indicare il possibile successo di una terapia di procreazione assistita nelle donne con problemi di infertilità.

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fecondazione assistita cancro rischi

La fecondazione assistita non aumenta il rischio di tumore

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Secondo uno studio condotto da un team composto da studiosi israeliani e americani, le donne che si sottopongono a trattamenti di procreazione medicalmente assistita non corrono più rischi delle altre di ammalarsi di tumore al seno o all’utero. Il timore che ciò potesse accadere nasceva dalla massiccia somministrazione di ormoni prevista dai protocolli terapeutici contro l’infertilità.

Fecondazione assistita e rischio di malformazioni congenite, c’è un legame?

Già da tempo gli esperti di tutto il mondo segnalano un leggero aumento del rischio di malformazioni tra i bambini nati grazie alla fecondazione assistita. I dati ufficiali, provenienti dai registri nazionali, non davano però motivo di preoccupazione. Il dato però c’è e uno studio australiano, condotto presso il Robinson Insitute di Adelaide, sembra aver fatto luce sulla questione.

Le mamme over 40 sono raddoppiate negli ultimi dieci anni

Secondo i dati Eurostat negli ultimi quattro anni le mamme con più di quaranta anni sono aumentate di olre il 5.3 per cento in Italia e del 5.2 per cento in Svizzera. L’età media della prima gravidanza è salita così a 31.2 anni e le mamme over 40 sono praticamente raddoppiate rispetto a dieci anni fa. E se affrontare la gravidanza dopo i 40 non fa più paura come un tempo, grazie ai progressi della medicina riproduttiva, resta il fatto che più avanti si va con gli anni più diventa difficile il sogno di diventare madri a causa del fisiologico calo della fertilità.

L’incredibile storia della coppia che non sapeva come nascono i bambini

La storia che vi racconto oggi non è una favola ma è talmente assurda che non mi stupirei se fosse una bufala. Protagonista è una coppia di coniugi tedeschi, 36 anni lui, 30 lei. Una coppia che, come tante altre, pensa di avere problemi di fertilità. I due, infatti, sono  sposati da otto anni ma non riescono a coronare il loro sogno di diventare genitori e decidono per questo di rivolgersi a una clinica per la fertilità.

Nel nome del padre e della madre: libro sull’infertilità maschile

Dopo il libro di Ugo Conti, Sembra Facile ecco un altro tema legato all’infertilità e alla sensibilizazzione della perseveranza alla genitorialità. S’intitola Nel nome del padre e della madre. Viene presentato oggi nella biblioteca Villa Amoretti di Torino insiene alla conferenza Oltre la fertilità biologica: da un’esperienza umana alla riflessione scientifica per delineare nuovi scenari.

intervista blogger ninacerca

Dal blog “E voi? Figli niente?”, intervista a NinaCerca

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Per la prima intervista del ciclo dedicato alle mamme blogger, abbiamo scelto una blogger che mamma ancora non lo è. Una contraddizione? No, perchè anche se non stringe ancora il suo bambino tra le braccia, l’amore che ha già pronto per lui, la forza con cui lo desidera, il coraggio di non arrendersi, sono quelli di una mamma straordinaria. Il suo blog si chiama “E voi? Figli niente?” e lei è Nina, anzi, NinaCerca.

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Gran Bretagna: vinci un figlio alla lotteria

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Vincere un figlio alla lotteria? Succede, in Gran Bretagna. L’associazione “To Hatch” – nata per aiutare gli aspiranti genitori nella loro ricerca di un figlio – ha ottenuto dalla Gambling Commission di Londra (l’ente che autorizza i giochi d’azzardo) il permesso di promuovere una lotteria, la IVF Lottery,  che ha già suscitato molto scalpore.

Tecniche di procreazione assistita, l’ICSI

ICSI

Sono numerose le coppie che non riescono ad avere un bambino nonostante numerosi tentativi. Spesso, questa difficoltà  a concepire viene associata esclusivamente ad una sterilità femminile trascurando aspetti fondamentali che riguardano l’uomo. Fortunatamente negli ultimi anni sembra stia scomparendo il tabù della sterilità maschile con conseguenti miglioramenti nella sfera medica. La scienza e la medicina hanno fatto importanti passi avanti nella cura dell’infertilità maschile attraverso, ad esempio, nuove tecniche di fecondazione assistita in grado di risolvere problemi fino a qualche anno fa insolubili. Una delle ultime nate tra le tecniche di procreazione assistita è lIniezione IntraCitoplasmatica di Spermatozoi (ICSI) che ha dimostrato fin da subito la sua efficacia. Si tratta di una tecnica di micromanipolazione degli spermatozoi ideata per aiutare le coppie che ricorrono alla fecondazione in vitro a causa di un’infertilità maschile.

Tecniche di procreazione assistita, la FIVET

fivet

Cos’è la FIVET

Con l’acronimo FIVET (Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer) si definisce una tecnica di procreazione assistita che consiste nella fecondazione in vitro dell’ovulo e nel successivo trasferimento dell’embrione così ottenuto nell’utero materno. Le probabilità di ottenere una gravidanza con questo metodo sono pari al 18%, anche in presenza di malformazioni dell’apparato genitale femminile. La FIVET viene applicata sempre più spesso in caso di infertilità maschile associata all’inseminazione artificiale con sperma di donatore, procedura che nel nostro paese è però vietata dalla legge 40/2004 che regolamenta le procedure di fecondazione medicalmente assistita.

In quali casi è indicata la FIVET

Il ricorso alla fecondazione assistita in vitro è indicato nei seguenti casi:

  • Infertilità riconducibile a fattore tubarico (alterazioni o ostruzioni delle tube di Falloppio);
  • Endometriosi;
  • Infertilità maschile;
  • Infertilità idiopatica (quando è impossibile cioè stabilire le cause dell’infertilità).