cura dell’infertilità
Il capoparto e l'allattamento al seno

Il capoparto e l’allattamento al seno

Il capoparto e l'allattamento al seno

Con il termine capoparto si intende il primo ciclo mestruale dopo il parto. In genere il ciclo torna 40-60 giorni dopo avere dato alla luce il proprio bambino, anche se la sua comparsa varia in base a diversi fattori legati ad ogni donna, che risultano quindi soggettivi e variabili. Il capoparto non va però confuso ne con le lochiazioni ne con il sanguinamento della sesta settimana.

fertilità maschile

Fertilità maschile, crollati del 32% gli spermatozoi negli uomini di 35 anni

fertilità maschile

La ricerca spasmodica di un bambino spesso viene arrestata dall’incapacità delle coppie di concepire. Un problema molto diffuso, che tocca non solo i più “anziani” ma anche i più giovani. Esistono diversi tipi d’infertilità: quella fisica e quella psicologica. Purtroppo però spesso a prendere il sopravvento è il senso di colpa, che puntualmente colpisce le donne che non si sentono capaci di fare ciò che la natura ha pensato per loro. Prima di entrare in questa spirale (drammatica) è sempre meglio andare da un medico e fare dei controllini. Secondo un recente studio, negli ultimi 17 anni, c’è stata una vera crisi degli spermatozoi: calati nei 35enni del 32,2 percento.

Humanitas Ferility Center, domenica 23 giugno gli esperti incontano gli aspiranti genitori

fecondazione assistita rischio tumori

Nel nostro Paese mediamente due coppie su dieci non riescono ad avere figli. La metà delle coppie che, in genere dopo due anni di matrimonio, si accorge di avere problemi di infertilità o ridotta fertilità, si rivolge a un centro specializzato per la procreazione medicalmente assistita nella speranza di coronare il proprio sogno. E’ necessario però che le coppie che intraprendono questa strada siano preparate ad affrontare il percorso che le attende e dispongano di tutte le informazioni necessarie prima di iniziare il cammino verso la fertilità.

Fertilità maschile

Dormire bene migliora la fertilità maschile

Fertilità maschile

Avere un figlio dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo, invece, sono numerose le coppie che non riescono a realizzare questo sogno. Provano per anni, si sottopongono ai trattamenti di fecondazione assistita e poi, come ultima spiaggia, cercano conforto nell’adozione. Ma quali possono essere i problemi, che ostacolano la realizzazione di questo desiderio? Secondo uno studio della University of Southern Denmark, dormire poco e male può diminuire la fertilità nell’uomo.

Un giovane su tre è ipofertile

Avere un figlio! Sembra la cosa più naturale del mondo e più facile. Si passa gran parte della vita a proteggersi da quelle che vengono chiamate gravidanze indesiderate, per poi – al famoso momento giusto – non riuscire a concepire. Scherzo del destino? Ovviamente è molto di più e i dati sulla fertilità non sono buoni: un giovane su 3 è “ipofertile”, ovvero non ha abbastanza spermatozoi.

Fecondazione eterologa, la consulta dice no

La Corte Costituzionale si è già pronunciata sulla questione della presunta illeggittimità costituzionale di quella parte della legge 40 che vieta il ricorso alla fecondazione eterologa per le coppie infertili e ha scelto di non modificarla riinviando gli atti e invitando i tribunali che l’avevano sollecitata (Firenze, Catania, Milano) a considerare una recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo secondo la quale i governi dei paesi comunitari possono legittimamente vietare il ricorso a questa pratica poichè tale divieto non viola l’articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione dei diritti dell’uomo.

Fertilità maschile e stili di vita. Quanto è importante che il papà segua una dieta sana

Le coppie che hanno problemi di fertilità, lo abbiamo visto, sono in aumento. Delle 385mila che si sono rivolte alla fecondazione assistita per avere un bambino 65mila hanno avuto successo. Di queste la percentuale di coppie in cui le difficoltà a procreare andavano fatte risalire alla donna è di poco superiore a quella delle coppie in cui il problema è l’infertilità maschile (il 35.5 contro il 34.5 per cento).

La procreazione assistita fa passi da gigante ma attente alla fertipausa

Secondo quanto emerso dal quindicesimo congresso mondiale dell’International Society of Gynecological Endocrinology, i problemi di fertilità e i successi della procreazione medicalmente assistita vanno di pari passo. Se è vero, infatti, che le coppie che non riescono ad avere figli sono in aumento è altrettanto vero che mentre nel 2005 solo una su dieci riusciva a coronare il proprio sogno oggi una su sei riesce ad avere un bambino.

Un test per sapere se il parto sarà gemellare

La gravidanza gemellare è caratterizzata da un numero di feti maggiore di uno e i medici concordano nel dire che esistono dei fattori che contribuiscono alla nascita dei gemelli: l’età avanzata della madre, la nazionalità (all’est i gemelli sono più rari, mentre qui in occidente in aumento), la presenza di gemelli in famiglia, l’utilizzo di farmaci per l’infertilità e, in ultimo, la procreazione medicalmente assistita (pma).

Si è già parlato in passato del fatto che le tecniche di pma possono influenzare oltre al numero dei feti anche il sesso del nascituro e questo ha fatto scattare diverse polemiche in Italia.

Oggi però è possibile tramite un test predire se la gravidanza sarà gemellare o meno prima che l’ovulo venga impiantato nell’utero della donna.

Fertilità, lo stress non influenza il concepimento

Questa notizia è davvero rivoluzionaria. Ci siamo sentite dire per decenni che il concepimento è legato anche a uno stato emotivo e che, di conseguenza, lo stress può danneggiare la nostra voglia di essere mamma o papà. I medici della Cardiff University’s school of psychology (Galles, Regno Unito), guidati da Jacky Boivin, sono convinti che non sia vero, che l’ansia e le preoccupazioni non abbassano le possibilità di ottenere una gravidanza, soprattutto durante le cure per la fertilità.

Lo studio è stato condotto su più di 3500 donne sottoposte a diversi trattamenti per la fertilità e i medici hanno elaborato la tesi, secondo cui le cure femminili per favorire il concepimento o la fecondazione in vitro non sono soggette allo stress. Essere emotivamente in difficoltà, non peggiora le possibilità di avere un bambino.