Toxoplasmosi, presto una nuova cura?

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La toxoplasmosi è una malattia causata da un parassita: il toxoplasma gondii. Poichè questo vive in alimenti contaminati e nel tratto intestinale dei gatti cibarsi di tali alimenti, se crudi o non ben lavati, ed entrare in contatto con le feci del gatto rappresentano un possibile veicolo di infezione. A beneficio dei nostri amici a quattro zampe bisogna però precisare che sono soprattutto gli animali che stanno all’aperto e si cibano abitualmente di roditori e uccelli ad avere maggiore probabilità di ospitare il parassita, mentre i gatti che vivono in casa e si nutrono solo del cibo in scatola dovrebbero essere del tutto esenti da ogni rischio. In ogni caso, diversi studi hanno dimostrato che è più facile prendere la toxoplasmosi nutrendosi di carni crude o poco cotte, insaccati o verdure crude non accuratamente lavate piuttosto che entrando semplicemente a contatto con un micio.

Fatta questa premessa, aggiungiamo che la toxoplasmosi è solitamente un’infezione asintomatica, o che da sintomi banali, al punto che spesso chi la contrae la scambia per una leggera influenza, ma può risultare molto pericolosa in alcune condizioni come la gravidanza, dal momento che può mettere a repentaglio la salute, se non la stessa vita, del feto. Per questo motivo le donne incinte sono caldamente invitate ad osservare alcune norme quali appunto evitare gli insaccati, i salumi crudi (bresaola, prosciutto crudo, salame), le carni poco cotte e lavare accuratamente la verdura da consumare cruda.

Ma il problema andrebbe debellato all’origine e l’impegno dei ricercatori statunitensi in questo senso è massimo; i ricercatori dell’Università della Georgia, forti di un finanziamento pari a quasi due milioni di dollari, si dicono vicini alla soluzione: il protozoo che causa la malattia vive infatti all’interno delle cellule sane dalle quali esce solo per replicarsi. E’ questo per lui un momento di estrema vulnerabilità in cui mette in atto un qualche meccanismo di sopravvivenza mentre è alla ricerca di una nuova cellula ospite. Scoprire di quale meccanismo si tratta e bloccarlo impedirebbe al toxoplasma gondii di replicarsi e ne arresterebbe la corsa.

Speriamo la ricerca proceda velocemente.

[Fonte]

Photo credit | Think Stock

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