Troppa palestra, un potenziale rischio per la fertilità femminile

Tutte le donne amano sentirsi in forma e mantenere il proprio corpo tonico e bello. La palestra, in questi casi, è un ottimo alleato e molte donne vi passano diverse ore sia per allenare il proprio fisico che per allentare le tensioni e scaricare le ansie. Tra i numerosi benefici dell’attività fisica si nascondono alcune insidie soprattutto per le donne che cercano una gravidanza. Praticare molto esercizio fisico, infatti, influirebbe negativamente sulla possibilità di concepire un bambino. A sostenerlo è uno studio scientifico condotto dalla Norwegian University of Science and Technology. I ricercatori norvegesi affermano che nelle donne che fanno molta attività fisica, sopratutto quelle più giovani, il rischio di infertilità aumenta di ben tre volte.

Bambini, contro l’obesità una buona lettura

L’obesità, negli ultimi anni, è diventata un problema in costante crescita anche tra i bambini più piccoli. Per combatterla e prevenirla sono utili, si sa, una dieta sana ed equilibrata e una regolare attività fisica. Quello che non tutti sanno, però, è che anche una buona lettura, nonostante sia un’attività sedentaria, può essere d’aiuto a chi ha problemi di peso, soprattutto se si tratta di bambini. Ad affermarlo è uno studio condotto dal dipartimento di pediatria dell’Università di Duke, nel North Carolina (USA). Nello specifico, i ricercatori americani hanno preso in osservazione diverse bambine in sovrappeso di età compresa tra i 9 e i 13 anni che sono state divise in vari gruppi. Al primo gruppo di bambine gli scienziati hanno dato da leggere un libro che trattava di alimentazione, di sport e raccontava la storia di una bambina in sovrappeso che dopo essere tornata in forma riacquistava serenità, benessere ed autostima.

Gravidanza, la capacità di capire le persone e di percepire minacce e bugie

La gravidanza, si sa, è un momento davvero molto delicato nella vita di una donna. Gli ormoni sono in piena tempesta e questo influenza moltissimi aspetti della quotidianità della futura mamma. I cambiamenti dei livelli ormonali, tipici della gravidanza, possono causare, ad esempio, nella donna sbalzi di umore ed estrema sensibilità. Le donne in dolce attesa, infatti, appaiono spesso sensibili e dotate di un sesto senso molto sviluppato che le rende delle sensitive in grado di capire le persone che hanno intorno e di riconoscere facilmente bugie e minacce. Studi scientifici hanno dimostrato che elevati livelli di progesterone aumentano la capacità di percepire le espressioni dei volti delle persone, soprattutto quelle di paura, ribrezzo o di altri sentimenti negativi. Secondo alcuni scienziati, a determinare questo acuto sesto senso non sarebbero solo i cambiamenti ormonali ma anche il senso di protezione che le future mamme hanno verso i loro figli e che si fa più forte negli ultimi mesi di gravidanza e, ovviamente, dopo il parto.

Pancioni d’agosto

gravidanza in agosto

Il mio bimbo è venuto al mondo alla fine di Agosto, un sabato mattina che facevano 40 °C. Ad essere sincera i giorni che passai in clinica furono per me di assoluta beatitudine dal momento che, ringraziando il cielo, tutti gli ambienti erano climatizzati, mentre provavo un’immensa compassione per i miei amici e parenti che venivano a trovarmi madidi di sudore e gonfi per l’afa che attanagliava la città ormai da giorni e che non l’avrebbe lasciata per una settimana ancora.

Ma di quell’afa io, appena qualche ora prima, mi ero sentita la vittima numero uno: non bastava il pancione che era cresciuto a dismisura impedendomi di vedere i piedi, la paura del parto ormai prossimo che mi aveva tenuta sveglia ogni notte, i piedi gonfi al punto da rendere necessario un paio di scarpe una misura più grandi, il piccolo che scalpitava prendendo a testate la mia vescica decine di volte all’ora. Anche il caldo afoso doveva arrivare.

Parto, alleviare il dolore con iniezioni d’acqua

Avere paura del parto e soprattutto del dolore è una sensazione che accomuna tutte le donne, sia le primipare che quelle che hanno avuto già dei bambini. E’ del tutto normale e comprensibile, infatti, per una gestante essere preoccupata e ansiosa per la delicata situazione che deve affrontare. Molto spesso, però, la paura del dolore interferisce negativamente sulla serena e corretta riuscita del parto. La paura, infatti, può portare la donna durante il parto ad essere tesa e a contrarre i muscoli causando dolore e lacerazioni. E’ importante, quindi, che la donna sia il più serena e tranquilla possibile e preparata per affrontare al meglio il dolore e il parto. Per alleviare i dolori del parto molte donne scelgono di subire un cesareo o di ricorrere all’epidurale. Una soluzione alternativa a questi metodi e ai farmaci per contrastare il dolore nelle partorienti arriva dall’ospedale Mater Mothers di Brisbane nel Queensland, in Australia. Si tratta di semplici iniezioni di acqua sterile da somministrare durante il parto e che sono in grado di calmere il dolore immediatamente.

Autismo: i primi segnali nel pianto dei neonati

Il pianto è il principale strumento con cui il neonato comunica con il mondo esterno. Con i vagiti, il lattante manifesta i propri bisogni e cerca di attirare su di se le attenzioni dei genitori e delle persone che gli stanno intorno. Dal pianto dei neonati, quindi, una mamma può capire, ad esempio, quando il bambino ha fame, ha sonno, quando deve essere cambiato o quando ha dei fastidi. I vagiti, oltre ad esprimere le esigenze del piccolo, sono in grado di  trasmettere tutta un’altra serie di informazioni che non sempre possono essere colte dai genitori come, ad esempio, i segni premonitori dell’autismo. Una ricerca scientifica dell’Università del Kansas, negli Stati Uniti, ha evidenziato, infatti, come i primi sintomi dell’autismo possono essere riscontarti già nei primi vagiti emessi dal neonato. Secondo lo studio, condotto dal professore Stephen Warren, ascoltando nei primi mesi di vita il pianto e la voce del neonato attraverso un particolare esame dei suoni, è possibile capire se il bambino svilupperà la malattia. In questo modo, si potrà intervenire tempestivamente con una speciale terapia.

Progetto Ninna-ho, per non abbandonare i neonati

Diventare mamma è, per una donna, un’esperienza unica e meravigliosa. Accade, però, che alcune circostanze negative, come disagi sociali ed economici, minino la gioia della maternità, spingendo la donna a compiere un gesto estremo e disperato come l’abbandono del proprio figlio o, peggio ancora, l’infanticidio. Dietro questi drammi ci sono motivazioni disparate e complesse e donne di ogni nazionalità, età e livello sociale. In Italia, nonostante la normativa vigente consenta ad una donna il diritto di partorire in anonimato e a non riconoscere il proprio bambino, la cronaca è piena di storie di abbandoni e infanticidi. Per cercare di prevenire ed evitare queste situazioni drammatiche, è nato il Progetto Ninna-ho.

Cosa è il progetto Ninna-ho?

Si tratta di un progetto sostenuto dalla Fondazione Francesca Rava e da KPMG Italia con il patrocinio del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e della Società Italiana di Neonatologia. Ninna-ho si rivolge a tutte le madri, italiane e straniere, che per problemi economici, sociali o psicologici non possono prendersi cura del proprio bambino.

Combattere l’ingorgo mammario con foglie di cavolo

Allattare il proprio bambino al seno è per ogni donna un’esperienza fantastica. Può accadere, però, che a causa di disturbi come irritazioni, fissurazioni o ragadi al seno, l’allattamento diventi un momento di sofferenza per la mamma ma anche per il bambino che incontra difficoltà nella suzione. Uno dei problemi più comuni a cui possono andare incontro le madri che allattano al seno è l’ingorgo mammario. Si tratta di un fastidioso disturbo dovuto ad un’elevata produzione di latte rispetto alla sua suzione dal seno da parte del bambino. L’ingorgo mammario deriva da un inadeguato svuotamento delle mammelle che appaiono tese, gonfie, calde, tumefatte e doloranti. Il disturbo si presenta solitamente all’inizio dell’allattamento quando il seno produce una quantità di colostro maggiore rispetto alle reali necessità del neonato. In linea di massima, gli ingorghi mammari che compaiono 2 o 3 giorni dopo il parto, tendono a risolversi spontaneamente in poco tempo se la mamma riesce comunque ad attaccare il bimbo al seno. Se l’ingorgo mammario è più ostinato è possibile alleviarlo attraverso l’applicazione sul seno di foglie di cavolo.

Piscine gonfiabili per bambini

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Estate è sinonimo di sole, mare e divertimento. Non tutti però, a causa di svariati motivi, possono portare i propri figli al mare o rimanerci a lungo. Una buona soluzione, in questi casi, per proteggere i bambini dal caldo torrido e farli divertire è rappresentata dalle piscine gonfiabili. Sono, infatti, l’ideale per intrattenere i bambini, anche quelli più piccoli, permettendo ai genitori di tenerli sott’occhio senza troppi sforzi. Le piscine gonfiabili adatte ai bambini hanno dimensioni ridotte e la quantità d’acqua in esse contenuta è sicura e sufficiente a far divertire i bambini. Le piscine gonfiabili permettono al bimbo di ristabilire il giusto contatto con i liquidi e favoriscono l’acquaticità in piena sicurezza. Sono facili da trasportare e da gonfiare, occupano poco spazio e possono essere posizionate in giardino, sul terrazzo o anche sulla spiaggia.

Il bambino conosce la matematica sin da piccolo

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Anche se qualcuno (io, ad esempio) non l’avrebbe mai detto, sembra che il genere umano la matematica se la porti dentro. Secondo la maggior parte dei neuroscienziati infatti, leggo su una rivista specializzata, l’uomo possiede un “senso dei numeri” innato e indipendente dal contesto socio-culturale in cui vive. Tali, presunte, doti matematiche si sarebbero evolute nel corso di centinaia di migliaia di anni, conferendo così all’uomo la capacità di dominare sulla natura e sugli altri animali.

A dimostrarlo diversi studi che hanno permesso di rilevare che i bambini sotto l’anno di età sono in grado di valutare quantità da uno a quattro, senza naturalmente conoscere i numeri, indicando istintivamente immagini che ritraggono tre persone mentre vengono fatte ascoltare loro tre voci. Altre ricerche hanno invece evidenziato la capacità del bambino di eseguire semplici operazioni matematiche valutando quanto spazio occupano gli oggetti in base alle loro dimensioni e alla loro quantità. Tutto questo senza che il cucciolo possegga ancora alcun tipo di abilità linguistica.

L’unione fa la forza qui su Tuttomamma

racconti-partoCare mamme oggi pensavo ad una riflessione su quello che rappresenta questo blog per me ma anche per voi, ormai è da settembre che siamo online e giorno dopo giorno siamo riuscite a creare un rapporto bellissimo con voi. Un rapporto che non è a senso unico ma che viaggia in entrambe le direzioni, spesso mi avete dato gli spunti per gli argomenti da trattare, spesso dai vostri commenti sono emersi preziosi consigli da condividere con le altre e altrettanto spesso è stato bellissimo seguire il dibattitto che si è creato attorno a certi temi più “scottanti”.

Collaborare con la ricerca: il progetto NINFEA

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La gravidanza, si sa, è un periodo molto delicato nella vita di una donna, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Il corpo della futura mamma affronta numerosi cambiamenti per accogliere al meglio la nuova vita che sta crescendo al suo interno. Proprio per la delicatezza e la complessità dell’evento, può accadere che non tutto vada come dovrebbe e che insorgano problemi più o meno gravi che possono turbare la serenità della donna e della sua gravidanza. Per questo la ricerca scientifica assume un ruolo di rilievo nella conoscenza, nella cura e nella prevenzione di tutti quei problemi legati alla gravidanza e alla nascita del bambino. Oggi è possibile, per le donne in dolce attesa, collaborare attivamente con la ricerca attraverso un importante progetto: il progetto NINFEA.

Cosa è il progetto NINFEA?

Il progetto NINFEA (Nascita e INfanzia: gli Effetti dell’Ambiente) è un progetto scientifico rivolto alle future mamme che, dedicando un pò del loro tempo attraverso dei questionari, possono aiutare la ricerca nella conoscenza di tutti quei fattori che incidono sull’insorgere di patologie o complicazioni durante la gravidanza, la nascita, l’infanzia e l’adolescenza dei loro bambini.

In vacanza con mio figlio

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Finalmente anche per mamma Mildred si avvicinano le tanto sospirate vacanze; infatti, dopo anni, mi concedo insieme al mio cucciolo addirittura quindici giorni di meritato riposo. Per garantire ad entrambi il massimo relax e un po’ di vita all’aria aperta ho affittato una deliziosa casa in collina a pochi minuti di macchina dalla spiaggia così, dopo aver sguazzato felici nell’acqua, passeremo il primo pomeriggio spaparanzati a sentire le cicale accaldate frinire e attenderemo che rinfreschi per correre in bici nelle assolate campagne della mia terra.

Bello no? Certamente. A patto di riuscire a sopravvivere alla preparazione dei bagagli. Infatti, dopo aver preso accordi per l’affitto della casa ed essere corsa in soffitta a riesumare letteralmente il mio impolverato set di valigie, mi sono resa conto che oltre a questo mi servirà anche uno zaino piuttosto capiente, cui andrà ad aggiungersi, s’intende, il mio inseparabile beauty case che da solo non è mai bastato a contenere i miei “effetti personali” quando ero giovane e tonica figuriamoci adesso!

Per il feto il fumo passivo è dannoso come quello attivo

fumo passivo in gravidanzaFumare in gravidanza è assolutamente nocivo, ma ciò che forse molte donne non sanno è che anche respirare fumo passivo può rivelarsi altrettanto pericoloso. In precedenta qui sul nostro blog, abbiamo parlato di quanto il fumo passivo possa essere insidioso, annidandosi nei tessuti e nelle tappezzerie e del suo potenziale tossico per i bambini che ne vengono a contatto. In questo caso invece parliamo della salute del feto e del fatto che quando si aspetta un bambino oltre a smettere di fumare sarebbe bene fare molta attenzione ai luoghi che si frequentano, cercando di evitare nel modo più assoluto il fumo ambientale.