Sale a 34 il numero dei neonati contagiati dalla tubercolosi ad opera di un’infermiera del reparto di neonatologia del Policlinico Gemelli di Roma ma da quello che risulta, in nessun caso la malattia ha superato la fase di quiescenza (che può durare anche 10 anni). Questo, ovviamente, perchè solo il 10% di chi viene a contato con i Mycobacterium tuberculosis ha la possibilità che l’infezione si sviluppi in patologia.
Salute del Neonato
Tubercolosi a Roma: segnalati altri 13 casi
Il sospetto caso di infezione da tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma che sta interessando il reparto di neonatologia sta assumendo contorni sempre più preoccupanti, dopo che un’infermiera del reparto ha contratto la malattia e sono stati disposti l’isolamento della stessa presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e il controllo di oltre 1000 forse 1250 bambini.
Tubercolosi: i controlli anche al Bambino Gesù e al Spallanzani
Precisiamo subito: non c’è una vera e propria emergenza sanitaria a seguito dell’infermiera del Policlinico Gemelli di Roma che si è ammalata di tubercolosi e, a quanto sembra dai primi accertamenti, non è ancora stato stabilito un’eventuale collegamento con la bambina di cinque mesi affetta dalla stessa patologia. Ad affermarlo è Filippo Berloco, della direzione sanitaria del Gemelli:
Tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma: più di mille bambini dovranno fare il test
Un’infermiera del Policlinico Gemelli del reparto di Neonatologia di Roma ha contratto la tubercolosi e per motivi precauzionalitutti i neonati che possono essere stati a contatto con l’operatore saranno posti a controlli. L’infermiera si è accorta di aver contratto la Tbc a fine luglio. Come da protocollo, è stata immediatamente sospesa ed è stata costituita l’unità di crisi coordinata dalla direzione sanitaria della Asl RmE. A questa unità fanno anche parte l’assessorato regionale alla Salute, Asp Laziosanità, Asl RmF, il Gemelli, lo Spallanzani e il Bambino Gesù.
ADA-Shid: malattia immunitaria da deficit dell’enzima adenosina deaminasi
Abbiamo dato ieri la notizia della scoperta da parte del Meyer di Firenze e l’Università di Firenze di un test per la diagnosi precoce della Scid-ada, un’immunodeficienza congenita combinata molto rara che riguarda il deficit dell’enzima adenosina deaminasi e che compromette in maniera gravissima il sistema immunitario. Il bambino affetto da Scid Adenosina nasce sano, ma fin dai primi giorni il neonato contrae malattie infettive gravi che possono portare a morte prematura o arrecare danni permanenti.
Immunodeficienze congenite: scoperto un test di diagnosi precoce
I ricercatori Chiara Azzari, Massimo Resti e Giancarlo La Marca dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer e dell’Università di Firenze hanno scoperto un test precoce che permette di diagnosticare una delle più gravi immunodeficienze congenite a sole 48 ore di vita. La notizia, che è stata diffusa dal Journal of Allergy and Clinical Immunology, una delle più prestigiose riviste di Immunologia internazionali, è stata accolta con entusiasmo dalla comunità scientifica soprattutto per la sua semplicità, il basso costo e l’elevata precisione di diagnosi, cosa di non secondaria importanza per un’eventuale introduzione del test nei protocolli del Sistema Sanitario Nazionale.
In vacanza con il neonato, cosa mettere in valigia
Affrontare le vacanze con un bimbo di pochi mesi al seguito non è affatto un’impresa impossibile. Basta disporre di una grande valigia e riempirla con tutto ciò che vi occorre per la cura e il benessere del neonato; di seguito un elenco di ciò che non potete assolutamente dimenticare a casa:
I vestiti
L’abbraccio della Buona Nanna, Campagna Informativa contro La Sids
Oggi vi parlo di una bella iniziativa lanciata da Happybimbo, azienda specializzata nella distribuzione di prodotti di puericultura professionale, e MAM Association, coordinati dal dott. Carlo Gargiulo: si chiama L’abbraccio della Buona Nanna, ed è una campagna contro la SIDS volta a sensibilizzare ed informare i genitori sulle regole della buona nanna.
Celiachia, più a rischio i nati in primavera
Secondo uno studio presentato durante la Digestive Disease Week, tenutasi lo scorso maggio a Chicago, i bambini nati in primavera correrebbero più rischi di diventare celiaci rispetto ai piccoli nati in periodi diversi dell’anno. La ricerca condotta presso il Massachussets General Hospital for Children di Boston, negli Stati Uniti, ha preso in esame un campione di 382 bambini e ragazzi che avevano ricevuto la diagnosi fra gli undici e i diciannove mesi di vita.
Il fumo passivo peggiora le infezioni respiratorie dei bambini
Onestamente quella che sto per darvi non è una notizia che mi lascia stupita più di tanto. Come dire…c’era da aspettarselo. “Semplicemente” è una conferma di quello che credo tutte noi sappiamo già: il fumo passivo fa male e peggiora le condizioni dei bambini affetti da malattie dell’apparato respiratorio. A ribadirlo è una ricerca condotta presso l’Università di Liverpool in base allo studio delle cartelle cliniche di un campione di bambini ricoverati per bronchiolite, una infezione che colpisce soprattutto i neonati e i bambini sotto i due anni di età.
Scoliosi infantie: schiena dritta col telecomando
La scoliosi infantile è una patologia che non può essere risolta con un ciclo di terapie brevi, ma il calvario a cui devono sottoporsi i bambini e le loro famiglie può essere enormente alleggerito da un nuovo rimedio adottato all’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù di Roma.
La cicatrizzazione del moncone ombelicale
Il cordone ombelicale (o funicolo ombelicale) collega il feto alla placenta e permette al bambino di vivere all’interno dell’utero materno. Quando viene reciso, al momento della nascita, ne rimane un piccolo pezzetto attaccato all’addome del neonato; è questo il cosiddetto moncone ombelicale, destinato a cadere da solo dopo un periodo variabile tra sette e quindici giorni dopo la nascita.
Neonati, le regole per un sonno sicuro
La Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante (nota anche con l’acronimo SIDS), detta anche morte bianca o morte in culla, è la morte senza ragioni apparenti di un neonato in culla. La SIDS è annoverata tra le principali cause di morte dei piccoli sotto il dodicesimo mese di vita e colpisce un neonato su mille, soprattutto nel periodo compreso fra i due e i quattro mesi.
Purtroppo non sono ancora completamente note le cause di questo sconcertante fenomeno, mente appare certo che mettere in atto alcuni semplicissimi accorgimenti riduce notevolmente il rischio che i bambini ne rimangano vittima. Vediamo quindi cosa dobbiamo fare per rendere il sonno del nostro angelo più sicuro possibile:
Come deve essere la popò del neonato?
Sei mamma da poco e non hai mai visto la popò di un neonato prima d’ora? Ti sei mai chiesta come farai a capire se qualcosa non va? Se è così e questo ha generato in te un po’ di smarrimento non preoccuparti, dopo il salto troverai una breve guida alla “cacca del neonato”.