Svezzamento: l’olio d’oliva

olio d'oliva

Ricco di acidi grassi essenziali, vitamine e antiossidanti, l’olio di oliva è un elemento fondamentale per la corretta alimentazione del bambino. Durante lo svezzamento, infatti, il pediatra ne consiglia il consumo già nelle prime pappe: un filo d’olio d’oliva da aggiungere, ad esempio, all’omogeneizzato, al passato o al formaggio grattugiato è l’ideale per il corretto apporto nutrizionale del bimbo. Grazie alla sua leggerezza e alla sua digeribilità, l’olio d’oliva, soprattutto se è extravergine (ottenuto dalla prima spremitura delle olive e non raffinato) è un ottimo condimento per i bambini e un’importante fonte lipidica già a partire dal 5°-6° mese di vita. Favorisce nel bambino il corretto sviluppo dei tessuti corporei e dello scheletro, la mineralizzazione delle ossa e l’assorbimento delle vitamine liposolubili (A, D, E,K ).

L’importanza della merenda nell’alimentazione del bambino

merenda

La maggior parte dei genitori tende a sottovalutare l’importanza della merenda all’interno dell’alimentazione del proprio bambino. Ha, invece, un ruolo fondamentale nel piano alimentare del bambino che deve prevedere, secondo i nutrizionisti, ben 5 pasti giornalieri. La merenda di metà mattina e quella di metà pomeriggio hanno lo scopo di spezzare la fame e aiuta, quindi, il bambino a non arrivare troppo affamato ai pasti principali. La merenda, inoltre, aiuta a distribuire meglio l’energia e i nutrienti durante tutta la giornata e questo, secondo gli specialisti, prevenirebbe l’obesità infantile.

Arriva l’estate: come cambia l’alimentazione del bambino

frutta-per-bambini

Con l’arrivo della bella stagione è possibile che le mamme notino un cambiamento nel modo di mangiare dei propri bambini. Con il caldo, infatti, i bimbi tendono a diventare inappetenti. Questo perchè, durante l’estate, l’organismo ha esigenze diverse rispetto a quelle del periodo invernale e il metabolismo tende a cambiare. Con il caldo, l’organismo fa meno fatica a mantenere costante la temperatura corporea e di conseguenza brucia meno energia. Per questo il corpo ha bisogno di una quantità minore di calorie e i bambini, ascoltando il proprio organismo, mangiano di meno.

Svezzamento: i legumi

legumi

Freschi o secchi, i legumi sono fondamentali per la corretta alimentazione del bambino. Sono, infatti, un’importante fonte di energia e di proteine: i legumi secchi ne contengono una quantità pari o superiore a quella contenuta nella carne.  Le proteine presenti nei legumi apportano aminoacidi essenziali (come lisina, treonina, valina e triptofano), indispensabili per lo sviluppo del bambino. I legumi, inoltre, sono poveri di grassi e ricchi di fibre, potassio, fosforo, calcio, ferro e vitamine del gruppo B (B1, B2 e niacina). Grazie a queste importanti sostanze nutritive in essi contenuti, i legumi assumono un ruolo importante nel processo di svezzamento del bambino.

I bambini a tavola: l’uso delle posate

usare le posate

Imparare a mangiare da soli in modo corretto è, per i bambini, una conquista lunga e a volte faticosa. Durante il primo anno e mezzo di età, il bambino ha un rapporto con il cibo che potremmo definire primitivo. Il bimbo, durante l’ora della pappa, combina dei veri e propri disastri: mangia con le mani, lancia il cibo, lo spalma ovunque. Crescendo, però, arriva il momento per il bambino di iniziare a prendere dimestichezza con le posate. Intorno ai 15-16  mesi di età i genitori possono far sperimentare al proprio bimbo l’uso delle posate. Per prima cosa è fondamentale scegliere degli utensili adatti: cucchiai, forchette e coltelli in plastica, acciaio o altro materiale. L’importante è che l’impugnatura sia comoda, ergonomica e facile da afferrare. Di solito le posate per bambini sono colorate e allegre in modo da rendere la pappa un momento gioioso.

Quando dare gli integratori ai bambini

sali minerali vitamine bambini

Calcio, vitamina D, ferro e fluoro sono nutrienti indispensabili per lo sviluppo del bambino e di solito e sufficiente che questo segua un’alimentazione sana ed equilibrata per assumerne le quantità giornaliere raccomandate dai nutrizionisti. Tuttavia, per i motivi più svariati, non sempre la dieta è sufficiente e il pediatra può decidere di prescrivere al piccolo degli integratori sotto forma di gocce, capsule, pastiglie effervescenti, bustine solubili o pastiglie, soprattutto nella primissima infanzia e in adolescenza.

Vediamo perchè queste vitamine e sali minerali sono importanti e cosa possiamo fare per assicuraci che il piccolo ne assuma le giuste quantità:

Calcio

Oltre a consolidare e rafforzare ossa e denti, il calcio favorisce la coagulazione del sangue e la contrazione dei muscoli volontari e involontari. Livelli troppo bassi di questo minerale possono causare rachitismo e fragilità ossea mentre livelli troppo alti possono determinare disturbi ai reni e concorrere alla formazione di calcoli.

Una eventuale carenza di calcio può insorgere al momento dello svezzamento se nella dieta del bambino mancano i cibi che ne sono più ricchi: formaggi, latte e yogurt ma anche broccoli, pomodori, vegetali con foglie, legumi, riso integrale e tuorlo d’uovo.

Si può dare il miele ai bambini?

miele e botulismo infantile

Secondo alcuni studi il miele non è un alimento adatto ai bambini sotto l’anno di età dal momento che esisterebbe una correlazione tra botulismo infantile e assunzione di miele. Lo stesso Ministero della Salute d’altra parte sconsiglia, proprio per questo motivo, di introdurlo nella dieta dei piccoli addirittura fino al compimento dei due anni.

Il botulismo infantile è un’intossicazione molto grave che interessa appunto i bambini fino a 12 mesi di età e alla quale viene attribuita parte dei casi di morte improvvisa in culla (SIDS). E’ una forma di botulismo diversa da quella degli adulti poichè a causarla non è l’assorbimento della tossina botulinica preformata,  ma l’ingestione del bacillo sporigeno che successivamente libera la tossina in seguito alla colonizzazione del tratto intestinale.

Fare gli omogeneizzati in casa

fare omogeneizzati

Quando il pediatra, intorno al sesto mese di vita di mio figlio, mi diede il via libera per lo svezzamento, l’idea di far seguire alla crema di riso con il brodino vegetale gli omogeneizzati preparati da me mi stuzzicò subito. Non perchè io non mi fidassi della genuinità di quelli già pronti ma mi piaceva l’idea di essere io stessa a preparare la pappa per il mio cucciolo e di scegliere e controllare tutti gli ingredienti. Inoltre, forte dell’esperienza positiva di una mia cara amica, sapevo che preparare gli omogeneizzati in casa mi avrebbe permesso anche di risparmiare un bel po’ di soldini; fu così quindi che, dopo avere acquistato un piccolo omogeneizzatore (costo circa 40 euro), ed essermi procurata diversi barattolini di vetro dotati di tappo ermetico mi misi all’opera:

Per prima cosa pulì e sterilizzai barattoli e tappi facendoli sobbollire in acqua per una quarantina di minuti, quindi, una volta pronti, li asciugai con un panno di cotone pulitissimo e li misi da parte su un ripiano.

Preparai il brodo vegetale con carote, sedano, cipolle e patate (secondo consiglio del pediatra) e vi misi a bollire dentro un bel pezzo di carne di vitello acquistato dal mio macellaio di fiducia. Non aggiunsi nè sale, nè dado.

I cereali a colazione fanno ingrassare i bambini

bambini e cereali

Sicuramente quasi tutte le mamme penseranno che una colazione a base di latte e cereali sia nutriente e salutare per il proprio bambino; in realtà non è proprio così, anzi li farebbero solo ingrassare, almeno secondo i risultati di un chiesta a cura del canale tv inglese Channel 4 condotta dall’International Obesity Task Force, diretta dal dottor Philip James.

I ricercatori sono arrivati a questa conclusione analizzando i valori nutritivi delle principali marche di cereali; da questa indagine è risultato che molto di essi contengono molto zucchero, addirittura più di altri cibi in genere considerati “cattivi” per la salute come, ad esempio le ciambelle zuccherate.

Svezzamento del neonato: tutto sulla frutta

svezzamento-fruttaLa frutta durante lo svezzamento: perché è importante e a quale età iniziare?

In assoluto la frutta è il primo alimento che si introduce nell’alimentazione del neonato durante le prime fasi dello svezzamento anche perché grazie al suo sapore dolce piace molto ai piccoli e si presta bene a traghettarli nel loro viaggio tra una dieta solo liquida e qualla fatta invece di cibi semi solidi. La frutta di solito viene introdotta al quarto o quinto mese di vita del neonato, alcuni pediatri inseriscono prima la mela mentre altri, come la mia, suggeriscono la pera che ha meno  potere allergizzante.

Come far mangiare le verdure ai bambini: un nuovo studio

come far mangiare le verdure ai bambiniQuello di riuscire a far mangiare le verdure ai bambini sembra essere un problema comune un po’ a tutte le mamme; ora è arrivata da alcuni ricercatori della Penn State University (PSU) una nuova soluzione. Che almeno in teoria risulta essere molto facile. Secondo loro i genitori potrebbero offrire ai piccoli le verdure in piccole quantità all’inizio dei pasti e non come secondo o contorno e poi aumentarne lentamente la quantità.

La dottoressa Barbara J. Rolls, professore di Scienze Nutrizionali presso la Penn State University ha spiegato

Abbiamo dimostrato che è possibile utilizzare le porzioni in modo strategico per incoraggiare i bambini e gli adulti a mangiare più alimenti ricchi di sostanze nutritive, ma poveri di calorie

Mangiare la pappa a scuola è un appuntamento piacevole, almeno per mio figlio!

bambini mangiano al nido

Sin dal primo giorno di inserimento all’asilo nido il mio cruccio più grande è stata la pappa; fino a quel momento infatti ero sempre stata io a preparare i pasti a mio figlio e ad assicurarmi che finisse il piatto beatamente seduto sul suo seggiolone. Quando dovetti portarlo al nido per riprendere il mio lavoro però cominciai a temere che non avrebbe mangiato volentieri lontano da casa e soprattutto mi pesava il fatto di non essere più io a nutrirlo; da un lato mi mancavano tanto quei momenti in cui stavo a contemplarlo mentre si strofinava la pasta al pomodoro dappertutto (ha voluto mangiare solo sin dal decimo mese di vita), dall’altro mi sentivo un po’ in colpa per la mia assenza.

Di recente però ho scoperto che se anche la mia malinconia resterà lì almeno per qualche altro anno, il senso di colpa che ho provato fino ad ora rischia di ridimensionarsi un po’. E vi racconto perchè.

Lo svezzamento del bambino dai 4 ai 6 mesi: la frutta e la prima pappa

svezzamento-prima-pappaLo svezzamento dai 4 ai 6 mesi

Eccoci qui finalmente ad iniziare la nuova guida allo svezzamento, in questo primo appuntamento parleremo dell’inizio delle svezzamento e dunque dell‘introduzione della frutta e della prima pappa.

Quando e come iniziare a dare il vasetto di frutta durante lo svezzamento?

Molti pediatri concordano nel fissare il momento del vasetto di frutta all’inizio del quarto mese di vita del piccolo, la prima frutta infatti serve per abituare il piccolo alle nueve consistenze, ai nuovi sapori ma soprattutto per fargli prendere dimestichezza con l’amato/odiato cucchiaino. La frutta con cui iniziare è la pera poiché è quella con meno potere allergizzante, successivamente si passa alla mela. Di solito si inizia con un assaggio, poi si passa a 20 grammi al giorno per poi arrivare a dare un vasetto intero (80-100 grammi) da mangiare tutto in una volta oppure frazionato durante la giornata. Meglio scegliere le marche di omogeneizzati che non aggiungono zuccheri alla frutta per evitare di iniziare da subito con le ipercalorie.
Quando il bambino è allattato esclusivamente al seno e la crescita è buona il pediatra potrebbe decidere di slittare il momento della frutta a cinque mesi mentre nel caso si tratti di un bambino che soffre di reflusso gastroesofageo questo momento potrebbe essere anticipato al terzo mese e mezzo.