Allergie alimentari, la causa risiede nel sistema immunitario da neonati

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All’ultimo controllo dal pediatra della mia bambina di 18 mesi, sul foglio medico c’era scritto: non somministrare frutta secca alla piccola. Mi sono chiesta come mai? Le risposte sono due (non una sola). Prima di tutto le piccole dimensioni possono risultare pericolose ed essere causa di soffocamento, poi espongono i bambino a eventuali allergie alimentari. Ho preso noci e nocciole e le ho messe vie. Le allergie agli alimenti sembrano essersi diffuse negli ultimi anni molto velocemente, e ora un gruppo di ricerca australiano punta il dito sul sistema immunitario dei piccolissimi.

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Il team ha descritto un nuovo modello di attivazione immunitaria già alla nascita, associato all’aumentato rischio dei bambini di sviluppare allergie alimentari nei primi anni di vita. La scoperta potrebbe portare a trattamenti futuri per neonati e bambini, mirati a prevenire le allergie alimentari. La ricerca – guidata da Zhang Yuxia e Len Harrison del Walter and Eliza Hall Institute, e da Peter Vuillermin del Barwon Health, Deakin University – è pubblicata su «Science Translational Medicine»

Abbiamo trovato un legame tra i bambini che avevano cellule immunitarie iperattive alla nascita e lo sviluppo di allergie a latte, uova, arachidi, grano e altri alimenti comuni nei loro primi anni di vita. Nei bambini a rischio, le cellule immunitarie chiamate monociti sono state attivate prima o durante il parto. I segnali provenienti da queste cellule hanno incoraggiato lo sviluppo di risposte immunitarie da cellule immunitarie specializzate, le cellule T, predisposte così a innescare reazioni allergiche ad alcuni alimenti.

Ha spiegato il ricercatore Zhang Yuxia. Il 10 percento dei bambini sviluppa un’allergia nel primo anno di vita. La novità di questo studio è che ci dice il sistema immunitario dei bambini allergici è in un certo senso “innescato” dal momento in cui sono nati. Ora bisogna capire come mai si innescano queste cellule. Non è molto, ma è un primo passo.

 

Photo Credits | Shutterstock / Dave Pot

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