Spiegare le Olimpiadi ai bambini

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Olimpiadi bambini

In questi giorni si stanno svolgendo,  a Londra, le Olimpiadi 2012. Probabilmente sarà capitato anche a voi, assieme ai vostri bambini, di assistere a qualcuna delle gare che passano in televisione: ebbene, se i vostri figli sono curiosi di saperne qualcosa di più, potete provare a raccontare loro la storia delle Olimpiadi, in maniera adeguata alla loro età.

I Giochi Olimpici furono ideati tanto tempo fa dagli antichi greci, e si svolgevano nella città di Olimpia (da qui il nome) ogni 4 anni. La Grecia era a quel tempo divisa in tante piccole città stato, che avevano in comune solo il fatto di parlare la stessa lingua (il greco): esse spesso combattevano tra di loro, e le Olimpiadi erano quindi un modo per unire il popolo di lingua greca. Infatti, durante le competizioni, tutte le guerre venivano sospese.

Partecipare alle Olimpiadi era un grande onore e gli atleti che vincevano venivano considerati dei veri e propri eroi. Alle Olimpiadi potevano partecipare, ed assistere, soltanto i maschi di lingua greca: per evitare che qualche donna si travestisse da uomo per competere nei Giochi, gli atleti dovevano gareggiare completamente nudi. Solo nel 1900 le donne saranno finalmente ammesse alle Olimpiadi.

Le Olimpiadi si svolgevano in onore di Zeus, un dio greco, e per questo, con l’avvento del Cristianesimo, vennero sospese.  Nel 1896, il barone francese Pierre De Coubertin, propose di ricominciare ad organizzare i Giochi con lo scopo di promuovere la pace tra i vari Stati: infatti, alle Olimpiadi moderne, a differenza di quelle antiche, possono partecipare tutte le Nazioni ee esse si svolgono ogni volta in uno Stato diverso.

Parlare delle Olimpiadi ai vostri bambini potrà essere una buona occasione anche per trasmettere loro alcuni valori legati al mondo dello sport: la competizione sana, l’impegno per raggiungere un obiettivo, la collaborazione all’interno di una squadra, l’ambizione di ottenere una vittoria, senza però dimenticare che la cosa davvero importante non è tanto vincere, ma fare sempre del proprio meglio.

[Photo Credits | Thinkstock]

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