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Il pessario cervicale può prevenire il parto pretermine

Si parla di parto pretermine, se il bimbo vede la luce prima della 37esima settimana di vita. È una condizione sempre più frequente, a causa dell’aumento dei parti gemellari e dei trattamenti di fecondazione artificiale. Per fortuna, la medicina in questo campo ha fatto davvero passi da giganti e se in passato nascere con troppo anticipo era una condanna a morte (è la causa del 50 percento dei decessi perinatali), oggi le percentuali di sopravvivenza non solo sono elevate, ma sono elevate anche quelle di vivere e crescere senza problemi di salute.

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Per le donne meglio un travaglio lungo se il parto è poco doloroso

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Se vi chiedessero di scegliere: meglio un parto con un travaglio lungo ma non molto doloroso o un parto rapido della serie tolto il dente tolto il dolore? Secondo lo studio della Stanford University su 40 donne pubblicato dal British Journal of Anaesthesia, le gravide preferiscono la prima opzione, come quello che si ottiene con l’uso dell’epidurale.

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Gravidanza, quando andare in ospedale per il parto

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Se lo chiedono tutte le donne in attesa, quando devo andare in ospedale? Come faccio a capire che è il momento giusto e soprattutto che non è troppo presto. Il pericolo di non intuire il momento giusto può essere solo quello di recarsi in ospedale con un anticipo esagerato e sentirsi dire: “Vada a casa”. Dovesse capitare, non vi preoccupate. Non è grave, non fatevi problemi.  Il consiglio però è quello di attendere davvero l’ultimo minuto.

Nono mese di gravidanza, cosa aspettarsi?

Ci siamo: nono mese di gravidanza. Siete stanche care mamme e non ne potete più? Avete ragione. Questo mese, soprattutto l’ultimissima settimana, è il più faticoso. Di solito si fa fatica a dormire perché il pancione dà parecchio fastidio: quando si è sdraiati a letto, ci si sente come delle tartarughine girate sulla schiena. Ma dovete tenere duro, perché ormai ogni giorno potrebbe essere quello del parto.

L’ottavo mese di gravidanza, cosa aspettarsi?

Finalmente l’ottavo mese di gravidanza, che per molte donne significa stare a casa dal lavoro e godersi la maternità. Non tutte le donne si mettono sul divano nell’attesa del parto, alcune, infatti, scelgono volontariamente di continuare a lavorare fino al nono per poi recuperare questo periodo una volta nato il bimbo. Può essere un’ottima soluzione, ma ovviamente la mamma non deve avere alcun tipo di disturbo e l’impiego deve essere comodo, vicino a casa e non troppo faticoso.

Nuovo esame rivela il sesso del nascituro alla settima settimana di gravidanza

Conoscere il sesso del nascituro prima che venga al mondo. Ci sono coppie che preferiscono avere la sorpresa e aspettano il parto per scoprire se il loro bambino è un maschietto o una femminuccia, mentre ci sono genitori che non vedono l’ora di avere la notizia. Vogliono organizzare il corredino, preparare la cameretta e forse sognare come sarà con qualche certezza in più. Per loro esiste un nuovo e semplice test del sangue che può stabilire il sesso del nascituro già alla settima settimana di gravidanza. La notizia arriva dalle pagine del Daily Telegraph, secondo cui l’analisi è già disponibile in alcune cliniche private nel mondo.

L’esame è stato messo a punto da Esther Guetta dello Sheba Medical Centre di Tel Aviv e cerca nel sangue della mamma delle tracce di Dna del nascituro. Una volta trovato, il genoma viene analizzato alla ricerca di un eventuale cromosoma y, che predice la nascita di un maschietto. La cifra è abbastanza elevata, perché a seconda della clinica varia tra i 350 e i 450 euro.