Abbiamo già parlato, in passato, del Bisfenolo A, molecola utilizzata nella produzione di alcuni tipi di plastica la cui pericolosità è stata dimostrata dal risultato di diversi studi. Due tra i più recenti, presentati durante la conferenza dell’American Society for Reproductive Medicine di Boston, dimostrerebbero come al Bisfenolo A e agli ftalati sarebbero legati dei rischi legati sia all’aborto che alla fertilità maschile.
Redazione
Come superare possibili difficoltà dell’allattamento
Tutte le donne sanno allattare e non esiste seno che non produca latte dopo il parto. Non è poi così semplice, come ci hanno raccontato al corso preparto. E le mamme lo sanno bene, perché può capitare che il primo incontro con il proprio bambino sia difficoltoso, soprattutto se la montata non arriva e lui è decisamente affamato.
“Il coniglio che voleva addormentarsi” il libro che fa dormire i bambini
Mamme e papà disperati che alla sera, dopo avere messo a letto i vostri bambini, non riuscite proprio a farli addormentare, non potete perdere “Il coniglio che voleva addormentarsi” il libro dello psicologo e professore svedese Carl-Johan Forssén Ehrlin. Non è altro che un libriccino di poche pagine, una ventina, che racchiude molti disegni e poche storie da leggere ai vostri bambini per favorire la nanna. Il libro contiene delle vere e proprie istruzioni che i genitori dovranno seguire alla lettera per conseguire la giusta efficacia.
Sollevare pesi e fare lavori di fatica possono ritardare il concepimento
Per avere bambini non bisogna esagerare con la fatica fisica. Ciò vuol dire che fare esercizio pesante in palestra non è indicato, ma anche fare un lavoro che richiede il regolare trasporto di oggetti pesanti più volte al giorno. Lo studio, pubblicato sulla rivista Occupational and Environmental Medicine, rivela che tra gli ostacoli al concepimento c’è anche quello di lavorare più di 40 ore la settimana.
Cosa fare le ultime settimane di gravidanza
Ci siamo quasi, ormai non mancano che poche settimane al parto e non state più nella pelle: volete assolutamente “conoscere” lo scricciolo che portate in grembo da almeno 8 mesi. Oltre a fantasticare su come sarà, a chi assomiglierà e come cambierà la vostra vita a breve c’è chi, a riposo forzato, magari dal lavoro, inizi ad annoiarsi. La domanda sorge spontanea: cosa fare nelle ultime settimane di gravidanza?
Nuova collezione Brums AI 2015: tutte le novità sull’abbigliamento neonati!
Grandi novità in casa Brums, in arrivo la nuova collezione Autunno Inverno 2015. Brums, azienda che conta su oltre 60 anni di esperienza, non smette di stupire, continuando a vestire generazioni e generazioni di bambini con la stessa immutabile passione e con un’attenzione particolare per dettagli e finiture. Ai neonati, in particolare, è dedicata la nuova collezione Easy Fashion.
Un call center neuropsichiatrico per bambini attivo h24
Non è mai facile accettare che il proprio bambino abbia bisogno di cure psichiatriche eppure sono numerosi i piccoli con problemi psicologici. Per questo motivo l’ Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha allestito un call center neuropsichiatrico attivo h24. I genitori possono chiamare in qualsiasi momento, di fronte a improvvisi problemi e crisi dei loro figli, e a rispondere è un team di 5 psicologi pronto a dare una prima ‘soluzione’ ai problemi di natura psicologica e psichiatrica segnalati.
Citomegalovirus in gravidanza: sintomi e prevenzione
Il citomegalovirus (CMV) è un virus molto comune appartenente alla famiglia degli herpes virus. Non è di per se particolarmente pericoloso e spesso l’infezione è asintomatica. Ciò premesso, bisogna sottolineare come, se contratto in gravidanza, possa diventare preoccupante in quanto capace di attraversare la placenta e contagiare il feto. Si ricorda come lo stesso possa provocare, nei casi più gravi, sordità e ritardo psicomotorio nei bambini. Tuttavia il rischio di trasmissione varia a seconda di alcuni fattori, primo fra tutti il fatto che la mamma abbia già contratto o meno il virus: in questo secondo caso si riduce notevolemente.
A quale età introdurre fragole e crostacei nei bambini
A quale età e come introdurre fragole, crostacei, molluschi, frutta esotica, cioccolato, pesce, uova nella dieta dei nostri figli? Ecco alcuni consigli.
Troppa igiene fa male soprattutto ai bambini
Lavarsi è molto importante, anzi importantissimi. Esagerare con l’igiene, però, non fa bene a nessuno. Ci sono le mamme ossessionate dalla pulizia che continuano a lavare i pavimenti di casa, tentando di renderli asettici, perché hanno un bimbo che ha appena incominciato a gattonare. Le mamme che tengono in borse il disinfettante e continuano a sfregare le mani e tutto ciò che toccano i loro piccoli.
Pizzette di melanzane al forno per i bambini
Se anche i vostri bambini come la maggior parte delle piccole pesti, non vogliono proprio saperne di mangiare le melanzane non c’è altro da fare che tentarli con queste pizzette. Le pizzette di melanzane al forno rappresentano la soluzione ideale per camuffare tali ortaggi rendendoli allettanti agli occhi dei vostri figli. Chi non va matto per la pizza? Sono piccole, accattivanti, ricche di filante mozzarella, alla quale nessuno sa dire di no, e perfette per tutta una serie di occasioni, ad iniziare dal pranzo e la cena di tutti i giorni.
L’astice e gli altri frutti di mare in gravidanza
L’assunzione dell’astice o degli altri frutti di mare implica una lieve esposizione al metilmercurio durante la gravidanza e può causare problemi di iperattività e deficit di attenzione nei bambini, ma allora nei 9 mesi si deve o no mangiare pesce o frutti di mare?
Metodo Billings, pro e contro di questo strumento naturale
Il Metodo Billings è un modo totalmente naturale per identificare l’ovulazione, perché attraverso il monitoraggio del suo muco cervicale la donna può capire quali sono i suoi giorni fertili. Attenzione però è una strada interessante da seguire se si sta cercando di avere un bambino, mentre non è consigliabile utilizzare questa strategia a fini di contraccezione. Non è un metodo di barriera.
Parto indotto: quali sono i rischi
Si ricorre al parto indotto principalmente in due casi: qualora si siano superate due settimane dopo la data presunta del parto o quando vi siano seri rischi per la salute della mamma, del bambino o di entrambi. Il parto può essere indotto, nel primo caso, con un massaggio manuale effettuato dalle ostetriche, che mira a stimolare la membrana uterina e che provoca un aumento dell’ormone prostaglandina. Nel caso in cui tale pratica non abbia prodotto gli effetti desiderati si passa all’iniezione, tramite siringa, di un gel di prostaglandine sintetiche somministrato direttamente in fondo alla vagina. Ma quali sono i rischi del parto indotto?