Per incentivare l’allattamento al seno, gli inglesi hanno istituito dei buoni spesa: è subito polemica

Spread the love

allattamento al seno

Allattare al seno è un momento molto intimo, di contatto con il bambino. Non c’è donna in gravidanza che non s’interroghi con la sua capacità di poter nutrire personalmente il proprio bambino. Molte signore, però, partono prevenute o rinunciano alle prime difficoltà. Per questo motivo in una zona della Gran Bretagna, è stato pensato a un buono per le donne che allattano. In che cosa consiste? Ha un valore di 200 sterline (236 euro) e si può spendere nei supermercati e nei negozi del centro da 130 puerpere del South Yorkshire e del Derbyshire.

C’è ovviamente una condizione: non solo le signore devono allattare, ma lo devono fare fino al sesto mese. Perché mai si è scelta questa strada? L’obiettivo è incentivare l’allattamento nelle aree più depresse dell’Inghilterra. In questa zona, anche proprio per cultura, le ragazze non vogliono farsi vedere mentre danno il seno al loro bimbo, per non mandare messaggi “sessuali” a chi le osserva fuori casa.

Questa notizia ovviamente ha scatenato una gran polemica, perché ovviamente c’è chi è a favore, chi sostiene che pagare le donne per allattare sia assurdo e chi invece pensa che se si desidera istituire un buono non bisogna vincolarlo alla durata. Oggettivamente arrivare al sesto mese non è semplice per tutte le signore e spesso chi rinuncia lo fa per il bene del piccolo, non perché non voglia. Per questo sono meno meritevoli?

Il tema dell’allattamento al seno è molto complesso: è importantissimo incentivare le donne a provare, a insistere, a darsi da fare perché i benefici per mamma e bambino sono numerosi, non è giusto però neanche forzarle o farle sentire in colpa. Ciò di cui ha bisogno il piccolo è una mamma serena che si dedichi a lui con gioia non con senso di frustrazione. Non dovesse arrivare il latte, dovessero esserci dei problemi di salute che vi impediscano di allattare… non fa nulla, non vuol dire essere delle cattive mamme. Esistono delle valide alternative.

Photo Credit | ThinkStock

Lascia un commento