Applicazioni per i bambini, e la matematica diventa un gioco

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Applicazioni bambini matematica diventa gioco

La scena è sempre la stessa: bambini che impossessatisi del tablet o del dispositivo tecnologico di turno, non se ne vogliono più staccare. A nulla valgono i tentavi dei genitori nel cercare di convincerli a mollarlo. Forse però è in arrivo il modo di farli smettere di loro volontà. Contabosco è la prima di una serie di applicazioni ideate nell’ambito del progetto della Digital Accademia, Little smiling minds. Si tratta di un’applicazione che unendo il gioco allo studio lo rende piacevole e fa si che il bambino, allo stesso tempo ci si applichi naturalmente. La matematica quindi diventa una sorta di gioco che prende il bambino ma allo stesso tempo ne impegna le capacità cognitive: più si impegna più impara, più impara più si stanca ed ecco che lascerà di sua spontanea volontà il tablet senza insistenze altrui.

Il progetto si basa sul concetto che noia e apprendimento non vadano molto d’accordo e punta sul rendere quest’ultimo sicuramente più divertente grazie ad animazioni e colori accattivanti, animali buffi e divertenti. Ma niente paura per il ruolo dei genitori, non verranno ovviamente sostituiti dal tablet, potranno seguire i progressi dei propri figli registrati constantemente sul dispositivo. Attraverso una mail verranno avvisati dei risultati, potranno quindi monitorare l’andamento del proprio piccolo ed accorgersi per tempo se per caso non ci siano disturbi dell’apprendimento sui quali intervenire tempestivamente.

Scopo del progetto è tra l’altro quello di influire sulle esperienze post natali che stanno alla base, insieme al corredo genetico, dei processi cerebrali. Non solo, il sogno sarebbe quello di ideare delle applicazioni pensate per tutte le materie, lingue straniere comprese, e di renderle adatte ad ogni fascia di età, di mettere in contatto la ricerca con i genitori, la scuola ed i bambini e di affiancare, se non sostituire in parte, la miriade di giochi per computer e tablet che si presentano come capaci di stimolare l’intelligenza ed in realtà nei fatti non si dimostrano tali.

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Photo Credit  | Thinkstock

 

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