Sweetie, la bambina virtuale per scovare i pedofili sul web

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bambina virtuale

Internet è pericoloso per i bambini? Mi piace pensare che la Rete sia un luogo d’incontro, un’opportunità per conoscere e per scoprire cose nuove, una sorta di piazza. Lascereste mai il vostro piccolo in una piazza di una grande città da solo o comunque senza un adulto di vostra fiducia? La stessa cosa vale per il web. I pericoli sono i medesimi e lo dimostra l’esperimento condotto dall’associazione Terre des Hommes, che è stata ripresa da tutti i giornali. In che cosa consiste? TdH ha creato una bambina virtuale, chiamata Sweetie, come esca per pedofili o adulti con pessime intenzioni.

Il risultato è stato drammatico, perché in soli 2 mesi e mezzo ha attirato 20 mila persone, che le hanno chiesto prestazioni sessuali, informazioni intime o comunque hanno cercato di raggirarla. Le chat e le registrazioni con i contenuti delle conversazioni sono nelle mani dell’Interpol, che sta cercando di identificare i signori in questione (mille sono già stati identificati).

Perché quest’esperimento è importante? Prima di tutto perché ancora una volta serve a richiamare l’attenzione dei genitori, che devono assolutamente avere molta cura dei loro piccoli quando sono davanti al pc (mai lasciarli connessi da soli, è come lasciarli in una piazza senza nessuno). E poi perché mette il punto su altro problema, la pedofilia o il turismo sessuale via webcam di minori. È una nuova forma di  sfruttamento minorile ancora poco nota, ma che si sta diffondendo rapidamente. È tipico dei Paesi più poveri, come le Filippine o altre zone del Sud Est Asiatico. E la polizia non agisce senza denunce e senza prove. Hans Guyt, responsabile della campagna di Terre des Hommes Olanda, spiega il fenomeno:

La polizia non agisce senza una denuncia. Non è un problema di mancanza di leggi. Le Nazioni Unite hanno stilato delle norme che rendono illegale questo tipo di violenza sui bambini quasi in ogni parte del mondo. Ma il problema maggiore è che la polizia non intraprende azioni finché le vittime non sporgono denuncia. Com’è ovvio, i bambini non riescono quasi mai a denunciare questo tipo di crimini, perché di solito provengono da famiglie molto povere e vengono costretti dagli adulti a prostituirsi online. A volte dovrebbero testimoniare contro la loro stessa famiglia, cosa quasi impossibile.

[Fonte]

Photo credit | ThinkStock

 

 

 

 

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