Troppi bambini con fegato grasso: elaborato un nuovo indice per i piccoli pazienti

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Circa il 15 percento dei bambini soffre di fegato grasso. È un dato davvero molto preoccupante, perché la steatosi epatica non correlata all’abuso di alcol (NAFLD) con il passare degli anni può essere letale, soprattutto raggiunti i 40-50 anni. In Europa ci sono 11 milioni di bambini in sovrappeso e di questi 2,5 milioni soffre di steatosi. È una vera epidemia, se si considerano anche tutti quei piccoli che non hanno ancora una diagnosi. Oggi, finalmente, possiamo dire che siamo vicini alla svolta.

Uno studio condotto dai ricercatori dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha permesso di elaborare un indice di gravità, finalmente tarato proprio sui piccoli. Si è sempre usato un parametro stabilito per gli adulti e poi adattato ai pazienti pediatrici. Avere un indice di questo tipo può permettere lo sviluppo di cure più specifiche e altamente mirate. Questa nuova tabella, combinata poi all’indagine diagnostica che si avvale di agobiopsia epatica, aiuterà i medici a capire il danno epatico e a intervenire con una terapia in grado di risolvere o rallentare la sindrome del fegato grasso in età pediatrica.

Il dottor Valerio Nobili, responsabile di Malattie Epato-metaboliche dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, come riporta l’Agenzia Asca, ha dichiarato:

Lo studio pubblicato ha ricadute immediate e concrete, sia cliniche che diagnostiche, per tutti i bambini e gli adolescenti affetti da steatosi epatica, sia in Europa che negli Stati Uniti. E’ stato infatti validato anche oltreoceano. L’importanza di una diagnosi certa e il più possibile precoce per quanto riguarda il fegato grasso in età pediatrica, è ancora più fondamentale se si pensa che esserne affetti può significare, per un bambino o un ragazzo, vedere le proprie aspettative di vita ridotte di 15 anni.

Intanto l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma ha attivato un ambulatorio ad hoc proprio per questa malattia, al fine di stabilire diagnosi e cure in tempi brevi e dare al bambino (e alla sua famiglia) tutta l’assistenza possibile per garantirgli un futuro in salute.

Photo Credit| ThinkStock

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