Bambini troppo impegnati, è giusto?

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Sembra proprio che i nostri bambini oscillino da un eccesso all’altro. Da un lato ci sono quelli che il tempo libero lo trascorrono davanti a tv e videogiochi, dall’altro quelli che, finita la scuola, sono divisi tra palestra, corsi di musica e laboratori di lingua. Gli esperti, naturalmente, mettono in guardia da entrambi questi poli opposti e d’altra parte si sa che in medio stat virtus.

Se, infatti, arenarsi davanti alla tv o al computer impigrisce e nuoce alla salute del bambino favorendo l’insorgere di problematiche quali sovrappeso e obesità, anche avere giornate troppo fitte di impegni ha i suoi aspetti negativi poichè incide sul sano sviluppo psichico del bambino. A dirlo è la dottoressa Giorgiana Ciocci, psicologa per l’infanzia e l’adolescenza, intervistata da Daniela Raspa de La Stampa, rifrendosi, naturalmente, a quelle situazioni in cui l’impegno è eccessivo.

Il bambino deve infatti anche essere lasciato libero di gestire autonomamente il proprio tempo libero e di decidere come trascorrerlo. Le attività strutturate, anche quelle coinvolgenti e creative, non possono infatti costituire la totalità della vita extra-scolastica del bambino. Ampio spazio deve sempre essere concesso al gioco libero, sia che questo venga svolto da solo o con i coetanei, in casa o al parco.

Dettaglio non trascurabile poi è quello che riguarda la motivazione che induce un genitore a super impegnare il figlio. Spesso, afferma l’esperta, dietro a bimbi molto impegnati ci sono genitori ansiosi; desiderosi che il figlio primeggi sugli magari proprio in quelle attività o discipline sportive nelle quali loro stessi avrebbero voluto distinguersi.

Il piccolo però deve anche essere lasciato libero di scegliere l’attività extra-scolastica più adatta alle proprie esigenze, desideri e talenti e non deve farci spazientire il suo voler cambiare continuamente alla ricerca delle sue vere e sentite capacità quanto più possibile libero da condizionamenti.

[Fonte]

Photo credit | Think Stock

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