Scuole italiane: un taglio alla sicurezza

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In questi giorni, ve ne sarete accorti, non si fa che parlare della manovra economica recentemente varata dal Governo, e di tutte le conseguenze che essa comporterà soprattutto per le tasche degli italiani. Tra le pieghe della nuova legge, si annidano però anche altre questioni che è bene non far passare inosservate, soprattutto quando si tratta di sicurezza. E qui parliamo della sicurezza (anche) dei nostri figli.

L’allarme è stato lanciato dal Consiglio nazionale dei Geologi, che qualche giorno fa ha diramato dei dati che definire preoccupanti è poco.

La manovra ha infatti tagliato il tesoretto da un miliardo di euro che era stato stanziato per attività di prevenzione contro i disastri naturali, a seguito di quanto era accaduto nell’ottobre del 2009 a Messina (e in particolare a Giampilieri), quando le piogge torrenziali avevano devastato la zona.

Allora, molte voci si erano levate ad accusare della tragedia soprattutto l’abusivismo e l’uso scellerato del territorio, e appunto da allora era stato stabilito di stanziare una somma per mettere in sicurezza le infrastrutture a rischio. Ora questa somma non esiste più, e a farne le speso sono principalmente le scuole, visto che ben il 37% di esse in Italia è costruito in zona sismica.

Ma sentiamo i dati, direttamente dalle parole di Gianvito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi

Una scuola su due non ha il certificato di agibilità statica: ciò significa che non sono stati fatti controlli sulle fondamenta, sui pilastri, sui tetti. (…) Su oltre 50 mila scuole presenti in Italia, il 95% degli edifici scolastici è stato costruito, secondo dati del ministero dell’Istruzione, tra il 1900 e il 1990 e, in particolare, il 46% di questi è stato realizzato tra il 1965 e il 1990.

Questo significa che, rispetto agli attuali standard di sicurezza, la stragrande maggioranza delle scuole è assolutamente inadeguata ad affrontare un eventuale rischio di carattere sismico. Il record negativo va alla Sicilia, dove ben il 90% degli edifici pubblici non ha superato il test antisismico.

In gioco, ogni giorno, c’è la sicurezza di 9 milioni di persone tra docenti, personale e alunni: credo che questo dato si commenti da solo.

[Fonte: Metro]

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