Pannolini e stereotipi di genere

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stereotipi di genere

Indovinello. Leggete questa frase: “L’azienda xxx (sostituisci con una marca di pannolini a tua scelta) augura un buon 2012 a tutte le mamme!”. Cosa c’è che non va in questa, apparentemente innocua, espressione beneaugurale?

Se n’è accorta la blogger Maria Michela, autrice di Mammaeconomia, che in un suo post fa una sottolineatura sacrosanta: perché mai una nota marca di pannolini, in uno spot pubblicitario, manda i suoi auguri di felice anno nuovo solo alle mamme? E i papà, allora? Forse che un papà non è in grado di cambiare il pannolino al proprio figlio o, peggio ancora, ritiene che questa attività non rientri nei propri compiti? Io non lo credo.

Certo, ci sono ancora e, temo, ci saranno sempre, padri un po’ all’antica, che tendono a delegare alcuni aspetti che riguardano la cura dei figli prevalentemente alle donne, ma le cose stanno cambiando.

Una buona fetta, forse la maggioranza, della nuova generazione di papà (quella, per intenderci, che ha ora dei figli piccoli) è più coinvolta, attenta, collaborativa. Solo tra le mie conoscenze, potrei stilare una breve (e ironica!) tipologia dei neopapà; ve la propongo.

C’è il papà tuttofare: sa preparare la pappa, fare il bagnetto, cambiare (appunto) pannolini e somministrare medicinali senza avvelenare il pupo. Sono rarissimi, lo ammetto, ma esistono davvero; posso fornire testimonianze dirette e anche videoregistrate.

C’è il papà empatico, quello che dice “siamo incinti”, e “quando allattavamo”; sia chiaro, la pancia di 15 kg e un’idrovora attaccata ai capezzoli per mesi  ce l’avevamo noi, ma apprezziamo il pensiero, dài.

C’è il papà che si è fatto una cultura:  ha letto Tracy Hogg, è ferrato sull’autosvezzamento, disserta con amici e conoscenti su come si prepara un perfetto aerosol e legge Tuttomamma (he he he). Sopportiamolo con pazienza, può sempre tornare utile.

E poi c’è il papà che si diverte a giocare con i suoi bambini ma non chiedetegli di mettere una supposta, c’è quello al contrario che si occupa volentieri di tutte le incombenze pratiche ma non sa intrattenere i piccoli per più di tre minuti, c’è il papà spericolato e quello apprensivo, il papà che si alza la notte per dare il biberon e quello che accompagna i figli dal pediatra.

Papà diversi, tutti, a modo loro bravi papà. Proprio come le mamme.

E voi, con che genere di papà avete a che fare? Ci sono altre tipologie che volete descriverci? Nel frattempo, non ci resta che aspettare 12 mesi per vedere se, per gli auguri di “Buon 2013”, le aziende che gravitano attorno all’universo “famiglia” si saranno messe un po’ al passo con i tempi.

 

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