Screening visivo in età prescolare: le nuove linee guida

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Visita bambini

Gli occhi del bambino sono uno strumento fondamentale e devono essere curati fin da piccolissimi, anche perché se in alcuni casi è sufficiente un paio di occhiali, per risolvere i comuni difetti (miopia e astigmatismo), tante volte dietro a queste problematiche ci sono condizioni ben più gravi.

Un vizio refrattivo, soprattutto se elevato, in un bambino piccolo a volte può essere la spia di problematiche meritevoli di ulteriori accertamenti. Per esempio, un forte astigmatismo che muta col passare del tempo potrebbe essere un segnale di cheratocono, malattia della cornea che di solito colpisce entrambi gli occhi e comporta assottigliamento e incurvamento progressivo verso l’esterno della parte centrale della cornea (la superficie anteriore trasparente dell’occhio diviene sporgente).

Ha dichiarato il professor Paolo Nucci, direttore della Clinica oculistica universitaria dell’Ospedale San Giuseppe di Milano.  Inquadrato in questo contesto il problema, è bene partire dal presupposto che i bimbi devono fare costanti visite degli occhi, anche in età prescolare.

Per lo screening visivo esistono nuove linee guida americane. Ci sono diversi criteri per i bambini tra i 12 e i 36 mesi e poi per quelli tra i 3 e i 5 anni. I più piccoli hanno a disposizione il fotoscreening. Il test si basa sul fenomeno della riflessione della luce da parte della retina, da cui derivano gli “occhi rossi” che compaiono nelle fotografie scattate con il flash.

Questo esame non è invasivo e può essere fatto anche per bimbi poco disposti a collaborare. Ha un margine di errore abbastanza elevato, ma è utile per cogliere i primi indizi di cataratta congenita, retinoblastoma, glaucoma infantile o altri problemi meritevoli di accertamenti. Superati i 3 anni, invece, ci sono degli altri test che sfruttano le tavole ottotipiche. Abbinate all’autorefrattometro, macchina che permette di misurare il potere refrattivo dell’occhio. In test è indicato per bimbi più grandi, perché è importante che ci sia un minimo di collaborazione.

 

Photo Credit | ThinkStock

[Fonte]

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