Fecondazione eterologa: gli inglesi cercano donatori di ovuli e sperma

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L’atto di generosità più grande è la donazione, di qualsiasi natura sia, ma motivo in più in campo medico. Ci sono famiglie coraggiosissime che dispongono per la donazione degli organi o mamme che regalano il cordone ombelicale del loro bambino, fonte incredibile di staminali. Solo con questa forma, molto speciale, d’amore possiamo darci (e notate il plurale) una speranza. Ma donare ovuli e sperma è quindi la stessa cosa? Gli inglesi sostengono di sì.

Arriva proprio dal Regno Unito, la nuova campagna di reclutamento donatori per la fecondazione eterologa, che in Italia non è permessa, ma che ogni anno vede molti concittadini (4mila coppie) andare all’estero per provarci.  L’idea è della Human Fertilisation and Embriology Authority britannica, più nota come Hfea, un’agenzia regolatoria indipendente della Gran Bretagna che ha come ruolo quello di controllare i gameti durante la fecondazione e fare ricerca per affinare le tecniche anti-sterilità.

Questa società sta cercando donatori e per fare ciò ha deciso di sensibilizzare i cittadini. È una campagna ovviamente che sta raccogliendo molte critiche. In Inghilterra, la tecnica è legale e le coppie infertili sono numerose (circa il 15 percento), ma i donatori sono pochi e non soddisfano la domanda. Che cosa succede? Gli aspiranti genitori del Regno Unito, proprio come gli italiani, migrano all’estero magari usufruendo di cliniche “truffa”. Ecco quindi che per limitare il turismo della provetta, la Hfea vuole promuovere la donazione. Laura Witjens del National Gamete Donation Trust, come racconta il Tempo, ha dichiarato:

Bisogna implementare una rete di centri di eccellenza, perché è importante accertarsi che i donatori siano valorizzati e assistiti al meglio.

Potenzialmente l’idea è ottima, ma come sempre tra il dire e il fare… c’è una parte della Gran Bretagna che non condivide assolutamente il tentativo della Hfea di aumentare il numero dei donatori, perché potrebbe essere pericolosa proprio per le donatrici: il prelievo di ovociti, per esempio, è un’operazione abbastanza invasiva. Insomma, la generosità per alcuni è troppo rischiosa.

Photo Credits| ThinkStock

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