rischi del parto cesareo

Parto cesareo, nel 43% dei casi è ingiustificato

Secondo un’indagine del Ministero della Salute sull’appropriatezza del ricorso al parto cesareo nel nostro Paese, il 43 per cento dei parti cesarei fatti in Italia nel 2010 è ingiustificato. Troppe le diagnosi di posizione anomala del feto, condizione che giustifica il ricorso al parto chirurgico ma la cui incidenza è nettamente inferiore a quanto le cartelle cliniche degli ospedali italiani farebbero pensare. 

Desperate Debra, il nuovo simulatore per cesarei d’emergenza

Il cesareo è sempre più utilizzato, nonostante le indicazioni dell’Oms siano quelle di ridurre questo tipo di intervento solo esclusivamente ai casi di emergenza. Spesso, infatti, ci dimentichiamo che il taglio cesareo non è una tecnica per saltare il parto naturale, ma un vero e proprio intervento con tanto di limiti ed eventuali complicazioni. In Inghilterra è stato creato un simulatore di cesareo d’emergenza, proprio per allenare i medici.

I nati con parto cesareo a rischio obesità?

Le ricerche scientifiche, si sa, individuano i legami più improbabili e spesso sembrano sfidano le stesse leggi della scienza arrivando ad affermare tutto e il contrario di tutto. Questa riflessione, un po’ amara, mi è stata ispirata da uno degli ultimi studi relativi alla nascita e alla maternità, di cui sono tanto ghiotta, proveniente dagli Stati Uniti.

Bambini oltre i 5 chili alla nascita. E’ boom in Inghilterra

In Inghilterra li hanno definiti sumo babies. Sono i bambini che alla nascita pesano già oltre cinque chili. Il loro numero, nella algida Inghilterrra in cui il peso medio alla nascita non raggiunge neppure i tre chili, sia per i maschi che le femmine, è aumentato addirittura del 50 per cento in quattro anni e c’è già un certo allarme tra gli esperti.

E’ possibile fare il cesareo su richiesta?

cesareo su richiesta

Secondo alcuni dati statistici su scala internazionale, in una percentuale che oscilla tra il 6 e l’8% dei casi il parto cesareo avviene su richiesta esplicita della futura madre e in assenza di indicazione del medico. E’ la donna cioè a decidere di far nascere il proprio bambino attraverso un intervento chirurgico programmato e non mediante il parto naturale.

Fra le motivazioni di questa scelta sembra che ci sia principalmente la percezione di una maggiore sicurezza per sè e il bambino, l’aver avuto in passato un parto attivo con ventosa o forcipe, precedenti esperienze negative di parto naturale. Quanto alla percezione di maggiore sicurezza però sembra che la futura mamma si sbagli, perchè il parto cesareo in assenza di indicazione medica comporta maggiori rischi per la madre di andare incontro ad una lesione della vescica (+36%) o all’isterectomia (+44%) e per il nascituro di manifestare distress respiratorio a causa della mancanza di travaglio.

In Italia si ricorre troppo spesso al parto cesareo

cesareoO.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) nel corso di una tavola rotonda organizzata a Napoli ha lanciato un pericoloso allarme relativo ai parti cesarei; secondo i dati che hanno fornito in Italia si ricorre troppo spesso al cesareo.
O.N.Da come si legge all’interno del sito

con il supporto dell’OMS, sta portando avanti una iniziativa con due obiettivi: 1) sensibilizzare le Istituzioni regionali sulle azioni da intraprendere per un appropriato ricorso al parto con taglio cesareo; 2) informare la popolazione sui vantaggi e sugli svantaggi di questa modalità di parto

Ecco qualche dato emerso:

nel 2007 i parti cesarei sono arrivati 39% delle nascite; si tratta del tasso più alto registrato in Europa, a fronte del 15% raccomandato fin dal 1985 dall’Organizzazione mondiale della Sanità e del 20% chiesto dal ministero della Salute