E’ giusto aiutare i bambini di scuola elementare a fare i compiti?

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Fare i compiti e andare bene a scuola è il dovere dei bambini. Esattamente come i genitori devono lavorare, accudire alla prole e alla casa, essere buon cittadini, i figli – finchè sono in età scolare – hanno un unico vero impegno, la frequentazione con impegno della scuola. Adesso possiamo farci la domanda: è giusto aiutare i bambini di scuola elementare a fare i compiti? Non esiste una risposta universale, ma una semplice riflessione sul ruolo del genitore.

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Aiutare i figli è uno dei competi del genitore, che assiste la loro crescita da quando sono piccolini e forse non smette mai. L’errore sta nello sostituirsi ai bambini. Non dovete fare i compiti al posto loro, l’aiuto non può essere la risoluzione di un esercizio. La cosa migliore sarebbe controllare la sera se il bimbo ha fatto tutto e semmai chiedergli perché ha saltato questo impegno e quando pensa di recuperare. Poi se c’è qualche concetto che non riesce a capire, allora il genitore può cercare di dargli una mano, mettendo al suo servizio il suo sapere.

I compiti sono molto importanti, non solo perché il piccolo impara a fermare le nozioni assimilate in classe, ma impara anche a organizzare il suo tempo, a gestirsi. In questo senso l’aiuto del genitore è fondamentale: se notate che il bimbo è dispersivo potreste organizzare il suo tempo. Tipo: dalle 15 alle 17 si fa pratica e poi subito prima di cena si fa un breve ripasso, con la mamma o il papà (chi è più paziente o incombente?).

Non dovete terrorizzare il figlio, mettergli stress, fare paragone con gli altri (che sia un fratello, un cugino o un compagno di classe) o fargli venire quella che viene chiamata ansia da prestazione. L’ambiente migliore in cui s’impara è quello sereno: i genitori devono sostenere i loro cuccioli, incoraggiandoli a fere bene e meglio.

 

Photo Credits | Shutterstock / Voyagerix

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