Fecondazione eterologa, nati i primi due bambini in Italia

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La medicina italiana vanta finalmente un vero e proprio successo: ha regalato una famiglia a una coppia che voleva tanto diventare mamma e papà. La tecnica di fecondazione eterologa è stata resa legale in Italia circa un anno fa e in questo giorni alla clinica Alma Res Fertility di Roma sono nati due bambini, un maschietto e una femminuccia. La mamma ha 47 anni e dopo tanti tentavi andati purtroppo non a buon fine e durati circa 15 anni ha scelto di ricorrere alla donazione di ovociti a fresco da parte di una donna italiana (con gruppo sanguigno e caratteristiche fenotipiche compatibili con la mamma).

gemelli

Come è avvenuta la fecondazione? È stata utilizzata la tecnica Icsi (Intracytoplasmatic sperm injection, col seme del marito), in seguito alla quale due embrioni allo stadio di blastocisti sono stati trasferiti in utero al quinto giorno, sviluppandosi fino alla 36a settimana di gravidanza. I piccoli sono nati con parto cesareo e stanno bene. Hanno fatto qualche ora di incubatrice, ma sono assolutamente sani e fuori pericolo.

“Quale notizia migliore per guardare avanti e chiedere al Governo e al Parlamento di cancellare gli ultimi divieti rimasti, senza attendere l’intervento dei giudici, e aggiornare finalmente il libro I del Codice civile. Equità nell’accesso alle cure, nuove nascite, meno aborti, più ricerca di cure a malattie fino ad ora incurabili: sono tutti eventi che potrebbero verificarsi se finalmente il Parlamento e il Governo decidessero di ascoltare i cittadini e gli scienziati italiani senza farsi limitare da vincoli di partito e ampliassero gli spazi di autodeterminazione individuale in materia di inizio e fine vita”.

Ha commentato la segretaria dell’Associazione Luca Coscioni Filomena Gallo. Chi è la donatrice? Ha 22 anni, si chiama Camilla ed è una studentessa universitaria.

Volevo rendermi utile, volevo aiutare chi vuole diventare mamma e da sola non ce la fa. Io arrotondo anche con un lavoretto part-time, la donazione non l’ho certo vissuta come un lavoro, ma come un’opera di bene, appunto. Tanto più che il guadagno è stato giusto un rimborso spese

Photo Credits | Shutterstock / Nina Vaclavova

 

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