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I papà stressati possono frenare lo sviluppo dei bambini

I papà contano esattamente come le mamme, spesso lo dimentichiamo. Se lo scordano le donne che tendono a rivestire entrambi i ruoli e se lo scordano anche gli uomini, cronicamente stressati dal ruolo di genitori. È un vero peccato e il problema non va sottovalutato perché ciò potrebbe avere implicazioni anche sui figli e sul loro sviluppo, frenandolo sotto alcuni aspetti.

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Il 70 % dei genitori ha ammesso di avere un figlio preferito

Avete un figlio preferito? Potete ammetterlo, siamo tra mamme. Il cuore non si divide e l’affetto per i nostri figli è identici, però con uno dei due c’è un feeling maggiore, probabilmente un’affinità caratteriale. Alcuni genitori giurano che non è vero, ma un favorito c’è ed è una cosa naturale, non bisogna sentirsi in colpa. Lo dimostra uno studio trasversale iniziato nel 1989 dalla sociologa Katherine Conger dell’Università della California, Davis, e condotto su un campione di 384 coppie di fratelli adolescenti e sui rispettivi genitori, seguiti per tre anni, con due incontri annuali.

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Il manuale per costruire il benessere psicologico dei nostri figli

Non c’è mente più fragile e più forte al tempo stesso di quella dei nostri ragazzi. Fin da quando li stringiamo per la prima volta la domanda è la stessa: sarò una buona mamma? E con buona mamma non intendiamo solamente prenderci di cura fisicamente del bambino, ma accudirlo correttamente, aiutandolo a sviluppare carattere e autostima. È un percorso lungo e difficile. Per questo motivo l’ l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha pubblicato un manuale per costruire il benessere psicologico.

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Maturità 2015, l’ansia dei genitori non aiuta nello studio

Genitori, che ansia. Agli esami di maturità, che già sono un bel banco di prova, di solito si aggiungono mamma e papà, con le loro gentilezze ma anche la loro aspettativa. E così i poveri studenti si ritrovano ad affrontare e gestire un doppio impegno. Un sondaggio di Skuola.net, che ha intervistato un campione di quasi 2000 candidati, ha scoperto che per due maturandi su 5 i genitori «cambiano comportamento» in prossimità dell’esame, dedicando loro più attenzioni del solito (34% del campione) e trasmettendo loro ansie eccessive.

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Accesso all’asilo nido sempre più complicato e più caro: nuova indagine Cittadinanzattiva

 

Asili sempre più cari e soprattutto meno accessibili. Ci si lamenta sempre che in Italia non si fanno figli, la verità è che le famiglie non sono messe nella condizione di allargare il nucleo. Il motivo? Non ci sono le strutture e quelle che ci sono ovviamente sono a numero chiuso. Il quadro che sto per illustrarvi è stato ritratto dall’Osservatorio prezzi tariffe di Cittadinanzattiva.

Lo stress preconcezionale aumenta la possibilità di avere figlie femmine

Ci sono delle notizie curiose che vanno prese con senso critico e ironia. Questa è una di quelle. Secondo lo studio condotto dal Department of Public Health della Oxford University le donne che soffrono di stress hanno maggiori problemi a restare incinta. E fin qui nulla di nuova. Quello che sorprende è che questi esperti hanno inoltre notato che queste signore hanno maggiori possibilità di avere delle bambine.

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Il nome del bambino, guida semiseria per una scelta ponderata

scegliere nome bambino

Scegliere il nome per il proprio figlio è una delle prime grandi responsabilità che un futuro genitore si assume.  Bene, abituatevi perché d’ora in avanti sarà sempre così: per ogni cosa che farete o direte, ci saranno conseguenze a breve, medio, lungo e lunghissimo termine.  In soldoni: sarà sempre colpa vostra.

Il nome che date a vostro figlio è il primo regalo che gli fate e che si porterà dietro per tutta la vita: non ci sono molte altre cose che ti restano attaccate addosso quanto un nome, pertanto sarebbe opportuna una scelta ponderata.

Famiglie con figli sempre più povere secondo l’Ocse

Le famiglie con figli sono sempre più povere. È questa la dura realtà emersa dagli ultimi dati Ocse. Una situazione gravissima che vede l’Italia in gravi difficolta: il tasso di povertà infantile è salito al 12,7% ed equivale a 30 milioni di piccoli in stato di miseria. Il nostro Paese ha un tasso che molto più alto di quello medio, pari al 15% e le famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese sono soprattutto quelle con un genitore solo o quelle in cui lavora un solo adulto.

Questo è uno dei motivi per cui la composizione delle famiglie nei paesi dell’Ocse è cambiata drasticamente: si è passati da 2,2 figli a 1,7 in 30 anni. I nuclei sono di conseguenza sempre più piccoli, sono diminuiti i matrimoni e continuano a salire i divorzi. In tutto questo, il tasso di fecondità si è assestato in Italia a 1,4 figli per donna.

Anomalia genetica, è nato il primo bambino con un cromosoma con un ‘braccio’ extra

A volte si diventa speciali senza neanche saperlo, a volte si vorrebbe solo essere “normali”. È successo a un bambino britannico di soli due anni. È l’unico bambino al mondo ad avere un cromosoma con un ‘braccio’ extra. Se per la genetica è qualcosa di eccezionale, certamente il piccolo Alfie Clamp e la sua famiglia non possono dire lo stesso: è nato cieco e con gravi disabilità. Sono proprio questi problemi ad aver spinto i medici a eseguire alcuni test e a scoprire che il suo settimo cromosoma ha un’intera porzione extra mai documentata prima.

Per la scienza è davvero qualcosa di nuovissimo, tanto che i medici non sanno neanche quale nome dare a questo cromosoma. Purtroppo i dottori non sanno nulla di questa particolarità genetica e soprattutto non sanno quali saranno le aspettative di vita del piccolino. Per adesso Alfie ha riacquistato la vista e sarà operato a breve per risolvere uno scompenso intestinale.

La famiglia perfetta? Quella con due figlie femmine

Prima di sognare la famiglia tipo (quella con due bambini: un maschio e una femmina), facciamo largo nella nostra mente a un nuovo modello: quello con due bambine. Proprio così. Secondo uno studio inglese, pubblicato sul sito per genitori “bounty.com”, la combinazione ideale prevede due figlie femmine.  Forse guardando le vostre bambine litigare e tirarsi i capelli, non avevate avuto questo sospetto, ma gli esperti ne sono sicuri.

Chiudiamo nel cassetto quindi il luogo comune “tanti auguri e figli maschi”, liberandoci di quello che sembra ormai un augurio maschilista. La ricerca ha analizzato più di 2 mila famiglie, con dodici diverse combinazioni di figli tra maschi e femmine. Esclusi solo i figli unici, mentre sono state prese in esame le situazioni fino a quattro figli. Ecco, quest’ultima è quella più sconsigliata: in casa con troppi bambini si litiga assai.

La felicità di coppia dipende dal numero dei figli

Una famiglia felice è il sogno di molte coppie. Secondo una ricerca condotta dall’Università della Pennsylvania, per realizzare questo desiderio ci vogliono quattro figli. È un numero enorme soprattutto per noi italiani che, a quanto sostiene l’Istat, abbiamo circa 1,2 bambini per nucleo. Per giungere a questa tesi sono state analizzate coppie con un’età compresa fra i 30 e i 39 anni.

L’indagine è stata sorprendente perché dai 40 anni in su le coppie si dicono ancora più soddisfatte, rispetto alle coppie che non hanno figli, se mettono al mondo almeno tre bambini. Avanzando con gli anni, quindi superando i 50, i genitori anche con un solo figlio sono più sereni di quelli che non ne hanno. In effetti, i problemi veri sono all’inizio, nella fase in cui i bimbi sono piccoli o si ha difficoltà a concepire, dopo si va verso la gioia e la vita diventa meno complicata.

Mamme, diminuisce il tasso di occupazione per le donne con figli

Fare la mamma e lavorare. Le donne sono abituate a dividersi su tanti impegni quotidiani: essere mogli, madri, impiegate, dirigenti, padrone di casa e pure figlie, perché a volte ci sono anche i genitori, non più giovani, da gestire. Non è facile, eppure è così da generazioni. Un recente studio Eurostat, reso pubblico in occasione della festa della donna, dimostra che il tasso di occupazione femminile diminuisce con l’aumentare del numero dei figli, mentre per gli uomini accade il contrario. Non è così in tutti Paesi dell’Unione Europa: in Olanda succede esattamente l’opposto.

I paesi, invece, in cui le mamme fanno più fatica a trovare lavoro sono la piccola isola di Malta e l’Italia. Una realtà che forse non ci sorprende neanche più, ma che diventa ogni giorno più pesante per la mancanza di posti sufficienti agli asili nidi e strutture pubbliche di assistenza.

Mamma mette all’asta i giochi dei suoi bambini con foto choc

La vedete la foto qui accanto. Purtroppo non è bellissima, ma è l’originale. Una mamma, per punire i suoi bambini, ha pubblicato online, sul sito eBay, quest’immagine che ritrae i suoi piccoli piangenti con in mano delle trottole. Perché ha scelto eBay? Ovviamente per vendere questi giocattoli, con cui i bambini le hanno graffiato la vasca da bagno, totalizzando un danno pari a 500 euro.

La donna ha deciso così di non mettere in castigo i figli con tecniche tradizionali: andare a letto senza tv, non giocare con il videogame per una settimana, non vedere gli amici, ecc. No, ha preferito la pubblica umiliazione. Cosa ne pensate? Mi permetto di dire che credo che sia una tecnica educativa, sempre che sia possibile definirla tale, davvero sconvolgente. Non a caso è stata ripresa da tutta la stampa internazionale.

Genitori, a volte i figli vanno mantenuti anche da sposati

I genitori devono sempre farsi carico di tutto. Quando nasce un bambino sono responsabile della vita del loro piccolo anche una volta diventato adulto, tanto che la Cassazione, in una recente sentenza ha sottolineato che i genitori devono mantenere il figlio anche dopo il matrimonio, se non è autonomo economicamente. È un argomento questo che tocca da molto vicino tutte le famiglie, soprattutto quelle di coppie separate.

La disputa nasce dal ricorso di una mamma separata ferrarese che si è opposta a un giudizio sfavorevole nel quale  i giudici del Tribunale di Ferrara prima e della Corte d’appello di Bologna, successivamente, avevano esonerato l’ex marito dal continuare a mantenere la figlia con 436 euro al mese sulla base del fatto che si era laureata e poi sposata.