MomFeed: il braccio meccanico che allatta

L’allattamento, sia esso naturale o artificiale, è uno dei momenti più intimi e speciali nella vita di mamma e bambino. Durante la poppata, infatti, si rafforza il legame genitore-figlio: si crea intimità, complicità, ci si osserva a vicenda e ci si conosce. Oggi, però, a causa della vita frenetica e dei mille impegni, molte mamme scelgono di rinunciare al piacere di allattare il proprio bambino, delegando questo piacere a qualcun altro e, notizia di pochi giorni fa, anche ad appositi robot.

Sembra fantascientifico ma è la realtà.

settimana mondiale allattamento al seno

Unicef e OMS insieme per la Settimana mondiale dell’Allattamento al seno

settimana mondiale allattamento al seno

In questa settimana, e precisamente dall’1 al 7 agosto, l’Unicef, in collaborazione con l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, celebra la Settimana Mondiale dell’Allattamento al seno. Scopo di questa campagna informativa, che coinvolge ben 120 paesi, è diffondere, soprattutto nei Paesi in via di Sviluppo, una maggiore informazione e consapevolezza rispetto ai benefici  dell’allattamento al seno.

Troppo sale nella dieta dei bebè

 

Non è la prima volta che parliamo della dieta del bambino e di quanto non sia adeguata nella maggior parte dei casi alle sue reali necessità. Purtroppo secondo molti esperti, c’è un basso apporto di frutta e verdura, mentre si abbonda in calorie e grassi. Ora, dalla Gran Bretagna arriva un nuovo allarme: è esagerato anche il contenuto di sale.

Obesità infantile e ipotesi proteica

Torniamo a parlare di latte artificiale iperproteico con un’intervista del dottor Marcello Giovannini, presidente della Società Italiana di Nutrizione Pediatrica – Sinupe divulgata in occasione del 67° Congresso del Sip. Focalizzando l’attenzione sull’obesità infantile dai 0 ai 2 anni e sulle ripercursioni in età puberale è stata avanzata la c.d. ipotesi proteica, secondo cui l’allattamento materno è più povero di proteine rispetto al latte in formula e questo ridurrebbe il rischio di sviluppare l’obesità in età scolare del 16-28%.

Svezzamento: l’importanza della prima pappa

Torniamo a parlare della prima fase dello svezzamento, quella che segna con la prima pappa l’inizio di una nuova esperienza tra mamma e bambino e che questa volta può coinvolgere papà che finora sono stati un pò assenti. Bisogna dire che la maggior parte dei pediatri è concorde con il fatto che fin dal quarto mese si può inserire un pasto di frutta. Più che a i fini nutrizionali le prime pappe servono a far prendere confidenza al neonato con i nuovi sapori o per aiutarlo in caso di stitichezza con omogeneizzati alla prugna o alla pera.

La primissima fase dello svezzamento non dev’essere dunque un motivo di abbandono dell’allattamento che secondo l’OMS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità dev’essere protratto fino al sesto mese. All’inizio il vasetto di frutta sostituirà un solo pasto di latte, possibilmente l’ora di pranzo.

Latte di crescita e latte di proseguimento

Con il nome di latte artificiale, o latte formulato, si indica l’alimento che sostituisce il latte materno nella dieta del bambino. Questo viene prodotto a partire dal latte vaccino, equilibrato nei suoi componenti principali (proteine, grassi e zuccheri) e addizionato di ferro, acidi grassi essenziali e vitamine, di cui di per sè è carente, allo scopo di renderlo maggiormente adatto alle esigenze nutrizionali del bambino e alle sue capacità digestive.

Mentre durante i primi mesi di vita del piccolo il pediatra consiglierà il latte di partenza (quello sulla cui confezione è riportato il numero 1), a partire dal sesto mese di vita questo dovrà essere sostituito con il latte di proseguimento (numero 2 sulla confezione), anch’esso ottenuto da latte vaccino modificato in funzione delle maggiori capacità digestive del piccolo oltre che delle sue nuove necessità nutritive, tenuto conto che lo svezzamento è già iniziato.

Banche del latte umano su Facebook, i rischi delle donazioni

Non tutte le mamme hanno il latte. E allora come si fa? Nella maggior parte dei casi, il medico decide di integrare con del latte artificiale. Ci sono però donne che hanno scelto il fai-da-te, facendosi sedurre da una nuova moda, molto diffusa negli Stati Uniti: le donazioni di latte materno attraverso Internet, in particolare attraverso i social network proprio come Facebook.  Il nome specifico di questo servizio è ”Human Milk 4 Human Babies” e secondo le autorità francesi è pericoloso.

La tendenza si sta diffondendo a macchia d’olio, partita dalle Americhe è arrivata in Europa e anche in Giappone. La preoccupazione è elevata, tanto che l’Agenzia francese di sicurezza sanitaria (Afssaps) ha messo in guardia le mamme. Il latte scambiato tramite Internet non è controllato e potrebbe portare gravi infezioni.

Arsenico nel cibo dei piccoli, è un pericolo reale?

Sappiamo tutte molto bene che i prodotti alimentari destinati ai bambini vengono sottoposti a severi controlli prima di essere commercializzati tuttavia, pare che questo non basti a garantirne la qualità tenuto conto del grande inquinamento ambientale che investe la stragrande maggioranza del pianeta.

Potrebbero essere sintetizzate così le conclusioni cui è giunto un gruppo di studiosi dell‘Istituto Karolinska di Stoccolma. I ricercatori svedesi infatti hanno preso in esame alcune famose marche di alimenti per bambini e rinvenuto al loro interno tracce di arsenico e di altre sostanze tossiche quali cadmio, piombo e uranio che si trovano sul terreno e finiscono negli ingredienti utilizzati per preparare pappe e frullati.

Le nuove piramidi alimentari per la prima infanzia

Sono state elaborate da Carlo Cannella, nutrizionista de’ La Sapienza scomparso di recente, e da Andrea Vania, presidente dell’European Childhood Obesity Group e responsabile del Centro di dietologia e nutrizione pediatrica dell’ateneo capitolino, le piramidi alimentari per la prima infanzia che rispondono ai dubbi e alle perplessità che spesso affliggono i genitori alle prese con la prima pappa.

Il primo pasto del bambino, confermano gli esperti, deve contenere i medesimi elementi nutritivi di quello dell’adulto somministrati però in forme più “accettabili” per il piccolo: carboidrati complessi da creme e semolini, proteine nobili da carne omogeneizzata e liofilizzata, grassi da olio extra vergine di oliva.

Ovviamente non dovranno mancare frutta e verdura: carote e zucchine, mele, pere e banane in purea. Solo un mese dopi l’inizio dello svezzamento, che comincerà verso i cinque-sei mesi, secondo il parere del pediatra, sarà invece possibile introdurre il pesce.

Il latte artificiale stimola meno di quello materno il gusto del bambino

Non è facile abituare i bambini a nuovi sapori. Il momento dello svezzamento è complesso e come tutte le mamme sanno bene, quando sono po’ più grandicelli, quella con frutta e verdura diventa una lotta quotidiana. Pensate che tutto potrebbe dipendere da quello che avete mangiato durante la gravidanza: sembrerebbe, infatti, che il latte materno acquisti il sapore dei cibi assunti dalla mamma.

Questa tesi è stata elaborata da uno studio dell’Università di Philadelphia. E per giungere a tale conclusione, i ricercatori hanno dato a dei neonati un latte artificiale arricchito che aveva un sapore amarognolo e acido. Questi bimbi diventati adolescenti hanno dimostrato di avere proprio per questo gusto una predilezione.

I bambini prendono più peso con il latte in polvere

State ancora allattando al seno o siete passate al latte artificiale? Oggi per voi mamme, e soprattutto per i vostri piccoli, c’è una notizia abbastanza interessante: i bambini nutriti con latte di mucca formulato (il classico latte in polvere) aumentano di peso più dei coetanei alimentati con quello idrolizzato, usato di solito da chi è intollerante (possiamo anche chiamarlo latte ipoallergenico). Il motivo? Il latte di mucca sembra essere più facile da digerire perché le proteine vengono frazionate in piccoli frammenti grazie al processo di idrolisi. Questa teoria si applica solo ai piccoli tra i 2 e gli 8 mesi. La prima cosa quindi su cui riflettere è questa: il latte in polvere non è tutto uguale.

A fare questa scoperta sono stati i ricercatori, guidati da Julie Mennella, del Philadelphia Monell Chemical Senses Center. Per giungere a tale tesi sono stati esaminati ben 64 bambini sani che hanno seguito un’alimentazione o a base di latte di mucca o di quello idrolizzato. Non c’è stata una logica precisa nell’assegnazione: è stato tutto causale.

Svezzamento, qualche idea per la pappa

E’ importante che i bambini imparino fin da piccoli a mangiare alimenti semplici e naturali e allo stesso tempo vari, cambiando spesso menu. Per aiutare le mamme che ogni giorno devono cimentarsi più volte nella preparazione di pietanze per i propri bambini, oggi vogliamo proporre qualche idea per preparare in modo facile e veloce delle pappe sane e gustose per lo svezzamento dei più piccoli.

Purea di  nasello

Ingredienti

  • 1 filetto di nasello di circa 60 gr.
  • 2 pomodori maturi
  • 1 patata
  • 1 gambo di sedano
  • mezza carota
  • olio extravergine d’oliva
  • prezzemolo ed origano

Procedimento

Lavare accuratamente sotto l’acqua le verdure, pulire e tagliarle a pezzetti. In un pentolino basso, cuocere le verdure e aggiungere il filetto di nasello. Lasciar lessare il pesce e a cottura completa scolare il nasello e privarlo accuratamente della pelle. Spezzettare il nasello e metterlo nel frullatore insieme alla carota, la patata ed i pomodorini e frullare per qualche minuto fino ad ottenere una purea omogenea. Aggiungere al composto ottenuto un filo d’olio d’oliva e spolverizzare con l’origano ed il prezzemolo prima di servire.