Belgio, approvata eutanasia per i bambini

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Vivere o morire? È uno dei grandi temi etici, in Italia ancora irrisolti. L’eutanasia nel nostro paese non è consentita per questo motivo la notizia che in Belgio è stata approvata per i piccoli ha lasciato abbastanza basiti. Eppure è così. Da ieri un bambino malato, può chiedere di essere ucciso per smettere di soffrire.  Una decisione enorme, talmente grande da far paura solo al pensiero. Scegliere la morte come liberazione da una malattia terminale (ovvero accelerare semplicemente un processo inevitabile) è un’idea che un bimbo non dovrebbe avere.

Non dovrebbe sapere che cosa vuol dire essere così malato, non dovrebbe aver provato alcuna sofferenza e dovrebbe avere un’idea romantica della morte, di quel viaggio che ci separa da chi amiamo, dalla nostra quotidianità. Ovviamente, la richiesta di eutanasia potrà essere accettata solo dopo il consulto di uno psicologo esterno che dovrà valutare la capacità di giudizio del bimbo, che deve ottenere comunque il consenso dei genitori.

È davvero difficile credere che una coppia di genitori possa trovarsi d’accordo davanti a una scelta simile, che la speranza che comunque il proprio bimbo possa guarire o semplicemente vivere un giorno in più non siano più forti della cinica razionalità. E i genitori separati? Intanto l’approvazione di questa legge sta facendo discutere tantissimo anche il nostro Paese. Come riporta LaStampa, il presidente della Società italiana di Pediatria Giovanni Corsello ha commentato:

Non possiamo condividerla in particolar modo come pediatri, impegnati a tutelare sempre la salute dei bambini, soprattutto di quelli più fragili e con malattie croniche, complesse e causa di disabilità. Il bambino è una persona speciale anche per la sua ridotta autonomia di scelta e di giudizio, e proprio per questo merita il massimo rispetto (maxima debetur puero reverentia, scrisse Giovenale). Il bambino ammalato ha bisogno di protezione maggiore perché alla ridotta autonomia per l’età aggiunge quella dovuta alla malattia. Va invece garantito l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.

Photo Credit | ThinkStock

 

 

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