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Papilloma virus

Papilloma virus, infette il 75% delle persone: servono più vaccini

Papilloma virus

Il papilloma virus è sempre più diffuso e purtroppo si tratta di un virus pericoloso, perché espone al rischio tumore. In questi giorni è partita la nuova campagna di Donne in rete onlus “W – viva il vaccino”, attraverso cui si vuole sensibilizzare uomini e donne a proteggersi dal HPV. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, il 75% delle donne sessualmente attive si infetta nel corso della propria vita con un virus Hpv di qualunque tipo e più del 50% con un tipo ad alto rischio tumore. Il problema principale problema è la mancanza di sintomi, che molto spesso accompagna l’infezione e che rende davvero complicata la diagnosi.

Vaccino anti Hpv, il punto della situazione

E’ stata pubblicata in questi giorni, a cura del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, la Guida alla vaccinazione contro l’HPV, acronimo di Human Papilloma Virus, ovvero il Papilloma virus responsabile del 70 per cento dei casi di tumore all’utero. La guida è stata pubblicata con un duplice scopo: monitorare i tassi di copertura vaccinale nei Paesi dell’Unione Europea che hanno aderito al programma e fare il punto sugli studi pubblicati dopo il 2008 per capire se la prassi vaccinale seguita finora potrebbe subire modifiche.

Ieo day 2012, i progressi nella lotta ai tumori femminili

Si celebrerà il prossimo 20 giugno a Milano (al Marriott Hotel) lo Ieo day 2012. La manifestazione organizzata dall’Istituto Europeo di Oncologia, giunta alla sua quinta edizione. Per il professore Umberto Veronesi e il suo staff sarà l’occasione per fare il punto sui progressi conseguiti nella lotta ai tumori femminili e illustrare il percorso futuro per la prevenzione e la cura che i ricercatori e le donne dovranno seguire per sconfiggere il nemico. E non mancano le novità e le buone notizie.

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Papilloma virus, le mamme di adolescenti sono poco informate

Abbiamo parlato recentemente del vaccino per proteggere le donne dal papilloma virus, principale responsabile del tumore all’utero, e della campagna di sensibilizzazione attualmente in corso in Italia. Le bambine con meno di 13 anni hanno diritto alla vaccinazione gratuita e per adesso solo la metà è ricorsa a questa terapia. Il vero ostacolo potrebbero essere le mamme, che secondo dati recenti raccolti da Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, sono poco informate sull’argomento.

Il 56% delle mamme con figlie femmine tra gli 11 e i 18 anni ha dichiarato di non avere ricevuto specifiche informazioni o di non aver sentito parlare della vaccinazione. Dato ancora più preoccupante, solo il 18,9% di loro è pienamente consapevole di che cosa sia il papilloma virus (Hpv), responsabile del carcinoma dell’utero. La prevenzione inizia dall’informazione e se viene a mancare, ovviamente, la situazione diventa molto rischiosa.

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Papilloma virus, vaccinata solo la metà delle bambine

La lotta al tumore all’utero ha preso il via da un paio d’anni con un nuovo vaccino, quello per contrastare il papilloma virus umano. Il 59% delle ragazze italiane nate nel 97 ha completato il ciclo vaccinale (per loro è gratuito). Questo secondo i dati dall’Istituto Superiore di Sanità, resi noti durante il convegno “La vaccinazione tra diritto e dovere”. Come possiamo notare solo la metà delle bambine è attualmente coperta e si dovranno ancora compiere numerosi passi prima di arrivare alla totalità della popolazione con meno di 13 anni.

L’Italia però, per una volta, ha un primato di cui vantarsi perché è il primo Paese europeo ad aver adottato, già dal 2007 in alcune Regioni, una strategia vaccinale pubblica contro l’Hpv. Il vaccino ha un’efficacia massima in chi non ha ancora avuto rapporti sessuali e quindi non può essere entrato in contatto con il virus.

Il papilloma virus e la gravidanza

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Oggi parliamo del papilloma virus, una delle cause più frequenti di infezione genitale nella donna. Il virus si trasmette per via sessuale e può essere contratto da uomini e donna sessualmente attivi a qualunque età.

Cos’è il papilloma virus?

Con il nome di papilloma virus si indicano oltre 120 tipi di virus che si trasmettono per via sessuale, 40 dei quali interessano la zona ano-genitale nell’uomo e nella donna (cervice uterina, vagina, vulva, retto, uretra, ano, pene). Alcune forme di papilloma virus sono più pericolose di altre e si stima siano coinvolte nell’insorgenza della maggior parte dei casi di tumore alla cervice uterina.

Quali sono i sintomi del papilloma virus?

Nella maggior parte dei casi il papilloma virus è asintomatico; tuttavia può causare lesioni genitali, come verruche e condilomi, più o meno gravi ed estese. In una percentuale ridotta di casi il papillomavirus può causare infezioni croniche che hanno come conseguenza una degenerazione tumorale delle cellule del collo dell’utero; per questo motivo quando si è affette da papilloma virus è opportuno eseguire periodicamente il pap test.

Quali malattie infantili sono prevenibili attraverso la vaccinazione?

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Sono molte le patologie, infantili e non, prevenibili attraverso la vaccinazione; alcune di esse anche molto gravi. Molte sono state debellate mediante la pratica vaccinale, ma sottoporre il bambino alle vaccinazioni obbligatorie rimane importante. Vediamo perchè

Difterite

La difterite non è più presente in Italia da molti anni. Ma ancora esiste in diverse parti del mondo.

Tetano

Il germe responsabile dell’insorgenza del tetano si annida nel terreno e sulle superfici sporche dalle quali penetra nell’organismo attraverso ferite ed escoriazioni. Il tetano causa problemi respiratori e colpisce i muscoli; se non trattata può essere letale.

Pertosse

Si manifesta con tosse persistente e sensazione di soffocamento che possono perdurare anche per mesi. Se il bambino è piccolo la pertosse può essere molto pericolosa.

Malattie causate dall’haemophilus influenzae

L’haemophilus influenzae (HIB) è un microrganismo che può causare diverse patologie fra cui meningite, otite, polmonite. La vaccinazione è stata introdotta da alcuni anni.

Poliomielite

Il vaccino antipoliomielite è obbligatorio in Italia da molti anni e il nostro paese è stato dichiarato “libero da Polio” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tuttavia non sottoporre il bambino alla vaccinazione lo esporrebbe al rischio di contrarre la malattia all’estero.