Creme solari, no della FDA all’applicazione sui neonati

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Le creme solari non andrebbero utilizzate sui bambini di età inferiore a sei mesi. E’ questa la raccomandazione della statunitense FDA (Food and Drug Administration), l’organismo preposto al controllo della sicurezza di alimenti e farmaci. Secondo il pediatra Hari Cheryl Sachs, che lavora proprio per la FDA, è più opportuno tenere i neonati lontani dal sole almeno nella fascia oraria compresa fra le 10 e le 16 piuttosto che spalmarli di protezione solare.

Da un lato infatti pelle dei neonati è molto più sottile di quella degli adulti e dei bambini più grandi, dall’altro l’area superficiale del loro corpo è maggiore rispetto al peso; entrambi questi fattori fanno si che le creme, e le di conseguenza le sostanze chimiche in esse contenute, vengano assorbite con maggiore facilità. Ecco così che aumenta il rischio di infiammazione e reazioni allergiche.

Allora che fare? Oltre ad evitare l’esposizione ai raggi solari nella fascia oraria indicata (dalle 10 alle 16, lo ricordiamo) i pediatri statunitensi consigliano di vestire i bambini con abiti chiari e leggeri: pantaloni lunghi e maglie a manica lunga sono l’ideale. Il cappellino non deve mai mancare e deve essere avvolgente in modo da coprire la nuca e le orecchie.

Se l’esposizione solare non può proprio essere evitata la tolleranza del bambino alla protezione solare prescelta deve prima essere testata applicando una piccola dose di prodotto su una parte molto limitata del corpicino. In ogni caso le creme solari non devono mai essere spalmate sulle mani, i bambini molto piccoli, lo sappiamo bene, non fanno altro che portarle alla bocca con la conseguente ingestione di sostanze chimiche che è sempre meglio evitare.

Queste indicazioni valgono anche nel caso di prodotti specifici per bambini. Il veto dei pediatri americani si estende inoltre ai prodotti repellenti che contengono dietiltoluamide (DEET).

[Fonte]

Photo credit | Think stock

 

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