Bambini e miopia, il punto sulle cure innovative

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La miopia in età pediatrica è in aumento. Questo è il dato emerso durante il Congresso Mondiale di Oculistica Pediatrica, tenutosi nei giorni scorsi a Milano. Fattori genetici e ambientali, uniti al maggiore impegno visivo ravvicinato (tv e videogiochi?) richiesto ai nostri bambini sarebbero alla base del fenomeno. Il Congresso ha rappresentao anche l’occasione per fare il punto sull’efficacia delle nuove cure per la miopia e sull’opportunità che queste vengano rivolte ai bambini.

Purtroppo una volta che la miopia ha fatto la propria comparsa si può fare ben poco per arrestarne il progredire, nonostante le molteplici terapie innovative proposte nessuna delle quali, sottolineano alcuni degli esperti riunitisi al Congresso, si è mostrata efficace al di fuori da ogni dubbio. Infatti mancano dati univoci circa la bontà terapeutica di lenti bifocali, colliri, integratori e terapie basate su risposte riflesse, come afferma Emilio Campos, Professore dell’Università di Bologna. Una nota a parte merita l’ortocheratologia, ossia l’uso delle lenti a contatto nelle ore notturne allo scopo di appiattire la cornea.

Quest’ultima, sempre secondo Campos, comporterebbe infatti un certo rischio di infezione a fronte di una modesta efficacia. Cauto, l’esperto dell’Università di Bologna anche sul ricorso in età pediatrica alla chirurgia refrattiva. Afferma infatti:

Agendo su un occhio in crescita non si ha la certezza che il trattamento risulti definitivo. Non solo, non si conoscono le possibili conseguenze sulla cornea di interventi attuati in pazienti che hanno un’aspettativa di vita di 80 anni.

Meglio prescrivere gli occhiali da vista fino ai 12-13 per poi sostituirli con le lenti in contatto, mentre per il trattamento chirurgico bisogna attendere almeno il compimento del diciottesimo anno di età.

Favorevole alla chirurgia refrattiva in casi particolari è invece il professore Paolo Nucci dell’ospedale San Giuseppe di Milano:

Per esempio in caso di miopie che differiscano nei due occhi per valori superiori alle 5 diottrie in soggetti in cui non vi sia possibilità di usare lenti a contatto per impedimenti fisici o psichici. In questi casi la correzione con l’occhiale comporta una differenza di grandezza delle immagini nei due occhi che può risultare intollerabile

Ma quali segnali possono farci pensare all’insorgenza della miopia nel bambino? Se il nostro piccolo si avvicina troppo agli oggetti per cercare di identificarli o non riesce a vedere bene la lavagna, allora è il caso di prenotare una visita oculistica.

 

[Fonte]

Photo credit | Think Stock

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