educazione dei figli

Il video della bambina coreana che impara a non accettare offerte dagli sconosciuti

bambina coreana

La piccola Ye Bin è la protagonista di questo video che sta facendo impazzire il web. Lei è bellissima. Coreana, con occhioni profondi neri, un visino da baci e capelli corvini. Sta imparando una delle cose più complicate: rifiutare il cibo offerto dagli sconosciuti. Quante volte avete detto al vostro bambino non mangiare nulla in giro, non accettare caramelle o altro da chi non conosci?

Sculacciare bambini rende aggressivi

Sculacciare i bambini li rende aggressivi

Sculacciare bambini rende aggressivi

Solo qualche giorno fa abbiamo parlato del fatto che in Francia non saranno vietate, chissà se alla luce dei risultati di questo nuovo studio le sculacciate rientreranno nella categoria delle cosiddette punizioni corporali punite per legge. E’ di questi gionri infatti  la notizia relativa ad uno studio della Columbia University di New York, pubblicato dalla rivista Pediatrics, condotto su 1.900 bambini nati negli Stati Uniti tra il 1998 e il 2000. A seguito di quanto emerso sculacciare i propri figli di età compresa tra i tre ed i cinque anni provocherebbe in questi ultimi dei problemi comportamentali che avrebbero poi ripercussioni durante gli anni successivi, rendendoli anche aggressivi.

No grida insulti bambini crescono insicuri

No a grida e insulti, i bambini crescono insicuri

No grida insulti bambini crescono insicuri

Un nuovo studio condotto dalle Università di Pittsburgh e del Michigan e pubblicato recentemente sul sito della rivista Child Development ha dimostrato come sgridate e urla nei confronti dei propri bambini possano in qualche modo farli sentire inadeguati creando degli effetti collaterali sullo sviluppo della loro personalità. In particolare sono state monitorate ben 976 famiglie con figli di 13 e 14 anni. A seguito di un’indagine il 45% delle madri e il 42% dei padri ha ammesso di aver utilizzato un metodo disciplinare cosiddetto verbale rivolgendo ai propri figli rimproveri gridati ed appellattivi “offensivi”.

8 marzo: spunto per una sana educazione di genere

Dopo aver trattato il tema di cosa augurare alla bambina che sta diventando donna per l’8 marzo, trattiamo invece il tema dalla parte del maschietto: cosa insegnare al bambino per non generare problematiche distinzioni tra i sessi? Come fare in modo che i machietti non trattino male le femminucce?

Sin da piccoli i bambini e le bambine si distinguono per attività e ruoli, a cominciare dai vestiti, passando per i giocattoli e finendo alle faccende di casa.

Da qui si formeranno più o meno saldamente e inconsapevolmente le loro idee di maschio e femmina, uomo e donna, determinando in larga parte il modo dell’interazione tra i sessi.

Su Real Time, la mamma peggiore contro le mamme che amano troppo

Sembra che il fenomeno della maternità, e più in generale della genitorialità, tiri parecchio in televisione, di questi tempi. Da SOS Tata in poi, si sono succeduti tutta una serie di programmi che, in maniera più o meno (in genere, meno) autorevole, affrontano questo argomento nelle sue diverse sfaccettature: ultima in ordine di tempo è la nuova trasmissione di Real Time, “Mamme che amano troppo”.

Ponte dell’Immacolata alla Fiera del Palazzo delle Esposizioni

Filastrocche varie e quelle della famosa Melevisione, libri interattivi per gli amanti dei videogiochi, Graphic novel (novelle grafiche), mostre animate sui personaggi dei cartoon, spettacoli teatrali, contest di videogiochi, presentazioni di libri di fiabe, fantasy ed educativi per genitori ed insegnanti e ancora piccole orchestre di musica classica (come ad esempio quella su Il violino del signor Stradivari), Ecoalfabeti e molte altre originali attrattive. Sono previste anche barzellette, detti e proverbi, per non scordarsi che la risata accompagna bene qualsiasi esperienza.

Tutto ciò è il Programma per Ragazzi della Fiera del Libro (il cui titolo sarà Più libri, più liberi) che ogni anno si tiene a Palazzo delle Esposizioni a Roma e che quest’anno si svolgerà tra il 7 e l’11 dicembre.

Convegno Nazionale sullo sviluppo del potenziale dei bambini plusdotati, da oggi a Pavia

Ci sono bambini particolarmente dotati. Alcuni piccoli si dimostrano dei geni a scuola, altri hanno delle abilità incredibili, nell’arte o nella musica. È importante capire se sono davvero plusdotati o se, cuore di mamma, vediamo i nostri bimbi con gli occhi dell’amore e non ci rendiamo conto che sì, sono bravi, ma nella media. Si parla di questo oggi e domani all’università di Pavia, in occasione del III Convegno Nazionale dedicato allo sviluppo del potenziale dei bambini plusdotati.

Essere troppo ansiose e iperprotettive è un reato

Ci sono genitori troppo apprensivi. È normale guardare il proprio cucciolo crescere e sentire la necessità di proteggerlo da tutto, questo però non deve impedirgli di fare le sue esperienze (ovviamente in base all’età). Spesso però non è così semplice trovare una misura. È proprio vero: il lavoro di genitore s’impara solo sul campo e sbagliando. Attenzione però perché una donna è stata condannata a un anno e quattro mesi per essere stata troppo ansiosa.

Lo spot della Vodafone è diseducativo?

Lo spot della Vodafone è l’esempio di come i genitori non dovrebbero educare i figli.

A  prendere questa presa di posizione è la Società Italiana di Pediatria (SIP) che – dopo ululanti proteste di genitori e pediatri apparse nei giorni scorsi su blog e social network – scende in campo contro il messaggio pubblicitario lanciato dall’azienda produttrice di telefonini. Lo spot mostra un bambino che in assenza dei genitori ne combina di tutti i colori, i quali s’interrogano e alla fine accennano a un sorriso comprensivo.

Ragazzi sbandati e dediti al consumo di alcol: colpa dei genitori?

Nella vera e propria odissea che accompagna il rapporto tra genitori e figli, sono i primi a sentir addosso il peso della responsabilità; si ha sempre paura di sbagliare, di essere stati troppo severi o al contrario troppo indulgenti, poco presenti o troppo asfissianti.

I risultati delle ricerche, che riguardano infanzia/adolescenza e genitorialità, spesso peggiorano piuttosto che attenuare le normali insicurezze delle madri, dei padri e in generale degli educatori, mentre gli specialisti sembrano far ricadere la responsabilità delle devianze e delle degenerazioni dei ragazzi, in maniera molto facilona, sui genitori.

Lo stesso si potrebbe pensare leggendo ad esempio la ricerca svolta dal Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica presso il Karolinska Institutet secondo cui, da un campione di 1220 ragazzi, emerge che sono proprio i genitori e il rapporto con i propri figli a fare la differenza per ciò che riguarda i comportamenti sbagliati e il consumo di alcol.

Calmare le reazioni di rabbia degli adolescenti

L’età adolescenziale è uno dei periodi più delicati dello sviluppo, è infatti la fase in cui il bambino comincia a farsi un’idea sempre più distinta del proprio corpo, della propria sessualità e personalità, è anche il momento in cui si attua il primo reale distacco dalla famiglia e si avviano le prime “mature” relazioni di amicizia e di innamoramento.

Proprio a causa di tutto questo fiorire e pullulare di emozioni e sentimenti, i ragazzi potrebbero avere difficoltà a controllarli o incanalarli in maniera opportuna. È facile quindi vedere adolescenti che si risvegliano aggressivi o impassibili, eccitati o depressi, a giorni alterni.

Tra i comportamenti tipici dei ragazzi, specialmente di sesso maschile, gli attacchi di ira e di rabbia sono tra i più frequenti, e molto spesso genitori ed educatori non sanno come trattarli o che tipo di provvedimenti prendere.

Figli perfetti, vogliamo davvero questo?

Oggi care mamme volevo fare una riflessione con voi, un pensiero sulle aspettative che abbiamo verso i nostri figli e sull’idea stessa che abbiamo di loro. Questo pensiero nasce dalla mia esperienza di mamma ma anche da ciò che, io che sono una attenta osservatrice e ascoltatrice, vedo e sento dalle altre mamme che mi circondano. Vuole essere un’autocritica e uno stimolo alla riflessione.

Avete mai pensato che spesso riversiamo sui nostri figli le nostre “mancate” aspirazioni? I nostri piccoli, perlomeno molti di loro, già in tenera età fanno magari due sport e un corso di musica, hanno più impegni del Presidente degli Stati Uniti d’America. E poi i compiti e le festicciole di compleanno. Ma ce la faranno a sostenere questi ritmi? E’ davvero necessario che facciano tutto questo oppure è solo una nostra ansia da prestazione e da figlio perfetto?