Acquista online farmaco per fare abortire la fidanzata: ha rischiato la vita

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Nell’epoca in cui il web rappresenta la soluzione a tutti nostri problemi un ragazzo di 20 anni di Genova ha pensato bene di acquistarvi un farmaco, indicato per la cura dell’ulcera gastrica ma che annovera tra i suoi effetti collaterali quello di poter interrompere una gravidanza, per fare abortire la propria fidanzata. Tutto ciò ingannando il medico di famiglia e pensando di fare la cosa giusta. Dopo avere ingerito ben nove compresse di Cytotec, questo il farmaco incriminato, nel giro di 24 ore, la giovane di soli 16 anni è stata ricoverata in ospedale per emorragia interna.

ragazza ospedale

Secondo le dichiarazioni riportate, alla fine del 2014 il ciclo della ragazza aveva due settimane di ritardo. In preda alla preoccupazione che potesse essere incinta i due hanno deciso di comune accordo di non rivelare quanto stesse accadendo ai genitori e di risolvere la questione da se. Dopo una ricerca su internet hanno scoperto come il Cytotec, utilizzato per curare l’ulcera, abbia come effetto collaterale un aborto molto probabile entro le prime 9 settimane di gestazione.

Il farmaco viene però rilasciato solo su prescrizione medica. Il ragazzo si è quindi recato da un medico generico dicendogli di averne bisogno a seguito di una cura a base di antinfiammatori. Una volta nelle loro mani il dosaggio necessario al raggiungimento del loro scopo viene ancora una volta individuato su internet. Un blog suggerisce di assumere nove compresse in una sola giornata.

Tutto sembra risolto in quanto il ciclo sembra apparentemente essere tornato: dopo circa 10 giorni la giovane viene però ricoverata d’urgenza in ospedale per l’aborto che è in corso. Fortunatamente la ragazza è stata salvata dai medici mentre il fidanzato, denunciato dai genitori di lei insieme alla figlia, si dice confuso e dispiaciuto anche per avere ingannato il medico. Tutto è bene quel che finisce bene: che quanto accaduto possa servire affinchè episodi di tale genere non si ripetano più.

Photo Credit | Thinkstock

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