Fecondazione eterologa, la Consulta dichiara illegittima la Legge 40

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fecondazione assistita

La corte costituzionale ha bocciato il divieto di ricorrere alla fecondazione eterologa, perché incostituzionale. Che cosa cambia esattamente? Ora, le coppie infertili potranno ricorrere a donatori esterni di ovociti o spermatozoi se uno dei partner è sterile. Con questa sentenza, tra l’altro, viene anche definita illegittima la Legge 40, che proprio quest’anno compie 10 anni.

Da un punto di vista legale, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma 1, della legge 19 febbraio 2004, n. 40, relativi al divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita. È quindi sospesa anche la sanzione pecuniaria verso u medici che decidono di eseguire questo trattamento.

Sono questioni che non si può pensare di regolare con un atto di tipo amministrativo, ma necessitano una condivisione più ampia, di tipo parlamentare. Alla luce delle motivazioni della Consulta al più presto comunicheremo la road map per l’attuazione della sentenza. In Italia non siamo ancora attrezzati dal punto di vista normativo. Ad esempio per quello che riguarda l’anonimato di coloro che cedono i gameti, il diritto dei bimbi che nasceranno a essere informati di chi sono i loro genitori e il tipo di analisi da fare per chi cede i gameti.

Ha commentato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Questa decisione arriva dopo un lungo percorso e spacca completamente l’opinione pubblica. I cattolici, ovviamente, sono insorti: Famiglia Cristiana ha titolato Ultima follia italiana e nel pezzo si può leggere:

È una sentenza choc ma non giunge inaspettata. Per volere della Corte Costituzionale, che l’ha dichiarato illegittimo, cade il divieto di fecondazione eterologa previsto dalla legge 40 sulla fecondazione assistita.

Questa novità apre le porte alla speranza di molte coppie, ma mette anche la parola fine ai viaggi all’estero alla ricerca di un bambino: in Italia stanno per cambiare molte cose.

 

Photo Credit | Thinkstock

 

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