I sensi del neonato, la vista

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la vista

La vista è il senso meno stimolato nel feto durante la gravidanza. La funzione visiva, infatti, è molto limitata in epoca embrionale e si sviluppa e matura dopo la nascita. Nel grembo materno, gli occhi del bambino si formano alla ventesima settimana di gestazione anche se resteranno chiusi fino alla ventiseiesima, quando il piccolo imparerà a muovere le palpebre. Intorno alla ventottesima settimana, invece, il bambino sarà in grado di percepire la luce. Studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che se si fa lampeggiare una forte luce sul pancione della mamma, il feto reagisce socchiudendo le palpebre. Alla nascita, il bambino riesce a vedere tutto ciò che lo circonda, grazie alla sua retina che è in grado di catturare le immagini. Il neonato, però, non riconosce quello che vede perchè il suo cervello non sa ancora elaborare ed interpretare le immagini.  

Il bambino appena nato ha un’acutezza visiva circa 30 volte inferiore a quella di un adulto. Questa capacità tende a migliorare gradualmente e già a partire dal decimo giorno di vita il neonato sviluppa una maggiore nitidezza. Il neonato, inoltre, non riesce a distinguere i colori ma sa riconoscere il buio dalla luce. Nel primo mese di vita, il bambino ha una scarsa messa a fuoco a causa del cristallino che non si curva ancora a dovere. Il neonato, quindi, riesce a mettere a fuoco solo oggetti e persone situati entro 20-25 cm dai suoi occhi. E’ interessate notare che questa è proprio la distanza tra il piccolo e il volto della madre quando lo allatta al seno. In questo periodo il bambino è in grado di fissare un preciso oggetto e di seguirlo lentamente con gli occhi se spostato in orizzontale o in verticale, sempre entro i 20-25 cm di distanza. Il neonato è attratto da oggetti grandi in movimento, da linee curve e dalla luce e riesce a cogliere solo i contorni del viso e gli occhi. Il neonato non ha il pieno controllo dei suoi muscoli oculari e per questo si può verificare lo strabismo infantile che però tende a scomparire con il tempo, quando il bimbo acquisisce la visione bioculare e rafforza i propri muscoli.

A 2-3 mesi la capacità visiva del bambino migliora e il suo campo visivo si estende grazie anche ad una maggiore mobilità della testa. Ora è in grado di distinguere alcuni dettagli degli oggetti che osserva e i colori primari. Compare, in questo periodo, la convergenza oculare per cui gli  occhi ruotano verso l’interno a mano a mano che un oggetto si fa più vicino. A 6-7 mesi il sistema visivo del bambino è notevolmente migliorato: riconosce perfettamente i colori e i visi delle persone che gli stanno intorno. Compare la visione bioculare e il piccolo riesce ad afferrare gli oggetti che vede per osservarli da vicino. Ad un anno di età, lo sviluppo fisiologico dell’occhio è completo. Appare la visione tridimensionale e il bambino scopre la profondità. Studia gli oggetti che ora non appaiono più piatti ma profondi e dotati di volume. Il bimbo conosce, ora, le forme geometriche e lo spazio. La completa maturazione dell’occhio si avrà solo intorno ai 4-6 anni quando il bambino raggiungerà un’acutezza visiva di 10 decimi.

Fin dai primi mesi di vita è importante che i genitori stimolino la vista dei loro bambini. Durante l’allattamento, ad esempio, è fondamentale che la madre e il bambino instaurino una relazione visiva per conoscersi reciprocamente e permettere al bambino il riconoscimento del volto materno. E’ importante, quindi, che la madre guardi negli occhi il proprio bambino quando l’allatta ma anche quando lo tiene in braccio. Nei primi mesi, inoltre, è possibile stimolare il bambino facendolo giocare con il suo riflesso nello specchio o con delle sagome di cartoncino. Quando il bimbo imparerà ad afferrare gli oggetti è fondamentale il gioco: le forme colorate, le apine, le immagini e tutto ciò che suggerisce la fantasia della mamma.

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