Tumori femminili, la prevenzione età per età 

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La prevenzione? È indispensabile per evitare di ammalarsi: lo ricorda anche in occasione della festa della mamma l’Organizzazione mondiale della sanità spiegando che la prevenzione delle malattie dell’adulto, tra le quali i tumori, comincia proprio dall’infanzia.

È proprio durante la crescita, infatti, che si apprendono le abitudini che consentiranno di vivere più a lungo e in salute. Meglio allora imparare a mangiare in modo sano ed equilibrato e non eccedere con il cibo, evitando anche eccessive variazioni di peso. 

I bambini dovranno anche imparare che la sedentarietà non fa affatto bene alla salute: meglio allora imparare a fare le scene e ad andare a piedi e pensare all’ambiente evitando fin dall’adolescenza abitudini poco salutari, prima tra tutte quella del fumo, che va assolutamente evitata.

È importante invece prevenire le malattie attraverso le analisi giuste  papilloma umano, tra i quali quello della cervice uterina, del pene e tumori della testa e del collo, aderendo alle campagne vaccinali che offrono la copertura gratuita a tutti i ragazzi e le ragazze al compimento del dodicesimo anno di età.

Ecco allora la prevenzione, età per età, per tutti i tipi di tumori. 

TRA I 20 E I 40 ANNI

Tra i 20 e i 40 anni i tumori femminili costituiscono, e per fortuna, una rarità. Ma si tratta dell’età giusta per cominciare a fare prevenzione, mantenendo le sane abitudini acquisite durante l’infanzia e l’adolescenza, oppure modificando gli stili di vita deleteri. La fascia di età compresa tra i 20 e i 40 anni corrisponde anche al periodo di maggior fertilità femminile e gravidanza e allattamento al seno hanno un effetto protettivo nei confronti dello sviluppo dei tumori legati all’esposizione agli ormoni.

Per quel che riguarda gli screening, è bene ricordare che il pap-test va eseguito fin dalla maggiore età, anche se si è vaccinate contro l’HPV. Va effettuato ogni due anni, ma non è necessario sottoporsi a mammografie o ecografie del seno a meno che il medico non le consigli sulla base di una valutazione del rischio individuale.

TRA I 40 E I 50 ANNI

È tra i 40 e i 50 anni che si registra un primo aumento dell’incidenza dei tumori femminili, anche se il picco si verifica dopo i 50. Mai abbandonare le abitudini e i comportamenti più efficaci per la prevenzione. In particolare è in questa fascia di età che si verifica il fisiologico aumento di peso legato ai cambiamenti ormonali che precedono la menopausa, ma il fenomeno deve essere tenuto sotto controllo per non farlo diventare eccessivo. Gli screening sono uguali a quelli della fascia 20-40 anni anche se in alcuni casi è raccomandabile effettuare l’ecografia del seno a partire dai 40 anni e la mammografia a partire dai 45 anni.

TRA I 50 E I 60 ANNI

Dopo i 50 anni si verifica un picco di incidenza dei tumori femminili: devono essere mantenuti gli stili di vita sani e deve essere effettuata la mammografia, che in assenza di segni di malattia va ripetuta ogni due anni.

OLTRE I 60 ANNI

A 60 anni le donne di oggi sono ancora pienamente attive in famiglia e nel mondo del lavoro, ma l’importanza delle misure di prevenzione non deve essere mai abbandonata prestando attenzione all’alimentazione, all’attività fisica e al fumo. A partire dai 60 anni, però, e con l’avanzare dell’età, aumenta il rischio di ammalarsi di tumore, perché si tratta pur sempre di una malattia legata all’invecchiamento. Meglio allora puntare alla diagnosi precoce effettuando lo screening regolare con pap-test, mammografia e controlli, per esempio in caso di comparsa di sintomi o di modificazioni della pelle, della consistenza del seno o della funzione intestinale. Un tumore diagnosticato nelle fasi iniziali, anche in una persona molto anziana, può essere curato più efficacemente.

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PHOTO CREDITS | THINKSTOCK

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