Giovani che bevono alcol, e gli adulti?

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L’educazione al consumo di sostanze di vario tipo è cruciale per una serie di fattori che condizionano la salute e in generale la qualità della vita di ragazzi e non. Con sostanze si intendono sia quelle riferite all’alimentazione sia di altro genere, alcol, droghe e bevande eccitanti come tè e caffè.

La necessità di tale educazione è evidenziata specialmente dalla pubblicazione di una serie di documenti da cui si evince che 8,5 milioni di cittadini bevono oltre la soglia di rischio e che ciò riguarda il 15,8% di chi ha più di undici anni (risultato della relazione sugli interventi realizzati da ministero e Regioni legge quadro 125/2001 – in “materia di alcol e problemi alcolcorrelati”).

Di questi 8,5 milioni una buona fetta ha meno di 16 anni e si divide in maniera piuttosto simmetrica tra maschi e femmine, con uno scarto solo del 3% a favore delle ragazze.

Le altre fasce rilevate sono quelle immediatamente superiori, dai 16 ai 24 anni e dai 24 ai 44 anni, in cui si scopre che l’abitudine del binge drinking (un modo di bere nordeuropeo finalizzato ad ubriacarsi attraverso il consumo di bevande alcoliche diverse in un arco di tempo ridotto) si è diffusa massicciamente sia tra il genere femminile che tra quello maschile e si colloca come pretesto principale per l’uso di alcol, anche tra i giovani e le giovanissime, proprio perché sembra un’apprezzata modalità di divertimento e di prepararsi alla discoteca (dove tra i giovani, il 40% arriva in discoteca già con un tasso di alcol nel sangue superiore al limite dello 0,5 concesso dalla legge per mettersi alla guida).

Sono state correlate, poi, da alcuni studi la dipendenza da alcol e da fumo e droghe con l’obesità giovanile, mostrando come molto spesso chi si ritrova ad avere problemi di sovrappeso possa, più facilmente di ragazzi normopeso, abusare di tali sostanze.

La relazione del Ministero della Salute riporta inoltre che il 2,12% degli incidenti stradali è stato causato dall’eccessivo consumo di alcol e da conducenti in stato di ebbrezza, per quanto la diffusione di conoscenze sul tasso legale di alcolemia per la guida e sui limiti di consumo con esso compatibili sia ancora molto bassa rispetto agli altri paesi europei.

A questo, c’è un dato positivo da aggiungere, emerso dai risultati dell’indagine correlata “Naso rosso” del Ministero della Gioventù: tra i ragazzi che hanno dichiarato che avrebbero guidato dopo la discoteca la quasi totalità è risultata inferiore al limite dello 0,5; sembra dunque  aumentata la consapevolezza tra i giovani che bevono con moderazione se devono guidare.

La parola d’ordine quindi (che dovrebbe coinvolgere sia i giovani che gli adulti, specie se hanno il dovere di educare i loro figli)  sembra essere: educare ad un uso intelligente di alcol.

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