olfatto

L’olfatto del bambino si sviluppa già nel grembo materno

Quando il bambino è nella pancia della mamma non solo inizia a sviluppare un suo gusto personale, ma anche l’olfatto. Sembra una cosa incredibile, ma il corpo umano è una macchina straordinaria e durante la gravidanza le donne possono toccare con mano questo miracolo. A raccontare questa novità è uno studio della Colorado University pubblicato sulla rivista Proceedings of The Royal Society B.

Tutto dipende dalla dieta della mamma che con i suoi gusti e ovviamente le sue scelte alimentari influisce sulla cultura del cibo e quindi dell’olfatto che avrà il suo piccolo. I ricercatori, dopo aver condotto una serie di esperimenti sui topolini, hanno scoperto il motivo di questa influenza: tutto sembra dipendere dal fatto che l’esposizione a certi odori innesca il funzionamento dei glomeruli, ovvero di alcune strutture che si trovano nel bulbo olfattivo e trasmettono messaggi sull’odore dal naso al cervello.

I sensi del neonato, l’olfatto

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Uno dei sensi che il neonato sviluppa in epoca embrionale è l’olfatto. Il feto, infatti, già dai primi mesi di gestazione percepisce gli odori, immerso nel liquido amniotico. Nello specifico, tra la quinta e l’undicesima settimana si sviluppano nel feto i recettori olfattivi mentre entro la quindicesima si formano le narici. Il bambino riesce a sentire e a distinguere gli odori dei cibi che la mamma mangia e che giungono a lui attraverso il liquido amniotico. In questo modo, il neonato immagazzina tutta una serie di stimoli che formeranno la sua “memoria olfattiva” e che, una volta nato, lo aiuteranno a conoscere il mondo esterno. Alla nascita, il bambino riconosce tutti gli odori del suo mondo-prenatale che lo aiuteranno ad orientarsi nel mondo extrauterino e lo rassicureranno in momenti di tensione.

Alterazione di gusto e olfatto in gravidanza

alterazione dei sensi in gravidanza

La gravidanza è un evento che interessa e modifica i diversi apparati dell’organismo femminile, compreso quello digerente, e gli effetti che tali cambiamenti comportano possono manifestarsi anche attraverso piccoli malesseri o fastidi che compaiono nel corso dei nove mesi per risolversi quasi sempre in modo spontaneo dopo il parto.

Tra questi rientra sicuramente l’alterazione del gusto e dell’olfatto che, assieme a nausea, vomito, salivazione abbondante, bruciori di stomaco e variazioni dell’appetito, rappresenta uno dei segnali più immediatamente riconoscibili dell’avvenuto concepimento; in particolare, già a cominciare da 10-15 giorni dopo la sospensione delle mestruazioni può capitare di trovare insopportabili odori che fino a poche settimane prima non provocavano alcuna reazione negativa o addirittura risultavano molto graditi; ciò sembra valere specialmente per gli odori del caffè, del tabacco, della carne e del pesce.

Qualcosa di molto simile accade anche al senso del gusto che, divenendo più ricettivo e sensibile, tende spesso ad alterare la sensazione che si era provata fino a quel momento mangiando un alimento che, d’improvviso, può sembrare diverso e magari non piacere più. Infine, a peggiorare la situazione contribuisce la comparsa di un sapore metallico nella bocca della futura mamma, altro fenomeno piuttosto comune nei nove mesi.