Ernia ombelicale e inguinale nel bambino

ernia infantile

L’ernia, ovvero la fuoriuscita di visceri attraverso un’apertura normalmente chiusa, è un disturbo piuttosto comune nei bambini appena nati. Le forme più frequenti di ernia infantile sono l’ernia ombelicale e l’ernia inguinale.

Ernia ombelicale

L’ernia ombelicale nel bambino si presenta come un piccolo rigonfiamento localizzato all’altezza dell’ombelico ed è la forma di ernia più frequente nei neonati specie se nati prematuri o sottopeso. E’ causata dalla fuoriuscita di una porzione di intestino attraverso l’anello ombelicale non ancora chiuso e, pur manifestandosi sin dalla nascita, diventa evidente solo dopo le prime settimane di vita soprattutto quando il bambino piange o è agitato. Non è pericolosa per la salute del bambino e di solito si risolve spontaneamente entro i primi tre anni di vita anche senza il ricorso ad alcuna cura incluse fasce e cerotti ombelicali; l’intervento chirurgico si rende necessario solo in un numero molto ridotto di casi quando cioè l’ernia non regredisce spontaneamente.

Navigare online in sicurezza: le regole dell’Associazione Pediatrica Americana

bambini_internetOrmai dobbiamo arrenderci all’evidenza, Internet è entrato a far parte della vita dei nostri figli ed impedire loro di usare questo strumento è pressoché impossibile. Nella mia esperienza personale posso raccontarvi che il mio piccolo di 4 anni già ha scoperto la rete (sua mamma ha un rapporto molto stretto con il PC) e spesso mi chiede se lo faccio giocare on line oppure se posso aprire Youtube e mettere qualche video dei suoi personaggi preferiti. E io cosa devo fare? Come posso fargli capire che non deve usare il computer quando la sua mamma lo usa per diverse ore al giorno? La mia soluzione è stata di essergli vicino quando gioca in rete, facendo attenzione che non passi su siti poco affidabili.

L’Associazione Pediatrica Americana in merito al rapporto tra bambini e adolescenti su Internet ha rilasciato alcune linee guida per una navigazione senza rischi, anche perché di casi di sottrazione di identità, pedofilia e quant’altro negli Stati Uniti c’è ne sono una lista infinita.

L’anemia in gravidanza

anemia in gravidanza

L’anemia, cioè la carenza di ferro nell’organismo, è un disturbo molto frequente in gravidanza: secondo alcune ricerche ben l’80% delle donne incinte ne soffre. Durante il periodo della gestazione la donna ha bisogno di una maggiore quantità di ferro, e una sua carenza può comportare dei rischi anche per il feto.

Per verificare se la donna è carente di ferro, è necessario l’esame della sideremia, il quale può verificare la presenza di un’anemia usando come parametri i valori di emoglobina inferiori ai 10 mg/dl, anche se è soprattutto la ferritina a determinare l’esito dell’esame, in quanto indica la valenza della presenza di ferro nell’organismo. In linea di massima, l’anemia può essere la conseguenza di una dieta sbagliata, di una precedente gravidanza, o dovuta alla normale perdita di ferro con il sangue delle mestruazioni, e si scatena nel momento in cui le cellule del corpo accusano la mancanza di ossigeno, indebolendo, così, tutto l’organismo.

Durante la gravidanza c’è una richiesta supplementare di ferro dovuta alla crescita del bambino e, se c’è anemia o se le riserve sono troppo basse, la crescita cerebrale del nascituro potrebbe essere più lenta, oppure, secondo una ricerca presentata di recente negli Stati Uniti, minare il rapporto affettivo con la madre, che si tradurrebbe in freddezza e in distanza nei confronti della genitrice durante la crescita.

Con il latte i bambini non ingrassano

bere latte

Il numero delle persone in sovrappeso è in costante e preoccupante crescita; per arginare questo problema sarebbe il caso di controllare l’alimentazione dei figli sin da piccoli. In particolare modo c’è un alimento che non dovrebbe mancare all’interno della dieta dei bambini proprio per aiutarli a non prendere peso: il latte. Questo almeno è quanto sostenuto da alcuni ricercatori della Sahlgrenska Academy dell’Università di Goteborg, in Svezia che hanno esaminato 120 bambini di 8 anni valutandone fra le altre cose l’alimentazione, la composizione corporea e anche il livello di mineralizzazione ossea. Oltre ad alcuni test ai bambini sono stati consegnati dei questionari per capire quali fossero i cibi che consumavano in misura maggiore; il primo risultato evidente è stata la correlazione tra il peso corporeo e il consumo di latte. I bambini che ne facevano un uso quotidiano pesavano 4 kg di meno.

Linea Respirasano Chicco, un aiuto per purificare l’aria

aria pulita

Mentre molti genitori si preoccupano, giustamente, degli effetti nocivi dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei bambini, sono ancora in pochi a nutrire la medesima apprensione circa la qualità dell’aria che i piccoli respirano ogni giorno negli ambienti domestici: in casa e nei luoghi chiusi si annidano infatti non solo agenti inquinanti come le polveri sottili, ma anche allergeni quali pollini, acari e peli di animale piuttosto che muffe e batteri; tutti fattori che possono nuocere al piccolo che non ha ancora adeguatamente sviluppato le proprie difese immunitarie.

Ma ad incidere sulla qualità dell’aria contribuisce non solo la presenza di inquinanti e allergeni, ma anche il grado di umidità degli ambienti che influenza a propria volta il proliferare dei primi. Per ovviare a questi problemi e purificare l’ambiente in cui il bambino vive, Chicco propone una linea di prodotti tutta dedicata al controllo della qualità dell’aria: Respirasano. Vediamola.

Questo Natale sostieni il Progetto Compagni di Viaggio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

donazioni-bambin-gesu-natale-2009Spesso si sente parlare del Natale come una festa che ha snaturato la sua vocazione di convivialità e di momento di riflessione per divenire un manifesto di consumismo e corsa all’acquisto. Ma non per tutti è così, per questo motivo oggi volevo presentarti una iniziativa dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ di Roma in occasione del Natale 2009, si chiama  Compagni di Viaggio e si prefigge due importanti obiettivi come leggiamo dal comunicato stampa

Il primo obiettivo è relativo all’acquisto di una Tac 64 multistrato di ultima generazione, in grado di offrire una visualizzazione tridimensionale degli organi in modo istantaneo, potenziando le attività di diagnosi e cura soprattutto in campo epatico e oncologico; il secondo obiettivo è assicurare le cure a quattro bambini provenienti dall’estero, sprovvisti di qualunque forma di assistenza, di copertura economica, affetti da gravi patologie cardiache e onco-ematologiche.

Oligoidramnios e polidramnios, le patologie del liquido amniotico

oligodramnios-polidramniosOggi voglio parlarti del liquido amniotico, il liquido che avvolge e accoglie il tuo piccolo durante tutti i nove mesi di gravidanza. Il liquido amniotico durante le prime settimane di gravidanza  viene filtrato dalla placenta e dalla membrana amniocoriale mentre a partire dalla quindicesima settimana circa, quando il piccolo comincia a mettere in moto la funzionalità renale, il liquido è composto principalmente delle sue urine. Durante la gestazione il liquido amniotico subisce un continuo ricambio, poiché viene deglutito dal feto e successivamente rigenerato attraverso le urine.

Quando andrai a fare le ecografie di controllo specialmente quelle del secondo e terzo trimestre di gravidanza, ti verrà misurato l’indice AFI, un parametro che definisce la quantità di liquido presente nel sacco amniotico.  Il valore AFI è nella norma se ha dei valori tra 80 e 220 mm. Se il liquido è tra 50 e 80 mm ci si trova di fronte ad un caso di oligoidramnios se invece il valore è tra 220 e 250 abbiamo un caso di polidramnios.

Pannolini, lavabili o usa e getta?

pannolini ecologici

Da qualche anno a questa parte si è diffusa la consuetudine fra le neo-mamme di utilizzare pannolini lavabili in luogo degli ormai tradizionali usa e getta; nulla a che vedere però con i vecchi ciripà dei quali piuttosto rappresentano l’evoluzione poichè sono più pratici da far indossare al bambino e più facili da lavare. I motivi che conducono a questa scelta sono molteplici: un’accresciuta coscienza ambientale, la necessità di ridurre le spese senza sottrarre nulla alla qualità delle cure somministrate ai propri figli e, non ultimo, la maggiore attenzione ai materiali e alle sostanze con le quali la pelle del bambino entra in contatto ogni giorno.

I pannolini lavabili detti anche ecologici o riciclabili infatti permettono ad una famiglia di risparmiare diverse centinaia di euro e, complessivamente, di ridurre di parecchie tonnellate l’immissione di rifiuti nell’ambiente; considerate infatti che ogni bambino consuma in media nei primi tre anni di vita qualcosa come cinquemila pannolini usa e getta con una spesa per le famiglie che si aggira fra le 1200 e le 1500 euro; di pannolini lavabili invece ne occorrono poche decine (una ventina secondo le testimonianze di alcune mamme che ho potuto raccogliere) con una spesa che va dalle 400 alle 800 euro a seconda del modello scelto e che non dovrà essere ripetuta all’arrivo del fratellino o della sorellina.

L’influenza A in gravidanza

influenza suina in gravidanza

Se le donne in gravidanza sono considerate dei soggetti a rischio anche durante le normali influenze stagionali, l’allarme creato da giornali e televisione circa la nuova influenza A (virus H1N1) rischia di costituire una preoccupazione in più per tutte le future mamme; e anche se il vaccino è disponibile sono ancora in molte ad essere indecise circa l’opportunità di vaccinarsi o meno per timore degli eventuali effetti collaterali che la prevenzione potrebbe avere sul feto.

In linea di massima, gli esperti concordano nel consigliare il vaccino contro l’influenza A a tutte le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, mentre lo stesso non può dirsi per le donne al primo trimestre; questo perchè se da un lato il rischio di complicanze è più grave a gestazione avanzata, dall’altro non si conoscono ancora gli effetti collaterali della vaccinazione sul feto durante le prime dodici settimane di gravidanza.

La displasia delle anche nel neonato

ecografia-anche-displasiaIl tuo piccolo è nato e ora dovrai iniziare a preoccuparti del suo benessere e della sua salute, dopo averlo portato alla prima visita pediatrica a circa una settimana dalla nascita, l’appuntamento successivo sarà una ecografia di controllo a cui dovrai sottoporlo per verificare lo stato delle articolazioni delle sue anche. L’ecografia delle anche si esegue di solito a circa 6-8 settimane fino ad un massimo di dodici settimane ed è un esame importante perché può permettere di individuare e correggere la displasia congenita delle anche.

L’articolazione che lega la gamba al bacino è composta da due elementi, la testa del femore, cioè la sua estremità superiore sferica e l’acetabolo, la cavità dell’anca destinata a contenere la ‘sfera’ e a farla ruotare al proprio interno. Nel 2-3% dei neonati, l’incastro non è perfetto e dunque l’articolazione non garantisce una adeguata stabilità. Di norma questo è un difetto temporaneo causato da diversi motivi: la cavità non ha completato il suo sviluppo e l’acetabolo è ‘svasato’, c’è un ritardo dell’ossificazione, i legamenti sono deboli.

Lavoretti di Natale: modellare la pasta al sale

lavoretti di pasta al sale per natale

In vista del Natale bisogna iniziare a pensare a come intrattenere i bambini nelle giornate di preparazione alle feste; una soluzione sempre valida è quella di tenerli impegnati con dei lavoretti in grado di sviluppare la loro creatività e la loro manualità. Per farlo, un aiuto arriva dalla tecnica della pasta al sale, con la quale è possibile creare pupazzetti, addobbi da attaccare all’albero, statuine, regalini e molto altro.

La pasta al sale è una tecnica molto antica derivata dalla pasta per il pane, che nei giorni di festa veniva modellato in modo decorativo; i pregi di lavorare la pasta al sale sono tanti: è economica, si modella facilmente e non sono necessari strumenti particolari.

La ricetta è molto semplice; bastano farina e sale in ugual misura, e acqua quanto basta, facendo attenzione a non esagerare perché l’impasto deve rimanere duro. La semplicità della ricetta, rende la pasta al sale una tecnica di lavorazione adatta anche ai bambini, in quanto è completamente innocua. Una volta che ci sono tutti gli ingredienti, si può iniziare ad impastare, ricordandosi che più impastate e il più il risultato sarà uniforme e compatto.

Il pianto dei bambini? Per i papà è una specie di ninna nanna

bambino che piange

A quanto pare il pianto dei bambini per gli uomini sarebbe una specie di ninna nanna e questo ora ha anche una vera e propria base scientifica; ecco perchè d’ora in avanti nel caso in cui doveste avvertire le urla di vostro figlio non dovrete più stupirvi se accanto a lui il papà invece dorme beatamente. Proprio così: secondo i risultati di uno studio inglese mentre le donne appena sentono il pianto di un bambino piccolo si svegliano i papà sembrano estranei a questo fatto. Almeno questo è quello che sostiene Stefan Gaa, direttore responsabile della Lemsip, l’azienda inglese finanziatrice dello studio e specializzata in rimedi contro i sintomi influenzali.

L’anestesia spinale, quando e perché

anestesia-spinaleTi abbiamo già parlato del parto cesareo in precedenza, questo tipo di intervento viene effettuato in media in 1 parto su 5 e può essere pianificato oppure d’urgenza. Nel caso in cui si tratti di cesareo elettivo e dunque con una precisa data già fissata, potrai decidere che tipo di anestesia preferisci, se generale oppure locale, a patto ovviamente che il tuo stato di salute non ne richieda una in particolare. Oggi ti voglio parlare dell’anestesia spinale, un tipo di analgesia locale che di solito si esegue per il taglio cesareo.

Con l’anestesia spinale si addormenta la regione del corpo interessata attraverso un farmaco iniettato nello spazio spinale, in questo caso le gambe, il torso e una parte del torace perderanno sensibilità e non sentirai alcun dolore. Gli effetti della analgesia spinale sono presso più gli stessi dell’epidurale, l’unica differenza è nei tempi con cui il medicinale entra in circolo e dunque la velocità con cui la parte si anestetizza.

Il bambino dice le parolacce, come devono comportarsi i genitori

educazione bambini

Capita piuttosto di frequente che i bambini in età scolare imparino a dire le parolacce; questo nonostante noi genitori non abbiamo l’abitudine di ricorrere a un tale linguaggio o stiamo comunque ben attenti a non farlo davanti ai nostri figli. E’ facile infatti che i bambini le sentano pronunciare da altri bambini, che magari hanno fratellini più grandi, o le captino per strada e alla televisione e poichè dai due anni in poi la tendenza a ripetere ogni parola ascoltata è fortissima ecco che il danno è fatto!

Alla naturale tendenza del bambino ad emulare il linguaggio altrui si aggiunge poi la reazione dell’adulto la cui attenzione in qualche modo finisce sempre per venir catturata quando il piccolo dice qualcosa che non dovrebbe; è proprio questa risposta non il significato della parolaccia stessa, che spesso il bambino anche grandicello neppure conosce, a spingerlo a ripetere ancora la parola incriminata.