Dormire a pancia in su durante la gravidanza mette più a rischio il nascituro

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dormire in gravidanza

Le neomamme se lo ricordano ancora molto bene e anche chi ha figli già grandicelli credo possa tornare facilmente con il pensiero alle nottatacce passate durante le ultime settimane di gravidanza a causa del nostro ormai ingombrante pancione che ci impediva di trovare una posizione comoda per dormire. Totalmente esclusa già dal quarto-quinto mese la pancia in giù, arrivate al rush finale anche dormire su un fianco o a pancia in sù diventava un problema. Tuttavia, sembra che la posizione assunta durante il sonno dalla futura mamma non riguardi soltanto lei e non sia una semplicemente una questione di comodità ma abbia un’influenza anche sulla salute del bambino.

Infatti, secondo una ricerca condotta da un team di ricercatori statunitensi presso un ospedale del Ghana, dormire supine durante la gravidanza aumenta il rischio che il bambino nasca sottopeso. Ma c’è di più, purtroppo: sembrerebbe anche esserci un legame tra questo fattore e il rischio di mortalità neonatale, evento che nei Paesi occidentali riguarda da due a cinque bambini su mille, mentre nei Paesi in via di sviluppo, come l’Africa, addiruttura venti-cinquanta bambini su mille nati. Lo studio dell’Università del Michigan sarebbe confermato da un altro, condotto però in Nuova Zelanda, che ha portato un diverso gruppo di ricercatori alle medesime conclusioni.

Meglio quindi evitare la posizione supina durante la gravidanza, come sottolinea la coordinatrice dello studio statunitense, dottoressa Louise O’Brien, esperta di disturbi del sonno:

Se la posizione di sonno materno gioca un ruolo nella mortalità neonatale – incoraggiare le donne incinte in tutto il mondo a non dormire sulla schiena è un approccio semplice che può migliorare l’esito della gravidanza

Non ci resta quindi che dormire su un fianco agevolate da un sottile cuscino da porre al di sotto di questo. Il nostro piccolo diavoletto comunque si farà sentire scalciando a più non posso!

[Fonte]

Photo credit | Think STock

 

 

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