conoscere le malformazioni del feto
Sala ospedale, Serratia marcescens, batterio

Bimbo nasce senza gambe, malformazione non comunicata

La fine del 2015 è stata costellata da una serie di tragedie avvenute nelle sale parto di diversi ospedali sparsi per l’Italia. Ma le brutte notizie non finiscono. Si torna a parlare di un dramma, quello che ha colpito, a Parma, esattamente il giorno di Natale, una famiglia che si accingeva a conoscere il proprio figlioletto nato il 25 Dicembre. Al momento della nascita l’agghiacciante sorpresa: il bimbo è nato senza gambe.

Ecografia morfologica

Pielectasia renale, che cos’è e quando bisogna preoccuparsi?

Ecografia morfologica

Sono numerose le malformazioni fetali che possono emergere durante la gravidanza. È per questo motivo che è davvero molto importante farsi seguire da un ginecologo privato e ogni mese eseguire un’ecografia di controllo e tutto gli esami consigliati. Intorno alla 20esima settimana, l’appuntamento è con l’ecografia morfologica che, a differenza delle classiche eco, permettere al medico di valutare con precisione la regolare formazione e il corretto sviluppo di alcuni organi vitali. È in questa fase che il dottore potrebbe segnalare la dilatazione del bacinetto renale o pielectasia, considerata forse la malformazione benigna più comune.

Disabilità, una guida per la famiglia

Fornire supporto ai genitori di bambini disabili. Con questo obiettivo è nata la guida di auto aiuto dal titolo “Verso l’autonomia possibile“, curata dalla psicologa Maria Langellotti e realizzata grazie alla Fondazione Alessandra Bisceglia-W Ale nell’ambito del progetto Familirizziamo, finalizzato a fornire sostegno psicologico alle famiglie di bambini disabili anche attraverso consulenze on line da parte di esperti sul sito della fondazione.

La guida analizza i fattori che mettono a rischio lo sviluppo dell’autonomia, quali il mancato riconoscimento del problema e un atteggiamento eccessivamente protettivo da parte dei genitori, ma fornisce anche consigli pratici sul come fare in modo che il bambino nutra fiducia in se stesso o gestire le difficoltà.

Come spiega la dottoressa Langellotti:

La sindrome di Potter

Cos’è la sindrome di Potter

Con il termine sindrome di Potter (agenesia renale bilaterale) si indica una rara malformazione neonatale, caratterizzata dalla mancata formazione di entrambi i reni, o da una loro conformazione anomala, nel feto.

Come si manifesta la sindrome di Potter

L’anomalia a carico dei reni comporta la mancata formazione di liquido amniotico (oligoidramnios) da cui derivano le particolari caratteristiche somatiche di questi bambini, cui ci si riferisce con l’espressione fenotipo Potter: occhi distanti, orecchie basse, epicanto (piega cutanea sulla palpebra), ponte nasale ampio, malformazioni a carico degli arti. Questo accade perchè in assenza di liquido amniotico il feto non è protetto dalla pressione delle pareti uterine. La sindrome di Potter implica anche un arresto dello sviluppo polmonare per cui il bambino presenta, una volta venuto al mondo, anche difficoltà respiratorie.

La villocentesi: cos’è e come avviene

villocentesi

Un esame simile all’amniocentesi per verificare se ci sono malformazioni nel feto è la villocentesi che consiste nell’asportazione di alcuni villi coriali, ovvero dei frammenti tessutali della placenta, tramite un ago inserito nella zona sotto all’ombelico. La villocentesi non è dolorosa, tanto che non richiede né l’anestesia totale né quella parziale.

In genere viene effettuata dopo la decima settimana di gravidanza fino alla dodicesima, cioè durante quel periodo della gestazione in cui, attraverso i villi coriali è possibile studiare il feto; dopo l’asportazione dei villi alla donna viene iniettata per via intramuscolare una dose di immoglubina AntiD, che serve ad evitare il contatto del sangue della mamma con quello del feto. Questo incontro non deve avvenire in quanto il sangue della gestante potrebbe immunizzarsi perchè non riconosce il sangue del bambino, provocando serie conseguenze.