Cordone ombelicale, più tardi si taglia meglio è!

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Nei primissimi istanti dopo la nascita del bimbo il personale in sala parto provvede a recidere il cordone ombelicale nel più breve tempo possibile. Ma siamo sicuri che sia un bene? Infatti, a quanto sembra, aspettare qualche istante gioverebbe di più al neonato. A dimostrarlo è uno studio condotto in Svezia, presso l’Università di Uppsala, secondo il quale clampare tempestivamente il cordone ombelicale priva il piccolo di una fonrdamentale riserva di ferro.

I ricercatori svedesi hanno condotto il proprio studio su un campione di 400 neonati, venuti al mondo al termine esatto di gravidanze del tutto normali. A un gruppo di essil il cordone ombelicale è stato reciso 180 secondi dopo che avevano visto la luce, agli altri non più di dieci secondi dopo.

Dal cordone di ciascun neonato è stato prelevato un campione di sangue per operare un confronto a quattro mesi di distanza, così si è visto che i bambini del gruppo “ritardario” non solo avevano un peso maggiore degli altri ma mostravano anche una minore carenza di ferro                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         e una maggiore concentrazione di ferritina.

In ogni caso, entrambi i gruppi di bambini, erano sani e nessuno di loro risultava anemico o aveva avuto problemi respiratori o di ittero tali da dovere ricorrere a bagni di luce.

Lo studio svedese non fa che confermare i risultati di altri condotti in precedenza alcuni dei quali avevano dimostrato, ad esempio, che rimandare il taglio del cordone ombelicale nel neonato prematuro riduce la necessità di ricorrere a trasfusioni di sangue e, soprattutto, il rischio di emorraggia intraventricolare.

Così ha commentato i risultati dello studio il dottor Claudio Brigante, Responsabile dell’Unità di Scienze della Natalità dell’Istituto San Raffaele di Milano:

Aspettare qualche minuto è una prassi ormai comune nelle sale parto. Questo studio conferma risultati già riportati da precedenti lavori: nel 2009 una metatanalisi della Cochrane Library concludeva che la clampatura tardiva non aumenta il rischio di emorragia postpartum dando invece il significativo vantaggio di incrementare la ferritina neonatale e una review precedente, sempre della Cochrane Library, ha evidenziato che nel neonato pretermine riduce significativamente la necessità di trasfusione e la frequenza di emorragia intraventricolare. L’unico svantaggio potrebbe essere una maggior incidenza di ittero neonatale

[Fonte]

Photo credit | Thinkstock

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