L’agopuntura durante la gravidanza

agopuntura in gravidanza

L’agopuntura è una terapia della medicina cinese che ha il compito di migliorare il benessere dell’organismo nel caso in cui venga a mancare; l’agopuntura è una pratica priva di controindicazioni e che, per questo, è particolarmente utile durante la gravidanza perché aiuta a risolvere i problemi che si presentano durante la gestazione e che quindi possono essere risolti senza farmaci. La terapia dell’agopuntura avviene utilizzando dei sottili aghi, ovviamente monouso, che possono far provare diverse sensazioni e che, comunque, non provocano mai un dolore vero e proprio.

I disturbi tipici della gravidanza che possono essere contrastati con l’agopuntura sono: la cefalea, la nausea, le gambe gonfie e la lombosciatalgia. Generalmente la cefalea, e quindi il mal di testa, migliora durante la gravidanza , ma nel caso in cui continuasse, l’agopuntura aiuta a risolvere il problema senza ricorrere all’uso dei farmaci; la nausea, che è uno dei disturbi più fastidiosi della gravidanza viene alleviata dall’agopuntura sollecitando un punto che si trova nella parte centrale e interna del braccio, magari associandolo ad altri due punti su gambe e tronco.

Da un ormone un nuovo contraccettivo

pillola

Torniamo a parlare di metodi contraccettivi; dopo avervi illustrato le principali caratteristiche delle pillole anticoncezionali ed illustrato anche i difetti relative ad alcune delle ultime pillole anticoncezionali oggi voglio parlarvi di quello che forse diventerà “il contraccettivo del futuro”. Si tratta sì di una novità ma solamente in parte; infatti, la scoperta che riguarda l’ormone GnIH che è stato individuato 10 anni fa negli uccelli si è osservato essere presente anche nell’uomo.
Questo ormone si caratterizza per la capacità

di inibire l’ormone gonadotropina agendo come opposto. La gonadotropina, infatti, rilascia un ormone, il GnRH, importante per la riproduzione

Le fontanelle craniche nel neonato

fontanelle-neonatoQuante volte avete sentito dire alle nonne stai attenta a toccare la testa dei neonati che hanno la fontanella, è pericoloso. In realtà la fontanella del neonato è molto resistente ed il timore di poter far male al piccolo è assolutamente ingiustificato, la paura è solo dettata dalla suggestione di pensare che in quel punto il cervello non abbia una adeguata copertura.

Quando si parla di fontanella si pensa sempre all’avvallamento che si trova subito al di sopra della fronte del neonato ma in realtà c’è da dire che le fontanelle sono sei: due mediane, anteriore e posteriore e quattro laterali, simmetriche, sempre due anteriori e due posteriori.

Le fontanelle sono degli spazi membranosi fisiologicamente presenti nel cranio del feto e del neonato verso i quali convergono le ossa craniche nel corso del loro sviluppo durante il processo di ossificazione che termina mesi dopo la nascita.

Il passeggino: fino a che età usarlo

passeggino

Sfogliando il settimanale Viversani & Belli mi è caduto l’occhio su un articolo particolarmente interessante e che rispecchia la realtà almeno italiana; i protagonisti sono i bambini ed il passeggino. A quanto pare quest’ultimo mezzo di trasporto viene usato anche da bambini di 5-6 anni. Gli esperti ritengono che un uso eccessivo e quindi prolungato del passeggino rischia di fare perdere ai bambini l’istinto di giocare e correre. E quindi sarebbe forse il caso che qualche genitore cominciasse a ragionare ed agire in modo diverso.

Come per tutte le cose e come viene ricordato nell’articolo basterebbe evitare eccessi sia dall’una che dall’altra parte. Non dimentichiamo infatti che ci sono determinate situazioni in cui il passeggino risulta essere comunque sia utile come quando i genitori (o chi si occupa dei bambini) hanno i minuti contati e quindi non hanno il tempo materiale di seguire per tempi prolungati i piccoli. Tuttavia sempre gli stessi genitori non dovrebbero vedere il passeggino come la soluzione più semplice ai loro problemi perché altrimenti si finisce con il ricorrere a questo mezzo di trasporto anche quando non se ne avrebbe reale necessità. Insomma il passeggino deve essere utile ai bambini e non ai genitori.

Gli ormoni della gravidanza

ormoni della gravidanza

Durante la gravidanza gli ormoni sono molto importanti perché preparano il corpo della donna alla gestazione stessa e al parto, e hanno una funzione fondamentale anche a livello emotivo perché, grazie ad un processo di adattamento, la preparano psicologicamente.

Gli ormoni principali che agiscono durante la gravidanza sono il progesterone, la gonadotropina corionica umana (beta HCG), la prolattina e gli estrogeni. Il progesterone assicura il normale svolgimento della gestazione e stimola la funzione mammaria, ma per contro aumenta la temperatura corporea e può provocare la stitichezza; la gonadotropina corionica umana è l’ormone della gravidanza per eccellenza perché si presenta solo in questa condizione, ed è fondamentale nella prima fase; il beta HCG agisce sullo sviluppo della placenta e delle pareti dell’utero e sostiene la crescita dell’uovo fecondato.

L’igiene: come insegnarla al bambino

igiene bambino

E’ importante insegnare al bambino ad avere cura di se stesso; questo vuol dire anche spiegargli ed insegnargli cosa si intende per corretta igiene.

Una doverosa premessa: l’igiene non deve assolutamente diventare un qualcosa di ossessivo. I bambini devono capire che si tratta di semplici quanto fondamentali gesti importanti per il loro futuro. Potete aiutarvi anche con dvd di cartoni animati se il vostro piccolo dovesse mostrarsi particolarmente reticente.

I vantaggi di portare il bambino nella fascia

fascia neonati

Una delle domande più frequenti che si fanno le neomamme è se è più comodo portare in giro il proprio bambino con il marsupio oppure con la fascia. Oggi analizzeremo tutti i vantaggi della fascia che, a detta di molte mamme, è decisamente più comoda del marsupio, e che è possibile trovare in diverse misure e realizzata in stoffe diverse.

Nella fascia i neonati si sentono in un ambiente molto simile a quello della pancia della mamma, e questo li aiuta a superare lo shock di trovarsi in un ambiente nuovo; inoltre, i bambini che vengono portati nella fascia sono più tranquilli e rilassati e piangono di meno, sia quando vi sono dentro, sia quando sono nella culla. Secondo alcune ricerche, usare la fascia aiuta a diminuire le coliche del neonato, in quanto il contato con la mamma risolverebbe il disturbo senza bisogno di farmaci.

Faire Dodo, il premaman alla moda

premaman-faire-dodoIeri sera ero a cena con due coppie di miei cari amici, una delle ragazze aspetta un maschietto per la fine di febbraio, tra una chiacchera e l’altra al momento di andare via le ho visto indossare un piumino veramente bello, che si adattava perfettamente al suo stato (nella gallery potete vedere un’immagine del piumino). Nero, opaco, in piuma d’oca ma soprattutto tagliato sotto il seno, pratico per il suo stato ma anche estremamente femminile. Io che sono una curiosa per vocazione le ho chiesto dove lo avesse comprato e lei mi ha risposto: ovviamente da Faire Dodo! Ed io le ho risposto ma come ho fatto a non pensarci.

Perchè il bambino rifiuta il seno

rifiuto del seno

E’ un’evenienza piuttosto rara, ma può accadere che un bambino allattato al seno, dopo un certo periodo di tempo trascorso senza particolari problemi, cominci a rifiutare il latte materno; quando questo accade il piccolo rifiuta la poppata voltando la testa, inarcando il corpo e persino piangendo.

Il rifiuto del seno in questo caso può lasciare stupefatta la mamma, che non riesce a capire come l’incanto di un allattamento sereno abbia potuto spezzarsi in questo modo. Se questo è il vostro caso niente paura, si tratta in genere di una fase transitoria che non dipende quasi mai dal fatto che il latte “non è più buono”; piuttosto questa situazione può essere frutto di innocui cambiamenti nei ritmi di vita familiare dei quali il bambino risente più di quanto i genitori non credano. Tali cambiamenti possono essere rappresentati da una condizione di stress della mamma (ad esempio perchè è tornata a lavoro) o dell’intera famiglia (uno spostamento).

Il Mercatino della Befana a Roma

mercatino-befana-romaQuesto è il periodo dell’anno dedicato ai nostri piccoli si inizia con il Natale e si finisce con l’allegro rito della Befana, la divertente ma bruttissima vecchietta che porta il carbone ai bambini che sono stati un pò monelli. C’è una città in Italia che più delle altre celebra in modo spettacolare la stravagante signora, sto parlando di Roma, infatti in questo periodo nella bellissima cornice di Piazza Navona, uno dei luoghi più suggestivi e magici della Capitale, si svolge un bellissmo mercatino tutto dedicato ai più piccoli.

Il Mercatino che è un rituale per ogni bambino che abiti a Roma è stato scoperto negli anni dai turisti che hanno saputo apprezzare la magia che si respira passeggiando tra le divertenti e coloratissime Bancarelle. Perché non programmi anche tu una fuga nella città Eterna per mostrare al tuo piccolo uno spettacolo unico al mondo?

Bambini e animali: trascorrere le festività natalizie al Bioparco di Roma

natale a bioparco di roma

Se ancora non avete deciso dove trascorrere il giorno di Santo Stefano o gli altri giorni dopo Natale, una buona idea potrebbe essere quella di portare i vostri bambini al Bioparco di Roma, dove verranno organizzate alcune giornate dedicate alla conoscenza dei più piccoli con gli animali.

In particolare, i giorni in questione saranno il 26 e il 27 dicembre e il 4, il 5 e il 6 gennaio, durante i quali, nella sala degli Elefanti del Bioparco si svolgeranno una serie di attività volte a far conoscere meglio animali verso i quali di solito nutriamo un sentimento di paura o di ribrezzo, come i rettili e gli insetti. Durante queste giornate verranno anche allestiti laboratori nei quali sarà possibile costruire maschere e giocattoli natalizi, assistere agli spettacoli dei burattini e giocare sui tappetoni; inoltre, a tutte le iniziative saranno presenti anche Babbo Natale e la Befana.

Aspirina in gravidanza (forse) nessuna conseguenza per mamma e nascituro

gravidanza e aspirinaCome è ben noto le donne che assumono farmaci durante il periodo della gravidanza devono prestare attenzione e devono seguire alla lettere i consigli del medico.
Sono proprio i medici che spesso prescrivono alle donne in gravidanza nel caso di diagnosi di preeclampsia o altri disturbi l’assunzione di aspirina a basso dosaggio; le mamme però sono sempre molto titubanti perché pensano che questo farmaco possa arrecare danni alla salute del nascituro come ad esempio provocare un’alterazione del cervello.

e in effetti, tra i vari timori c’è anche quello che, agendo sulla funzionalità piastrinica, potrebbe interferire nella coagulazione del sangue e aumentare il rischio di emorragia cerebrale nei nati prematuri

La gravidanza isterica, definizione e cause

gravidanza isterica

La gravidanza isterica o pseudociesi è una condizione piuttosto rara in cui una donna presenta tutti i sintomi di una gravidanza pur non essendo in stato interessante; ma non solo, la donna che si trova in tali condizioni è fermamente convinta di essere in dolce attesa riferendo persino di avvertire i movimenti del piccolo.

D’altra parte, nel 59% dei casi si manifestano le classiche secrezioni dal seno, l’aumento di volume dell’addome (97%), l’amenorrea (98%), la galattorrea (56%) e l’aumento di peso (44%). Insomma si tratta di una vera e propria gravidanza ad eccezione del fatto che all’ecografia non risulta visibile alcun feto, nè auscultabile il suo battito cardiaco.

All’origine della pseudociesi troviamo sempre fattori di natura psichica quali il desiderio fortissimo di avere un figlio (nel 59% dei casi si tratta di donne che hanno problemi di fertilità); questo evento infatti è spesso ritenuto di fondamentale importanza per la definizione della propria identità psichica soprattutto in quelle culture e in quei contesti sociali e familiari in cui è sentito ancora più forte il legame fra la maternità e la propria compiutezza e completezza come donna.

Bambini e farmaci, attenzione al fai da te

dare-farmaci-bambiniBambini e farmaci, per alcune mamme questo è un argomento davvero complesso, sia perché non si sa mai come e quando somministrarle sia perché in alcuni casi convincere i piccoli a prenderle è un impresa impossibile. Prima di dare qualcunque tipo di medicinale, sia esso da banco o sotto prescrizione, è necessario sempre consultare il medico prima di proporlo al piccolo, l’unico prodotto che di solito noi mamme possiamo pensare di dare senza problemi è il paracetamolo in caso di febbre, rispettando sempre un tempo di 4-6 ore tra una dose e l’altra e dando il dosaggio giusto.

Quando il nostro piccolo ha febbre persistente per diversi giorni il dubbio è quello se dare oppure no l’antibiotico, in un caso del genere devi assolutamente chiamare il pediatra che analizzando l’evoluzione della malattia potrà darti indicazioni certe ed eventualmente prescrivertelo. Solitamente l’antibiotico viene prescritto quando c’è un forte mal di gola con presenza di placche, quando si sviluppa una otite, quando la febbre è dovuta ad una infezione delle vie urinarie oppure quando la febbre persiste da molti giorni per coprire l’organismo da eventuali complicazioni.