L’importanza della comunicazione neonatale efficace

linguaggio neonato

Abbiamo già affrontato su Tutto Mamma l’argomento relativo al linguaggio del neonato, sia dal punto di vista del suo sviluppo sia da quello della lallazione, passando per il bilinguismo. Oggi vorremmo farlo alla luce di uno studio condotto presso il Dipartimento di Neonatologia dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

Secondo la ricerca diretta da dottor Fabio Mosca, se una mamma comunica in maniera efficace con il neonato, egli svilupperà delle capacità neuro-funzionali in modo più veloce. In condizioni normali la comunicazione tra madre e figlio è un normale e importante fattore educativo, in caso di bambini prematuri è un processo molto importante per velocizzare l’aspetto neuronale.

I cartoni animati per bambini, c’è da rimpiangere Candy Candy

cartoni animati bambini

Sebbene non abbia mai amato l’idea che mio figlio guardasse la tv, devo confessare che alla fine ho ceduto anch’io alle sue lusinghe permettendole di fare il proprio ingresso nella nostra vita. Tra asilo nido, sonnellino pomeridiano e giochi certo non ne guarda tantissima ma quel poco mi è bastato per farmi un’idea del tipo di cartoni animati per bambini oggi maggiormente in voga. Naturalmente mi riferisco a quelli in onda su Sky e penso che molte mamme sappiano bene di cosa sto parlando.

Ad essere sincera, la riflessione che vi propongo è nata qualche tempo durante una conversazione con il mio compagno a proposito della differenza abissale tra i cartoni di un tempo (quelli che vedevamo io e lui, per intenderci) e quelli di oggi;  mentre da un lato entrambi constatavamo con grande sollievo la scomparsa di fucilate, sanguinamenti, duelli, pubbliche mortificazioni e di ogni genere di piagnistei (vi ricorderete che da Mazinger a Candy Candy era tutta una tragedia), dall’altro io mi dicevo non troppo sicura che i modelli attualmente proposti, nonostante tutta la buona volontà dei loro creatori, siano più rassicuranti di quelli passati.

Con lo zucchero le punture non fanno più paura

glucosio ferma pianto bambini punture

Non sempre le mamme riescono a somministrare ai bambini una medicina e molto spesso quando si tratta di vaccinazioni e di punture è ancora più difficile; spesso infatti i piccoli cominciano a fare i capricci, a piangere e riuscire nell’intento diventa una vera e propria impresa titanica.

La soluzione sembra però esserci ed appare anche piuttosto semplice; infatti, secondo i risultati di uno studio candadese sarebbe sufficiente somministrare un po’ di glucosio ai neonati prima di un vaccino per far sì che il dolore e le probabilità di piangere diminuiscano.

Il latte della mamma non si scorda mai: la campagna per l’allattamento al seno del Ministero della Salute

campagna allattamento al seno

Promuovere l’importanza dell’allattamento al seno è l’obiettivo della nuova campagna pubblicitaria del Ministero della Salute dal titolo “Il latte della mamma non si scorda mai”. La campagna è rivolta soprattutto alle neo mamme del sud Italia, e in particolare a quelle che abitano in Campania e in Sicilia, per sensibilizzarle sui benefici dell’allattamento al seno, sia per la salute del bambino dal punto di vista nutritivo che da quello psicologico.

La campagna per la sensibilizzazione dell’allattamento al seno è mirata per le mamme del sud Italia, in quanto da alcuni dati Istat è emerso un tasso di allattamento piuttosto basso in queste regioni.

La campagna il “Il latte della mamma non si scorda mai” è un progetto itinerante che coinvolge sia le associazioni che le strutture sanitarie locali, e che si svolgerà per mezzo di un camper con l’immagine e i messaggi della campagna che farà tappa nelle principali piazze distribuendo materiale informativo e promovendo convegni, mostre e consulenze di esperti sull’argomento.

Piccoli stressati? In aiuto le coccole e la voce della mamma

coccole di mamma antistressPiccoli stressati? Niente medicine: le cure migliori sono le coccole e la voce anche solo al telefono della mamma. Questo almeno è quanto risultato da uno studio compiuto presso la University of Wisconsin-Madison da Leslie Seltzer.

Si sapeva già che le coccole facessero bene all’umore e che combattessero anche lo stress ma che anche il semplice contatto telefonico fosse un antidoto per sentirsi bene è un’assoluta novità. Per arrivare a questi risultati hanno esaminato un gruppo di bambine di 7-12 anni a cui è stato fatto sostenere una specie di esame di matematica di fronte a degli sconosciuti.

Gli esperti hanno tenuto sotto controllo il loro livello di stress sia attraverso il battito cardiaco che verificando la concentrazione del cortisolo, l’ormone dello stress.

I bambini prematuri forse più sensibili al dolore

prematuri più sensibili doloreParliamo nuovamente di bambini prematuri perché sembra che siano più sensibili al dolore rispetto ai piccoli nati invece nei tempi giusti. Le cure che seguono un parto doloroso ed il fatto di passare più tempo in ospedale lascerebbe una specie di traccia doloroso nei loro cervelli.

E pensate che questo effetto può durare anche fino all’infanzia o addirittura per tutta la vita.

Questi risultati sarebbero emersi dai risultato di uno studio dell’University College Hospital di Londra condotto su 15 bambini; i ricercatori hanno misurato il dolore di due gruppi di bambini tramite il monitoraggio dell’attività cerebrale mentre venivano sottoposti a prelievo sanguigno.

La piaghetta nel collo dell’utero

piaghetta collo dell'utero

Oggi parliamo di un problemino di salute piuttosto diffuso fra noi donne, ovvero l’ectropion del collo dell’utero, o ectopia cervicale, meglio noto come piaghetta del collo dell’utero. Anche se il nome può incutere un po’ di timore si tratta in realtà di un fenomeno del tutto innocuo che spesso non necessita neppure di interventi particolari. Ma vediamo i dettagli nella scheda che segue:

Che cos’è la piaghetta del collo dell’utero

In realtà, al contrario di quanto il suo nome comune può farci pensare, l’ectropion non rappresenta una lesione ma è causato dalla formazione anomala del tessuto che riveste internamente il collo dell’utero (epitelio cilindrico monostratificato) al suo esterno. Si presenta come una piccola macchia rossa.

Test del riflesso rosso per i neonati degli ospedali milanesi

test della vista neonati

Grazie ad un progetto finanziato dalla Fondazione Salvis, da adesso e per la durata di un anno, quattro mila neonati che nasceranno negli ospedali milanesi, beneficeranno nei primi due giorni di vita del test del riflesso rosso, un esame che permetterà di individuare la presenza di malattie gravi agli occhi. L’assessore alla Salute Gianpaolo Landi di Chiavenna spiega:

Si tratta di un’importante fase pilota per introdurre la prevenzione oculistica pediatrica nei grandi ospedali di Milano. Intendiamo promuovere l’importanza di percorsi di cura mirati, orientati a intervenire sui pazienti in modo calibrato sin dall’età neonatale. Perché non è mai troppo presto

Il test verrà effettuato prima che la mamma venga dimessa dall’ospedale e permette di scoprire se il bambino è affetto da malattie come strabismo, cataratta congenita, malformazioni della retina o retino blastoma; il test consiste in una fotografia agli occhi del bambini e dell’analisi del riflesso rosso degli occhi: un esame molto semplice ma che può individuare diverse patologie legate alla vista.

I gemelli sono in aumento

gemelli in aumentoI gemelli: argomenti di cui si è già parlato all’interno di Tutto Mamma. I gemelli sono affascinanti, misteriosi ed in aumento. Pensate che nel nostro paese ogni 100 parti tre sono gemellari o monozigoti (identici) o dizigoti (come due fratelli); un fenomeno in costante e continua crescita.

In Italia oggi i gemelli sono circa un milione e secondo i dati forniti dall’ dell’Istituto Superiore di Sanità e diffusi in un incontro tra cento coppie di gemelli e le loro famiglie, organizzato con l’Unità di Neonatologia, Patologie e Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Umberto I di Roma, presso il Museo dei Bambini explora di Roma dal 1891 al 2003 i parti gemellari sono raddoppiati.

L’ossitocina rafforza il legame madre figlio

mamma e figlio 1Quante volte abbiamo parlato di ossitocina? Moltissime, il più delle volte spiegando che questo ormone è il principale imputato nella stimolazione delle contrazioni. Ma oggi è uscita una notizia davvero interessante che ho pensato potesse incuriosirvi, sembra che l’ossitocina possa influire sul rafforzamento del legame tra madre e figlio. Ovviamente a volte la medicina cerca di scandagliare dei terreni che nessuno potrebbe mai pensare possano essere regolati da leggi scientifiche, anzi di primo impatto dare una spiegazione scientifica ad un sentimento bello e vero come l’amore di una madre per un figlio mi ha anche infastidito, ma poi mi sono fermata a pensare che sarebbe stato comunque stimolante parlarvene. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Da Save the Children i paesi sì e quelli no per diventare madre

Paesì sì e paesì no per diventare madre

Se per i paesi industrializzati diventare mamma e crescere un bambino è abbastanza semplice (ma se l’Italia si colloca tra questi paesi perché un milione di mamme vive in povertà? Qualcosa che non funziona deve quindi esserci) ci sono paesi nel mondo in cui diventare madre, allevare (vivere e far sopravvivere) un bambino è una vera e propria impresa.

Save the Children, che come è ben noto si occupa dell’infanzia ha stilato una vera e propria classifica, chiamata “Report Mother Index” dei posti migliori e di quelli peggiori in cui essere madre.

Ed ecco la top ten dei paesi sì:

1) Norvegia
2) Australia
3) Islanda
4) Svezia
5) Danimarca
6) Nuova Zelanda
7) Finlandia
8 ) Olanda
9) Belgio
10) Germania

La pillola contraccettiva forse causa calo del desiderio sessuale

Pillola contraccettiva e calo del desiderioTorniamo a parlare di pillola contraccettiva; sappiamo già che è fondamentale se si vuole evitare una gravidanza indesiderata. Tuttavia è bene ricordare (lo saprete già ma più se ne parla e meglio è) che non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili; quindi, nel caso di partner occasionali va abbinata sempre al profilattico.

Il motivo per cui vi parlo nuovamente della pillola è perché sono rimasta colpita dai risultati di una recente ricerca che hanno messo in luce come le donne che usino la pillola possano andare incontro ad un certo calo del desiderio sessuale.

A dirlo sono alcuni ricercatori tedeschi dell’ University Hospital Tuebingen che hanno esaminato più di 1000 donne, analizzando un’ipotetica correlazione tra loro desiderio ed i metodi di contraccezione adottati. E’emerso che circa un terzo di queste donne è andato incontro a problemi come secchezza vaginale o anche impossibilità a raggiungere l’orgasmo.