Il soffio innocente al cuore

soffio-innocente-cuoreQuando mio figlio aveva due anni abbiamo dovuto per necessità cambiare pediatra, alla prima visita dal nuovo medico, ci è stato detto che il piccolo aveva un soffio al cuore. Da mamma inesperta e anche un pò apprensiva mi sono molto spaventata fin quando non mi è stato spiegato cosa significa questo stato. Il medico ha specificato che si trattava di un soffio innocente, cioè non una malattia del cuore, bensì un rumore prodotto dal sangue quando entra nelle cavità cardiache facendole vibrare.

Ciò accade perché il cuore dei bambini si trova più vicino al diaframma rispetto a quello degli adulti e pensa che circa il 30% dei bambini dai 3 ai 7 anni dimostra di avere un soffio innocente.
Ma come si ascolta un soffio al cuore? Il pediatra riesce ad individuare il tipico e breve suono durante la fase sistolica, cioè quando il cuore si contrae, rumore che si intensifica qualora aumenti la frequenza cardiaca, nel caso il piccolo abbia la febbre, stia correndo o sia eccitato.

L’epistassi, ovvero la fuoriuscita di sangue dal naso nei bambini

epistassi bambini

La fuoriuscita di sangue dal naso, o epistassi, è un disturbo molto comune nei bambini, che compare soprattutto nei mesi freddi quando è più facile contrarre infezioni alle vie respiratorie, e che colpisce soprattutto nei maschietti, In genere l’epistassi è provocata dalla rottura dei vasi sanguigni presenti nel naso, in quanto sono molto fragili e nei bambini si rompono facilmente, infatti a volte basta che il piccolo si soffi il naso in maniera insistente, si infili le dita o altri corpi estranei nel nasino per danneggiarsi.

Ci sono anche altri fattori che provocano la rottura dei capillari e quindi la fuoriuscita di sangue dal naso, ovvero la secchezza della mucosa nasale o l’esposizione prolungata a fonti di calore che aumentano la vasodilatazione e quindi l’afflusso di sangue.

Se il bambino perde il sangue dal naso bisogna fargli piegare la testa in avanti, fargli soffiare il naso in modo da eliminare eventuali coaguli di sangue, applicare del ghiaccio sulla fronte in modo da far restringere i vasi sanguigni, e non appena il flusso diminuisce, bisogna stringere la parte molle delle narici tra pollice e indice per cinque minti in modo da stimolare la cicatrizzazione dei vasi rotti. Una volta che il flusso di sangue sarà terminato è necessario che il bimbo non si soffi il naso per almeno quattro ore per permettere ai vasi sanguigni di cicatrizzarsi.

Le curve di crescita del bambino: l’aumento di peso fino a 2 anni

peso-neonati-crescitaCome capire qual’è il giusto aumento di peso nei bambini in rapporto all’età?

Uno dei più grandi crucci di noi mamme riguarda il peso dei nostri bambini, siamo sempre alla ricerca spasmodica di conferme sul loro benessere e non sappiamo mai se sono troppo magri oppure se la loro costituzione li fa più snelli degli altri. Per questo motivo oggi vorrei parlarti del peso dei bambini in rapporto all’età.

Quanto può crescere di peso un neonato nei primi tre mesi di vita?

Come abbiamo detto diverse volte un neonato alla nascita può pesare dai 2,5 a 4 kilogrammi, un peso inferiore può essere dovuto a caratteristiche ereditarie (tu e tuo marito pesavate poco alla nascita) ad una nascita pre-termine oppure ad un cattivo funzionamento della placenta. Se il bambino pesa più di 4 chilogrammi può essere dovuto sempre ad un fatto ereditario oppure al fatto che la mamma ha sofferto di diabete gestazionale. Subito dopo la nascita i neonati effettuano un calo fisiologico, il loro peso diminuisce nei primi tre giorni di vita a causa della scarsa produzione di latte e dell’emissione del meconio e delle urine per poi aumentare di nuovo a circa una settimana dal giorno del parto.

Il laringospasmo, cos’è e come affrontarlo

laringospasmo-bambinoCi sono alcune cose che è bene che ogni mamma sappia, una di queste è cosa è il laringospasmo e come si può affrontare una crisi da esso provocata.

Ma cos’è il laringospasmo?

una condizione patologica delle vie aeree superiori, dovuta alla contrazione spasmodica dei muscoli della laringe per cause come infezioni, infiammazioni o allergie, che provoca una contrazione delle corde vocali e quindi una ostruzione del flusso aereo con la conseguente sensazione di soffocamento.

Esistono bambini predisposti al laringospasmo?

Alcuni bambini sono particolarmente predisposti a sviluppare il laringospasmo e sono quelli che tendono a soffrire di reazioni allergiche ma anche quelli che soffrono di reflusso gastroesofageo, in questi basta un semplice virus a volte per far gonfiare la laringe impedendo all’aria di passare in modo adeguato.

Tachipirina o Nureflex? I medicinali per la febbre

tachipirina-nureflex-febbre-bambiniQuando si ha un bambino piccolo è sempre bene tenere in casa una piccola ma fornita farmacia, sicuramente i primi medicinali da acquistare e da tenere a portata di mano sono gli antifebbrili o antiepiretici da somministrare al piccolo nel caso abbia la febbre. Ma quali sono i farmaci di prima scelta per far scendere la febbre? Ce n’è uno migliore o che fa effetto prima?

La scelta rispetto agli antifebbrili per bambini è molto ristretta, infatti sono solo due i principi attivi innocui e ben tollerati dai più piccoli, e sono il paracetamolo e l’ibuprofene, da dare in dosi proporzionate al peso.

Giocattoli per bambini, quali vanno evitati

giocattoli da evitare

I bambini di oggi dispongono di una moltitudine di giocattoli, nella gran parte dei casi molti di più di quanto non ne avessero i propri genitori alla loro età; da un alto perchè si tratta di un mercato in costante espansione, dall’altro perchè accanto ai tradizionali sonaglini, tricicli, costruzioni e cavallucci hanno fatto la propria comparsa giochi elettronici sempre più complessi che stuzzicano prima di tutto la curiosità degli adulti. Ben vengano per carità a patto però di essere usati con criterio e soprattutto, ma questo vale anche per le versioni più moderne dei giochi “classici”, a patto che per la loro costruzione siano state rispettate tutte le opportune norme di sicurezza.

In particolare, secondo le direttive emanate dal Ministero dell’industria, i giochi più idonei alla tutela della salute e sicurezza dei nostri figli devono possedere requisiti tali da evitare rischi di tipo meccanico, fisico, chimico, elettrico e di infiammabilità: in altre parole, i giocattoli non devono presentare parti spigolose, appuntite o taglienti e devono avere dimensioni tali da non poter essere ingeriti se portati alla bocca; ingranaggi, palline, batterie e minitorce non devono essere accessibili, così come il trasformatore che non deve far parte del giocattolo; le vernici, o i particolari materiali impiegati per la costruzione del giocattolo, devono essere rigorosamente atossici.

L’impetigine: cos’è e come curarla

impetigine-bambinoCi sono alcune malattie infettive meno conosciute, una di queste è l’impetigine, una patologia molto diffusa nei bambini in età pre-scolare che prende più facilmente nella stagione estiva, quando si frequenta la spiaggia. L’impetigine è un’infezione superficiale della pelle causata da batteri come lo streptococco emolitico di gruppo alfa e lo stafilococco aureo, questi batteri che normalmente popolano la nostra pelle si approfittano di lesioni dell’epidermide per attaccarla ed infettarla.

L’impetigine è davvero molto contagiosa perciò richiede che il piccolo sia allontanato da altri bambini per evitarne la diffusione. Ma come si presenta questa malattia e come facciamo a diagnosticarla? Assolutamente no al fai da te, se non sai cosa ha tuo figlio consulta subito il pediatra che ti dirà come curarlo. In ogni caso l’impetigine si manifesta con la comparsa di piccole zone rosse della pelle in rilievo che si trasformano prima in vescicole contenenti un liquido torbido e poi in croste marroncino-giallastre.
Le lesioni appaiono di solito intorno alla bocca e la naso, sulle gambe e sulle braccia e possono provocare prurito. Prima viene diagnosticata la malattia e migliore è la prognosi, infatti nel caso venga presa in tempo il decorso sarà breve e senza conseguenze, in caso contrario le lesioni potrebbero diffondersi su tutto il corpo e in casi estremi provocare ascessi o danneggiare i reni.

Bambini e farmaci, attenzione al fai da te

dare-farmaci-bambiniBambini e farmaci, per alcune mamme questo è un argomento davvero complesso, sia perché non si sa mai come e quando somministrarle sia perché in alcuni casi convincere i piccoli a prenderle è un impresa impossibile. Prima di dare qualcunque tipo di medicinale, sia esso da banco o sotto prescrizione, è necessario sempre consultare il medico prima di proporlo al piccolo, l’unico prodotto che di solito noi mamme possiamo pensare di dare senza problemi è il paracetamolo in caso di febbre, rispettando sempre un tempo di 4-6 ore tra una dose e l’altra e dando il dosaggio giusto.

Quando il nostro piccolo ha febbre persistente per diversi giorni il dubbio è quello se dare oppure no l’antibiotico, in un caso del genere devi assolutamente chiamare il pediatra che analizzando l’evoluzione della malattia potrà darti indicazioni certe ed eventualmente prescrivertelo. Solitamente l’antibiotico viene prescritto quando c’è un forte mal di gola con presenza di placche, quando si sviluppa una otite, quando la febbre è dovuta ad una infezione delle vie urinarie oppure quando la febbre persiste da molti giorni per coprire l’organismo da eventuali complicazioni.

Le ustioni nei bambini: quarta causa di morte in Europa

bagnetto attenzione temperatura acqua

Quello delle ustioni nei bambini è purtroppo un incidente domestico molto diffuso; spesso le ustioni possono avere conseguenze gravi e anche mortali.

Bambini di tutte le età possono essere coinvolti anche se gli incidenti più frequenti riguardano piccoli al di sotto dei 4 anni di età; incidenti che a volte accadono anche in presenza dei genitori.

Le ustioni possono provenire da: ferro da stiro, corrente elettrica, fiamme oppure liquidi bollenti.

Subito dopo il salto qualche piccolo ma utile accorgimento.

Bambini iperattivi, quando si può parlare di disturbo?

iperattività

La sindrome di iperattività infantile, nota anche con il nome di sindrome ipercinetica o disturbo dell’attenzione e dell’iperattività è un disturbo dell’infanzia del quale si sente parlare sempre più spesso; sebbene i suoi segni siano già presenti sin dai primi mesi di vita, alla diagnosi si perviene di solito al momento in cui il bambino fa il proprio ingresso a scuola: il deficit attentivo infatti, unito al comportamento impulsivo e, talvolta, aggressivo, di questi bambini si rende più evidente a causa sia delle difficoltà relazionali con i coetanei che dei problemi di gestione e contenimento incontrati dagli insegnanti.

In particolare, il disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, nel suo aspetto dirompente si manifesta soprattutto nei maschi mentre nelle femmine sembrano prevalere le difficoltà attentive. Attualmente si ritiene che alla sua origine vi siano cause di natura neurobiologica (legate al funzionamento della corteccia pre-frontale) sulle quali vanno ad agire determinanti di tipo ambientale; in altre parole se è vero che questi bambini presentano una sorta di malfunzionamento dei neurotrasmettitori che regolano alcune funzioni coinvolte nel disturbo (motricità e controllo degli impulsi) è anche vero che il contesto familiare e scolastico nel quale il bambino cresce può far molto per acuire o, al contrario, placare l’intensità dei sintomi.

La chetosi nel bambino, ovvero la presenza di acetone nel sangue

chetosi nel bambino

Un disturbo tipico dell’infanzia è l’acetonemia o chetosi, chiamato comunemente acetone, un disagio caratterizzato da una disfunzione del metabolismo che si verifica quando l’organismo brucia i grassi una volta che sono finiti gli zuccheri. La combustione dei grassi produce l’acetone, una sostanza che in questo caso si accumula e diventa tossica; l’acetone non è una malattia in sé per sé, bensì è il sintomo di qualche altro disturbo, in genere alimentare, che si sta sviluppando nel bambino.

L’acetone di solito è provocato da squilibri alimentari, come ad esempio l’assunzione di troppi grassi da parte del bambino, ma in alcuni casi può essere dovuto a sforzi fisici eccessivi. La presenza di acetone nel sangue si può individuare dall’alito che odora di frutta matura, e dall’esistenza di altri sintomi, come vomito, mal di pancia, lingua patinata di colore giallo-bianco, occhiaie e mucose disidratate.

pianto

Il pianto del neonato, come interpretarlo

pianto-neonatoHai appena partorito e sei stata dimessa dall’ospedale, ora sei in casa con il tuo cucciolo e stai iniziando a conoscerlo meglio, impresa non facile, visto che non esiste un libretto delle istruzioni per capire come funziona! In ogni caso noi siamo qui per questo, per aiutarti nel difficile mestiere della mamma. Oggi voglio parlarti del pianto del neonato e di come riuscire ad interpretarlo. Il pianto è il suo unico modo per comunicare un disagio e dunque è importante riuscire a capire quale messagio il piccolo ti sta inviando. Dalla nascita fino al terzo mese di vita gli episodi di pianto sono molto frequenti e riuscire a soddisfare l’esigenza espressa con il pianto è un modo corretto per  conquistare la fiducia del piccolo e trasmettergli la sicurezza che siamo in grado a capirlo.

Il massaggio thailandese utile anche per i bambini autistici

autismoI massaggi spesso vengono consigliati nella crescita e nello sviluppo di un bambino ed a questo proposito voglio parlarvi dei risultati a cui sono arrivati i ricercatori del Rehabilitation Centre della Thai Red Cross Society in Thailandia. Secondo il loro studio il massaggio tradizionale tailandese (MTT) è utile anche nei bambini affetti da autismo (il massaggio thai così come riportato nel sito thaiacademy.it oltre appunto a favorire la crescita fisiologica e comportamentale, sviluppa anche l’interazione tra neonato e genitori); si tratta della prima ricerca che ha studiato gli effetti del MTT sui disturbi comportamentali ed emotivi dei bambini autistici.

Angiomi nel bambino, ovvero le voglie

angiomi infantili

Quelle che un tempo venivano chiamate “voglie” del bambino e la cui comparsa veniva attribuita alla mancata soddisfazione di un desiderio della mamma durante la gravidanza sono in realtà angiomi, ovvero anomalie vascolari che possono essere presenti alla nascita o comparire un po’ dopo e che hanno caratteristiche differenti: gli angiomi possono essere piatti o in rilievo e presentarsi di colore rosso più o meno intenso.

Più precisamente, gli angiomi vengono suddivisi in due categorie: gli emangiomi infantili e le malformazioni vascolari. I primi fanno la propria comparsa già alla nascita o durante le prime settimane di vita e vanno incontro ad una regressione spontanea al massimo entro i nove anni di età senza lasciare alcuna traccia. In caso di emangioma si interviene solo se questo si presenta “problematico” ovvero è localizzato sugli occhi, sul naso, sulle labbra o sul cuoio capelluto. La terapia iniziale è cortisonica, mentre si passa all’intervento chirurgico nella ridotta percentuale di casi in cui questa non ha successo.