Lo spannolinamento precoce

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spannolinamento precoce elimination communication

Siamo ormai in piena estate e molte di voi, mamme di bambini over two, saranno alle prese con lo spannolinamento dei propri figli. Bene, sappiate che c’è chi si è già tolto il pensiero molto prima,  o forse, addirittura, il pannolino al proprio figlio non lo ha mai messo. Stiamo parlando del cosiddetto spannolinamento precoce, ispirato al metodo chiamato Elimination Communication (detto anche Infant Potty Training, educazione precoce al vasino).

Più che di una teoria innovativa, si tratta in realtà di una sorta di ritorno alle origini: il pannolino non esiste da sempre, e  ancora oggi le popolazioni non industrializzate non ne conoscono l’uso, e non per questo i bambini vivono nei loro escrementi. Del resto, anche le nostre nonne e le nostre mamme usavano togliere il pannolino – anzi, i ciripà, ovvero i pannolini lavabili di allora – molto presto, già intorno all’anno di età, magari anche perché si erano scocciate di lavarli!

Secondo l’Elimination Communication (per i dettagli vi rimando al sito ufficiale), contrariamente a quello che in genere viene sostenuto dai pediatri – ovvero che i bambini non raggiungono il controllo degli sfinteri prima dei 18/24 mesi – i lattanti sono in grado di controllare involontariamente la minzione e la defecazione, ma si disabituano a farlo perché hanno sempre addosso il pannolino.

Il genitore dovrebbe invece –  e questo è il cuore della teoria – già a partire dai due o tre mesi, imparare a cogliere alcuni segnali, ovviamente non verbali, del proprio bambino (versi, movimenti, espressioni del volto, pianto) che indicano suo bisogno di scaricarsi, quindi tenerlo senza pannolino e cominciare da subito a portarlo sul vasino. È evidente che questo metodo necessita di una presenza costante della madre – o comunque della persona che si occupa del bambino – e richiede una buona dose di pazienza e tenacia. L’accento viene posto soprattutto sulla comunicazione, la reciproca comprensione, l’empatia che si crea tra mamma e figlio, e sulla serenità che deve sempre essere mantenuta di fronte agli inevitabili insuccessi.

I vantaggi? Molti: dal risparmio economico all’impatto ecologico, dall’anticipata indipendenza dal pannolino al minor numero di infezioni e arrossamenti cutanei, fino alla migliore relazione che si creerebbe tra la madre e il suo bambino.

Per conto mio, non posso che provare un misto di incredulità e ammirazione per una mamma che, nella temibile “fase neonato” (quando già è stremata da post-partum, allattamento, pianti e molto probabilmente neanche dorme la notte),  ha anche la forza di cimentarsi con questo. Mi sembra però un percorso davvero lungo e difficile, e mi chiedo se ne valga la pena. Molte mamme hanno accolto con successo i suggerimenti dell’Elimination Communication per uno spannolinamento precoce sì, ma non fino a questo punto, diciamo a partire dai 12 mesi: questo già lo capisco di più, e in questo caso, è una buona idea utilizzare fino a quel momento i pannolini lavabili, che danno maggiormente il senso di bagnato al bambino e quindi possono aiutarlo, e invogliarlo, a liberarsene prima.

E voi, che ne pensate?  Qualcuno ha provato direttamente l’Elimination Communication, in versione ortodossa o soft?

 

Per approfondire:

Senza Pannolino, di Laurie Boucke

La vita senza pannolini. L’igiene naturale del bambino, di Monrocher-Zaffarano S.

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