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Pelle dei neonati, il decalogo degli esperti del Bambino Gesù

Quanto è delicata la pelle dei neonati e durante i primi mesi di vita? I bambini richiedono una serie di attenzioni costanti proprio per evitare arrossamenti, dermatiti o irritazioni di altro genere. Per tutelare al massimo i nostri bambini, arriva il decalogo degli esperti del Bambino Gesù di Roma. 

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Contrariamente a quanto si sia portati a pensare, la pelle sana dei neonati e dei lattanti non richiede l’uso di prodotti specifici: meglio allora non abusarne quando non necessario proprio per evitate l’insorgenza di allergie e di irritazioni. 

Proteggere i neonati freddo come quanto

Bambini, come proteggere la pelle dal freddo

 Con il crollo delle temperature e il gelo sono soprattutto i bambini a essere esposti al rischio maggiore: in “pericolo” la pelle del bambino che a causa del freddo rischia di essere ulteriormente irritata, di sviluppare rossori e secchezza.

Proteggere i neonati freddo come quanto

Sudore, tessuti irritanti e basse temperature possono essere particolarmente dannosi per i bambini come ricorda May El Hachem, responsabile di Dermatologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. 

Massaggio neonati: meglio evitare l'olio

Massaggio neonati: meglio evitare l’olio

Il massaggio neonatale viene praticato con successo ai bimbi di pochi mesi per tutta una serie di esigenze. Se è provato risulti di grande aiuto nel calmare i piccoli infondendo loro un certo benessere e preparandoli alla nanna, è anche vero venga utilizzato per alleviare i fastidi legati alle coliche, che tanto li fanno penare. Fermo restando il fatto che la sua efficacia rimanga invariata, è bene non effettuarlo con gli olii.

Massaggio neonati: meglio evitare l'olio

Ittiosi nei bambini, sintomi e cura

Ittiosi nei bambini, sintomi e cura

Con il termine ittiosi si indicano una serie di malattie genetiche che comportano una desquamazione della cute. Alla base della compasa delle ittiosi c’è un difetto legato al processo di formazione, e successivo distacco, delle cellule presenti nello strato più superficiale della nostra pelle. I sintomi di tale patologia, nei bambini così come negli adulti, si manifestano, nei casi meno gravi attraverso la secchezza della cute fino ad arrivare alla desquamazione della stessa a causa del suo progressivo inspessimento ed anche a screpolature molto profonde e dolorose, sia sulle mani che sui piedi.

Ittiosi nei bambini, sintomi e cura

Come curare la psoriasi in gravidanza

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle. Essa non si contagia e non è infettiva e si manifesta con l’arrossamento, l’ispessimento e la desquamazione di vaste aree dell’epidermide. Non è raro, infatti, che essa sia caratterizzata da una chiazza arrossata ricoperta da squame di colore virante al grigio. Essa può estendersi a minime zone come le sole ginocchia o gomiti così come diffondersi su aree molto più estese diventando dunque parecchio evidente a prima vista. Ma come comportarsi nel momento in cui essa compaia durante la gravidanza?

psoriasis on the hairline and on the scalp

Come curare la pelle in gravidanza

Come curare la pelle in gravidanza

Durante la gravidanza, per forza di cose, si assiste a tutta una serie di cambiamenti. Quelli più evidenti sono legati alla pelle, del viso e del corpo. Se spesso si pensa che la dolce attesa regali una pelle splendida e luminosa, non sempre ciò risponde a verità. I cambiamenti ormonali, infatti, possono provocare degli sbalzi che si tramutano nella comparsa di acne o altro tipo di imperfezione. Può accadere, dunque, che in alcune donne compaiano dei brufoli ed in altre si sviluppi una maggiore secchezza della pelle. Niente paura però: basterà porre in essere alcuni piccoli accorgimenti quotidiani per far si che il nostro viso ed il nostro corpo non ne risentano troppo.

Come curare la pelle in gravidanza

Macchia mongolica nei neonati, cos'è

Macchia mongolica nei neonati, cos’è

 

La pelle del neonato oltre ad essere delicatissima, soprattutto nei primi mesi di vita del bambino, presenta delle caratteristiche particolari che spesso mettono in allarme i genitori, specie quelli alle prime armi.  Sono diversi i fenomeni che richiedono particolare attenzione ed a volte il controllo del medico, ma in genere si tratta di manifestazioni che tendono a scomparire in maniera naturale. Tra questi la macchia mongolica. A prima vista potrebbe somigliare ed essere scambiata per un livido, ma è tutt’altro. Si tratta di una macchia che va generalmente a comparire nella regione lombo-sacrale ed è caratterizzata da una forma irregolare con bordo ondulato: è di natura benigna.

Macchia mongolica nei neonati, cos'è

Pelle secca dopo il parto, come curarla

La pelle di una donna, durante la gravidanza, va incontro a numerose trasformazioni. La pelle, in particolare quella della pancia, tende ad assottigliarsi, ad iperpigmentarsi e, più in generale, grazie all’azione degli ormoni, diventa liscia e luminosa. Dopo il parto, però, la pelle attraversa un periodo difficile e può capitare che diventi secca. La colpa è degli ormoni che, al termine della gravidanza, subiscono delle variazioni che determinano una riduzione dello strato superficiale della pelle e della quantità di  collagene della cute, rendendola secca e screpolata.

Tatuaggi in gravidanza

In bella mostra o segretamente nascosto, il tatuaggio è per molti uno stile di vita, una moda o una piccola pazzia. Tribale, gotico, giapponese, discreto o sfacciato, il tatuaggio è molto diffuso in tutte le civiltà e rappresenta un segno di distinzione, un modo per raccontare la propria vita o semplicemente un vezzo. Nonostante sia molto diffusa, quella di tatuarsi la pelle è una pratica da sempre discussa e al centro di numerose polemiche, soprattutto per quel che riguarda la sua sicurezza e i rischi per la salute.

Se siete in dolce attesa e state pensando di imprimere sulla vostra pelle un ricordo indelebile di questo momento, beh fermatevi a riflettere se sia davvero il caso di farlo. Gli inchiostri utilizzati per realizzare i tatuaggi, infatti, contengono metalli pesanti come mercurio, piombo e zinco, potenzialmente tossici che, una volta assorbiti dalla pelle, possono arrivare al feto con probabili rischi per la sua salute.

I sensi del neonato, il tatto

il tatto

I neonati non percepiscono il mondo allo stesso modo degli adulti. I loro sensi, infatti, anche se presenti tutti fin dalla nascita, non sono perfettamente sviluppati e si perfezionano nel corso dei mesi fino a diventare il mezzo con cui il piccolo conosce il mondo esterno. Nei neonati, come negli adulti, la pelle è uno dei principali organi sensoriali ricco di numerosi recettori tattili che nel lattante hanno una sensibilità maggiore, poichè il tatto, insieme all’udito, è stato a lungo per il piccolo l’unica guida nel ventre materno. Il tatto, infatti, è il primo senso del bambino che viene attivato fin dalla 7a settimana di gestazione, quando il feto è a contatto con il liquido amniotico e con i tessuti della cavità uterina. Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che il feto può avvertire alcuni stimoli tattili fin dalle prime settimane mentre verso la 11a settimana il tatto è ben sviluppato alle mani. A 17 settimane, invece, il piccolo è in grado di avvertite sensazioni sull’addome e il sederino mentre a 32 settimane il tatto è completamente sviluppato e il feto è sensibile anche al calore e al dolore. Per questo durante la gravidanza è importante che i genitori comunichino con il bambino accarezzando e massaggiando il pancione.