33 commenti su “La conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale”

    • Ti ringrazio, sono contenta che tu l’abbia apprezzato. Sai io ho due bambini e quando sono nati non ho conservato il cordone (era una cosa davvero nuova), ma avevo tante domande da porre. Sono le stesse su cui ho basato l’articolo. Comunque grazie per il consiglio ora vado a dare un’occhiata e vedrai quando riprenderò di nuovo l’argomento lo citerò tra i link.

  1. Complimenti per le info,
    io ho conservato le cellule di mia figlia a Gennaio con un’ azieda nuovissima di milano, e’ stata un’ esperienza meravigliosa,anche grazie a chi mi ha seguita in questo percorso, sono davvero fantastici,disponibilissimi, molto professionali e molto seri.
    Se dovessi consigliare una società consiglierei sicuramente questa!
    Ah si chiama My Cells (www.my-cells.it), e cosa non trascurabile, puoi pagare come vuoi!

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  2. La conservazione privata è una truffa bella e buona. 3000 euro per conservare delle cellule che molto probabilmente non saranno sufficienti o utilizzabili per eventualmente salvare la vita al nostro cucciolo. Ragioniamo, se il piccolo dovesse ammalarsi a cosa gli servirebbe mai il proprio sangue che l’ha portato in seguito alla malattia?

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  3. …IO OGGI SONO STATA A FARE IL COLLOQUIO IN OSPEDALE PER LA CONSERVAZIONE DEL CORDONE DEL MIO 2° BAMBINO…SONO ANDATA Lì MOLTO SCETTICA ANCHE PERCHè L’AVEVO GIà CONSERVATO PER LA PRIMA BAMBINA PRESSO UNA BANCA SI S.MARINO ED ERO MOLTO CONVINTA DI RIFARLO…A PARTE TUTTO IL DISCORSO DELLE CELLULE NON UTILIZZABILI PER SE STESSI CHE GIà CONOSCEVO MA CHE NON MI INTERESSAVA ——- DATO CHE VOLEVO PIù DI UN FIGLIO E VOLEVO FARE LA CONSERVAZIONE SEMPRE—–LA COSA CHE MI HA LASCIATO PIù BASITA è CHE IN ITALIA LE CELLULE STAMINALI IN CASO DI NECESSITà DI TRAPIANTO NON SONO UTILIZZABILI, PERCHè I CENTRI CHE SI OCCUPANO DI TRAPIANTO FANNO AFFIDAMENTO SOLO SULLA RETE DELLE DONAZIONI PUBBLICHE CHE A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE SEGUONO GLI STESSI STANDARD DI CONSERVAZIONE—–>>>>>>PRATICAMENTE MI HANNO DETTO CHE IL CORDONE CHE HO CONSERVATO NON SARà UTILIZZABILE INITALIA E PROBABILMENTE NEANCHE ALL’ESTERO SE NON ATTRAVERSO STRUTTURE COMPLETAMENTE PRIVATE…CONSERVANDO IL CORDONE IN UNA BANCA PRIVATA MI SONO TOLTA LA POSSIBILITà DI UTILIZZARLO!!!!!! IL SUCCO è STATO QUESTO…………
    CMQUE CERCHERò DI CAPIRE MEGLIO COME FUNZIONA E PERCHè FUNZIONA COSì…………..IN TEORIA LA PRIMA VOLTA IL CNT AVREBBE DOVUTO FARMI UNA TELEFONATA ED INFORMARMI DI TUTTO…….NON è SUCCESSO………….CREDO CHE PER QUESTO BAMBINO NON CONSERVERò IL CORDONE PER USO AUTOLOGO MA LO DONERò………….

    SE QUALCUNO SA QUALCOSA IN PIù GLI SONO MOLTO GRATA SE VORRà INFORMARMI!!

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  4. @ ilenia:
    Che io sappia l’ informazione che ti hanno dato è solo un tentativo per farti donare.
    Ti consiglio di chiedere conferma di ciò che ti hanno detto alla banca dove hai conservato le cellule di tua figlia, e farti dire per iscritto come si comporteranno nel caso tu non trovi una struttura pubblica che te le accetti. Quando ho chiesto al cnt di mettermi per iscritto che nessuna struttura privata avrebbe mai accettato cellule derivate dalla conservazione autologa loro hanno detto che non potevano esserne certi.

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  5. @ ilenia:
    Errata corrige intendevo Quando ho chiesto al cnt di mettermi per iscritto che nessuna struttura pubblica avrebbe mai accettato cellule derivate dalla conservazione autologa loro hanno detto che non potevano esserne certi.

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  6. @ veronica:
    Anch’io ho telef al CNT e sinceramente non mi hanno tolto tanti dubbi….mi hanno detto che fare la conservazione per uso autologo è inutile anche se come me la si fa per più di un figlio, perchè l’uso del cordone per malattie non è fattibile dato che le sue cellule conterrebbero a sua volta già la malattia…cmque hanno anche detto che a livellolegislativo non è vero che le strutture pubbliche non possono accettare cordoni conservati in banche private anche se poi ogni ospedale ha un proprio regolamento e delle proprie prassi da seguire….mi viene il dubbio che alla fine a livello pratico sia così, che forse nelle strutture pubbliche facciano di tutto per non usarli…
    Fatto stà che sono agli sgoccioli per rientrare nei tempi anche perchè sono a 38+1 e non so che fare….ho anche pensato di fare la donazione in modo da aver una “doppia” alternativa…

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  7. Ciao Francesca, secondo me quello che scrivi non è del tutto corretto. Intendo la frase in cui dici: “Ragioniamo, se il piccolo dovesse ammalarsi a cosa gli servirebbe mai il proprio sangue che l’ha portato in seguito alla malattia?”.
    Le cellule staminali, dette anche “cellule madri”, sono cellule immature che non hanno ancora “deciso” quale sarà la loro funzione all’interno dell’organismo umano. Le cellule staminali sono, quindi, dei precursori delle altre cellule che compongono i diversi tessuti e organi di un individuo. Le cellule staminali rimangono immature fino a quando non interviene uno stimolo che le induca a trasformarsi e differenziarsi in cellule specializzate per adempiere a una specifica funzione.
    Le cellule staminali sono molto importanti perché capaci di fornire il ricambio e la rigenerazione delle cellule di organi e tessuti danneggiati a causa del fisiologico invecchiamento cellulare, malattie o incidenti.
    Quindi non è detto che se un bambino ha una malattia, le sue cellule staminali prelevate durante il parto siano da buttare.
    Poi per la questione dei soldi: perchè pagare 3000 euro per delle cellule che forse non saranno sufficienti per salvare la vita del tuo bambino? Questo non possiamo saperlo, solitamente si conservano i campioni prelevati che contengono non meno di 100.000 cellule staminali.
    Però se ci pensi noi per una macchina paghiamo un’assicurazione ogni anno, e se non facciamo incidenti (si spera), il premio che paghiamo è pagato a vuoto. Ed allora in questo caso cosa dovremo fare…… provocare un incidente per essere felici di non aver pagato a vuoto l’assicurazione?
    Secondo me il ragionamento da fare è un altro: mi sento di creare una copertura al mio bambino…. ho la possibilità di poter pagare questa copertura….. se le risposte sono si, allora prendo in considerazione la conservaziona privata delle cellule staminali.
    Un ultimo dato: la probabilità di utilizzo delle staminali prima dei vent’anni è dello 0,04%, se si estende il periodo fino 70 anni la probabilità aumenta al 0,32%.

    Spero di aver chiarito qualche dubbio

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  8. ciao ragazzi partecipo anche io alla discussione. Trovo che la scelta di conservare cellule staminali del proprio bambino sia una scelta saggia. io e mia moglie l’abbiamo fata e devo dire non ci siamo pentiti.
    Se posso dare un consiglio a tutti quelli che si stanno avvicinando al settore dico:
    attenti, non badate al prezzo. più sono bassi più manca qualcosa. ve lo assicuro. alcune compagnie sono davvero delle sole.
    noi abbiamo operato con http://www.cryostemitalia.com che devo dire si sono comparti magnificamente: gentili, sisponibili, tutto è andato liscio. e poi vantano la qualità più alta del settore e per questo si fanno pagare, ma si tratta della vita di mio figlio e abbiamo deciso di puntare alla qualità, senza pensarci troppo. sono i migliori.

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  9. @ Marco:
    Ti scrivo per avere un maggiore chiarimento sulle statistiche… vorrei sapere gentilmente a quali fonti hai attinto… come si fa a fare una statistica sull’utilizzo fino a 70 anni di età se la conservazione è prevista per una durata di circa 20/25 anni e comunque la conservazione viene effettuata solo da pochi anni? Io ho letto invece che fino ad ora nel mondo su 780.000 conservazioni per uso autologo solo 15 sono stati utilizzati appunto per trapianti autologhi, mentre sono migliaia i trapianti effettuati con l’utilizzo di sangue donato. Preciso che anche questa statistica può non essere attendibile e perciò questo post è anche un’esortazione a informarci sempre di più sui dati reali. Lo so che il discorso statistico può non contare, infatti considero giusto il tuo discorso di non vederlo come una assicurazione finanziaria su cui investire soldi, e condivido anche il tuo ragionamento che è giusto pensare al meglio per il proprio figlio e se si ha anche la possibilità economica di farlo allora perchè non farlo, però concedimi una riflessione: al di là del costo, se io ho probabilità 1 su 50.000 di utilizzare il sangue conservato in modo autologo, e invece ho possibilità 1 su 100 che il sangue cordonale da me donato possa essere utilizzato per un trapianto da una persona malata, io ci penso un pò. Se si considera che nel caso mio figlio dovesse aver bisogno di un trapianto di staminali potrà sempre attingere alla banca mondiale delle staminali donate e eventualmente rientrare anche in possesso del suo stesso sangue donato, allora io faccio la scelta di donarlo.
    Preciso che si tratta di una scelta personale e rispetto anche la scelta di conservarlo perchè condivido appunto il pensiero di volere il meglio per mio figlio.
    Vincenzo

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  10. @ Vincenzo:
    Ciao Vincenzo, scusa il ritardo con il quale rispondo alle tue domande.

    Il dato di cui parlo riguarda la probabilità nella vita che ha una persona di aver bisogno delle cellule staminali (in generale, non mi riferisco alle sue cellule staminali).
    Quindi la probabilità di utilizzo delle staminali (trapianto autologo o allogenico) prima dei vent’anni è dello 0,04%, se si estende il periodo fino a 70 anni la probabilità aumenta allo 0,32%. Il dato è stato da me fornito per far riflettere sul fatto che la conservazione del sangue cordonale può rappresentare una copertura per i nostri figli, ma statisticamente (ed aggiungo “per fortuna”) la probabilità di utilizzo di tale copertura è vicina allo zero. Nel mio intervento ho voluto evidenziare pro e contro, cercando di fornire qualche dato in più alle persone che si apprestano a decidere cosa fare.

    Poi mi hai chiesto quali sono state le fonti a cui ho attinto, eccole di seguito:
    Note bibliografiche: JJ Nietfeld, MC Pasquini,, BR Logan, F Verter, MM Horowitz. Published in: BBMT 2008;14:316-322; Parents Guide to Cord Blood Banking

    Altre note bibliografiche sulle probabilità di trapianti autologhi:
    •F.L. Johnson, 1997; J Ped Hem Onc 19(3): 183-186: la probabilità di trapianto autologo fino ai 20 anni di età (basata sulle statistiche delle diagnosi e dei relativi trattamenti) è di una su 2.703.
    •G.J. Annas, 1999; NEJM 340: 1521-1524: la probabilità di trapianto autologo fino ai 20 anni di età (stimata senza prove certe) è di una su 20.000.
    •R.M. Kline, April 2001; Sci Amer 4: 30-37: la probabilità di trapianto autologo durante l’intera vita (stimata senza prove certe) è di una su 10.000 fino a una su 200.000.

    Concludo dicendo questo: il dubbio di donare il sangue alle strutture pubbliche non sta nel modo in cui viene utilizzato (anzi se vediamo c’è maggiore possibilità che venga utilizzato), ma sta nel fatto che molto spesso il sangue donato viene reso inutilizzabile (….perchè in determinati giorni il corriere non c’è, perchè per mancanza fondi la struttura ospedaliera non mette a disposizione il servizio di raccolta/spedizione del sangue, perchè la struttura che riceve il sangue non segue il trattamento corretto….. e così via). A supporto di quanto detto sopra, inserisco un link per un articolo del Corriere della Sera del 16/05/2011: http://www.bioinst.com/articoli/corriere16-5-11.pdf

    Marco

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  11. Salve! E’ la prima volta che scrivo in un blog:lo faccio perchè ho bisogno di informazioni univoche sulla conservazione del cordone ombelicale. Ho chiesto a vari medici (anche a biologi) se davvero
    le cellule che si aspirano dal cordone possono, quando serve, diventare “terapeutiche”. Ho chiesto
    se davvero queste cellule possono essere iniettate, oltrecchè nel bimbo che le ha “donate”, anche nel padre-nella madre-fratelli e sorelle-eccetera. Ho chiesto questo e altro e mi sono state date alcune risposte, quelle che mi hanno colpito, e confuso, sono:
    1. Non ci sono sicurezze scientifiche sulla validità curativa delle cellule del cordone se conservate
    in strutture private.
    2. E’ solo un affare messo in piedi per far soldi.
    3. L’unica sicurezza la dà la donazione del cordone agli ospedali che non hanno fini di guadagno.

    Potete aiutarmi a capire? Grazie a voi tutti.

    Ferruccio

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  12. Purtroppo no esistono informazioni univoche ma due scuole di pensiero diverse che portano da una parte o dall’altra notizie che sembrano entrambe valide pur essendo contrastanti. Io ribadisco tutto ciò che ho scritto nel mio post di sopra n. 23 e confermo la mia scelta della donazione semplicemente perchè più sono i sangue cordonali conservati nelle banche mondiali e più bambini o adulti nel mondo potranno essere salvate con una donazione allogenica e anche io e i miei figli siamo bambini e adulti del mondo…
    Aggiungo una statistica e una considerazione. Nel caso di donazione solo il 50% dei campioni supera i test (relativi alla sufficienza della quantità e qualità delle cellule da conservare) e viene effettivamente conservato, mentre nel caso di banche private i campioni che superano i test diventano addirittura il 90%!! Magia dell’efficienza delle banche private o semplicemente per far soldi vengono conservati tutti i campioni anche se non idonei?? Se poi mai nel caso su milione da qui a 25 anni se ne avrà bisogno sono pronto a scommettere che le banche private potranno sempre dire con vari dati clinici alla mano che purtroppo non è più utilizzabile… La mia esperienza personale è dopo aver avuto due gemelli 6 mesi fa c’è stata efficienza nella procedura di donazionedella struttura pubblica ma purtroppo entrambi i campioni non hanno superato i test e non sono stati donati. Almeno 5 miei amici hanno fatto invece la conservazione autologa in banche private e tutti hanno superato i test e sono andati appunto a finire in banche estere.Mah….
    Ripeto che è sempre e solo una mia opinione, ognuno fa la scelta che rietiene giusta e corretta per se stesso e i propri figli.
    Buona scelta.
    Vincenzo

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  13. Buonasera a voi tutti,
    leggo con attenzione e interesse i post. Lunedì l’altro chiedevo notizie su:
    donazione pubblica o conservazione privata delle staminali cordonali.
    Come anche se ci fossero delle tangibili e recenti evidenze sul loro reale
    utilizzo terapeutico.
    Vincenzo, che ringrazio, solleva dubbi sull’attività delle cosiddette “biobanche”
    private, o meglio sulla quantità, da loro vantata, dei campioni che conservano
    rispetto la quantità di gran lunga, a loro dire, inferiore dei campioni conservati
    dalle Banche Pubbliche Italiane. Sembrerebbe, quindi, quasi preponderante, nel
    settore privato, l’aspetto economico. Non ho i necessari strumenti di valutazione
    per capire e valutare tali aspetti.
    Sono, per essere sincero, più interessato a conoscere le reali applicazioni avvenute
    della terapia “cellulare” con le staminali cordonali.
    Grazie e buon fine settimana.
    Ferruccio

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  14. Per conoscere le reali applicazioni dovresti parlarne con un medico esperto del campo, per quello che so io, ma si tratta comunque di notizie lette e quindi non ne conosco la certezza degli aspetti medici, le applicazioni riguardano la cura di poche malattie rare. Ovviamente sugli opuscoli informativi o sui siti delle banche private pubblicizzano il fatto che nei prossimi anni la ricerca andrà avanti e si potranno scoprire tantissimi altri campi di applicazione, ma si tratta di dati a mio avviso aleatori.
    Meglio parlarne con un medico esperto.

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  15. Sono laureato in biologia e insegno Scienze:per questo tante amiche e amici mi considerano
    un punto di riferimento.
    Ultimamente una carissima amica, alla prima gravidanza seppur non più giovanissima, mi ha
    manifestato il suo interesse riguardo la conservazione del cordone ombelicale.
    E, inevitabilmente, mi ha posto tanti quesiti, tra i quali:donazione al pubblico-conservazione privata-a chi rivolgersi per la seconda eventualità.
    Bisogna anche tenere presente che nella nostra città, nell’estremo lento d’Italia, è attiva, da
    alcuni anni, un Centro di Donazione e Conservazione Pubblica che, com’è ovvio spinge e,
    anche tramite convegni, pubblicizza l’alto valore della donazione pubblica rispetto la scelta
    “egoistica” della conservazione privata.
    Mi sono documentato e informato, presso amici medici e colleghi biologi; ho visitato i siti delle
    aziende che in Italia offrono il “servizio” della Conservazione Privata delle Staminali Cordonali.
    Ho anche, rapidamente, passato in rassegna l’attuale stato dell’arte dei trapianti delle cellule
    staminali e i risultati ottenuti nelle varie patologie.
    Ma le notizie raccolte non mi consentono, a cuor leggero, di orientare la scelta di Stefania, la mia amica.
    Potrei chiedere a voi, frequentatori di questo blog, a mia volta, come fare?

    Grazie anticipate e buon weekend
    Gianni

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