A tutti è capitato di urlare ai propri bambini. Anche le mamme ed i papà più pazienti di fronte l’ennesima marachella o l’ultimo capriccio non riescono a resistere. Urlare però è sbagliato e non porta a nulla, o meglio, se riesce ad interrompere le liti tra i fratellini o i pianti dirotti perchè non ci si vuole staccare dalla Tv, dietro le urla di un genitore probabilmente si cela la frustrazione derivante dal non essere ascoltati. Ecco 10 motivi per cui è sbagliato urlare ai bambini.
Puericultura, Educazione
Come affrontare la nascita di un fratellino
L‘arrivo di un fratellino o di una sorellina è per il primogenito motivo di gioia, si, ma anche di preoccupazione così come accade in genere di fronte le nuove situazioni. Accade molto spesso, infatti, che diventi per chi c’era già motivo di gelosia dato il cambiamento, in parte, del rapporto con i genitori. Ciò che è certo è che le abitudini familiari vadano a modificarsi per forza di cose trattandosi di un momento molto delicato e complesso che porterà ad un nuovo assestamento dell’equilibrio familiare. Uno degli aspetti al quale prestare maggiore attenzione riguarda il gestire il primogenito che si troverà ad affrontare paure e sentimenti ambivalenti.
Come educare i figli unici
Il figlio unico è da sempre negli stereotipi una persona viziata, perché ha avuto per sé tutte le attenzione, non ha dovuto dividere l’amore della sua famiglia con nessuno. In realtà è anche un bambino che ha vissuto livelli di pressione molto alte e ha dovuto fare i conti con attese a volte pesanti e frustanti. Ci chiediamo quindi come educare questi figli.
Metodo steineriano a scuola, ecco i principi
Il metodo Steiner nasce nel 1919 a Stoccarda per merito di Rudolf Steiner, luminare della pedagogia, che decise di testare un metodo didattico diverso da quelli utilizzati fino ad allora e che mirasse principalmente allo sviluppo dell’individualità. Alla base di tale metodo il rispetto, da parte degli insegnanti, dei ritmi di ogni alunno, fondamentale perchè attraverso lo stesso si può giungere ad educare i bambini. Poichè nella vita tutto è scandito dal ritmo (sonno, veglia, respirazione) anche nelle scuole steineriane viene seguito un determinato alternarsi dei vari tipi di lezione: si passa dall’esercitazione all’elaborazione che portano poi all’acquisizione.
Dita nel naso, come fare smettere i bambini
Contrariamente a quello che verrebbe naturale da pensare, il gesto di mettere le dita del naso è, per i bambini, un comportamento assolutamente naturale, facente parte del loro processo di crescita ed al quale gli stessi non associano alcuna connotazione negativa. Mettere le dita nel naso è, anzi, una sorta di esplorazione del proprio corpo, con il quale il bimbo si trova a dovere fare i conti, ad un certo punto della crescita. E poi, diciamo la verità, chi tra di noi non l’ha mai fatto? Si tratta tuttavia di un atteggiamento che è bene far si che smetta, ma come?
Come fare abituare il bambino a dormire da solo
Si tratta di un’ardua impresa ma fare abituare il nostro bambino a dormire da solo è un’operazione che va fatta, per il suo bene e per la sua emancipazione. Certo è che dal punto di vista di una mamma possa risultare difficile, spesso ci si sente colpevoli nel cercare di farlo rimanere nel lettino nonostante i pianti interminabili in presenza dei quali ci si stringe il cuore. Ma con pazienza, amore e soprattutto in maniera del tutto graduale, senza forzature ed apprensioni, il risultato desiderato si otterrà senza traumi da parte di entrambe le parti.
Il galateo a tavola per i bambini
Quante volte abbiamo detto e ci siamo sentiti ripetere “non si mastica con la bocca aperta?”. Questa è solo una delle regole che sta alla base del galateo, ed è una delle prime che tendiamo ad inculcare ai nostri figli. Diverse sono le direttive che stanno alla base della buona educazione a tavola, ma per ovvi motivi non sono di immediata comprensione per un bimbo piccolo. Scorazzare intorno alla tavola a casa o tra i presenti al ristorante è una cattiva abitudine, e per questo va scoraggiata fin da subito. Un bimbo educato a tavola non dovrebbe essere, con i suoi comportamenti, motivo di stress o di malumore ne per i genitori ne per gli invitati.
Come capire perché il bambino piange
Possono essere numerosi i motivi per cui un bambino piange e una mamma, dopo già i primi giorni, riesce a intuire le cause dal suono: il linguaggio del neonato è molto più chiaro di quanto non si creda. C’è il pianto di dolore, spesso legato alle coliche, che è un pianto continuo e straziante, non consolatorio.
Cosa fare se il bambino non dorme la notte
I bambini che non dormono sono un incubo per tutta la famiglia. Un neonato che non riposa è sinonimo di un’intera famiglia che non riposa. Purtroppo ci sono piccolini insonni che fin dai primi mesi dimostrano ad avere un brutto rapporto con la nanna. Quante volte avrete sentito le altre mamme esordire con frasi, davvero sgradevoli, come “il mio non salta una notte”, “con il latte artificiale tira mattina che non se ne accorge”, “ma lo allatti tu? E allora è per quello”, ecc.
Come togliere il ciuccio, piccoli consigli da mamma a mamma
Il ciuccio è uno dei primi coccolini che il bambino impara, soprattutto se non è allattato al seno. Attenzione, care mamme che usate il biberon, non dovete sentirvi in colpa. I bimbi che prendono la tetta, molto spesso usano quella come ciuccio, nonostante le ostetriche e le puericultrici consiglino sempre di non dare il vizio. Perché? Il bimbo deve potersi attaccare quando lo desidera, ma dal seno deve succhiare il latte, non stare semplicemente attaccato. Il rischio è la formazione di ragadi.
Come insegnare al bambino a vestirsi da solo
Tra i tanti passi che segnano il raggiungimento di una sorta di autonomia da parte del bambino c’è anche il vestirsi da solo. Si tratta di un’operazione che ad un certo punto diventa quasi naturale da parte del piccolo, ecco perchè sarà bene assecondarlo qualora ne manifesti l’intenzione. Risulterà utile allo stesso tempo fare si che il bambino capisca che non sempre la mamma o il papà saranno a disposizione per aiutarlo a vestirsi: ecco perchè dovrà cominciare, poco alla volta, a farlo da solo.
Asili nido, solo 12 bambini su 100 ne usufruiscono
La fine delle vacanze segna per tutti i bambini un passaggio importante: si torna a scuola per i più grandi e si fa l’inserimento all’asilo nido per i cuccioli. Quante volte avete sentito dire che al nido non si trova posto e che molti piccolini devono andare in strutture private con un ingente peso sulle tasche di mamma e papà? È così. Una nuova indagine Istat, dimostra che riescono a usufruire di questo servizio a livello comunale il 17,5% al Centro, poco meno nel Nord-Est e solamente il 3,6% al Sud.
Tornare a scuola, come preparare il bambino alla fine delle vacanze
Si torna a scuola. Mancano ormai poche settimane e dopo una lunga vacanza non è facile far capire al bambino che la pausa è finita. Diventa ancor più complicato inserire il piccolo al nido o all’asilo. Distaccarlo da mamma e papà o dai nonni a volte ha sfumature quasi drammatiche. Come affrontare questa situazione?
I bambini di oggi sono diversi, ma è davvero così?
I bambini di oggi sono diversi. Quante volte avete sentito questa frase? Questo luogo comune? Per quanto mi riguarda sono convinta che i bambini siano bambini, che a fare la differenza siano gli stimoli. Esistono però delle situazioni in cui i piccoli dimostrano di essere molto più avanti, più maturi rispetto all’età anagrafica e pronti per nuove esperienze.