farmaco per combattere i tumori

Vaccini, alcuni difendono i bambini dal cancro

Secondo uno studio condotto oltre oceano, negli Stati Uniti più precisamente, e pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Pediatrics, i vaccini contro la poliomielite e l’epatite b proteggono i bambini anche dal cancro. Lo studio ha preso in considerazione un campione di 2800 bambini e adolescenti di età compresa fra due e diciassette anni residenti in Texas, ai quali, nel periodo di tempo compreso fra il 1995 e il 2006, è stato diagnosticato un tumore.

Quindi è stato calcolato che per ogni bimbo che aveva avuto una diagnosi di tumore ce n’erano altri quattro sani, dello stesso sesso e della stessa età. I dati sono stati poi messi a confronto con quelli relativi a bambini residenti in zone ad elevato tasso di vaccinazione per polio ed epatite b. La conclusione è stata che i bambini sottoposti a queste particolari vaccinazioni hanno il 20% di probabilità in meno si sviluppare tipici tumori infantili, prima fra tutti la leucemia linfoblastica acuta.

La spirale della fertilità per le donne con tumore

La spirale può cambiare la vita di una donna. Per anni siamo state abituate a pensarla come metodo anticoncezionale, ma secondo uno studio dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo), ancora in corso, potrebbe trasformarsi in un metodo di cura per le donne con un tumore all’endometrio. Le signore attraverso la spirale potrebbe conservare l’utero e la loro fertilità. Con questa tecnica i ricercatori dell’Ieo hanno dimostrato che è possibile assicurare il tempo della gravidanza. Davvero un bel risultato che dà alle donne la possibilità di sperare nel futuro.

Il tumore dell’endometrio è il sesto tra la forma di cancro femminili più frequenti al mondo. Solo nel 2008 sono state colpite 290mila donne (il 4,8% sul totale dei tumori femminili) e provocato 74mila decessi. La cura prevede la rimozione chirurgica dell’utero e delle ovaie, di conseguenza si perde totalmente ogni possibilità di avere un bambino.

Aborto spontaneo: con un farmaco, forse, si può prevenire

aborto spontaneo

Mi rendo conto che quando si parla di aborto si tocca un tema molto delicato in cui sarebbe bene non esprimere posizioni di parte perché molto spesso non siamo a conoscenza delle reali motivazioni che possono spingere una donna a compiere un gesto piuttosto che un altro.

Voglio invece condividere con voi quanto ho appena letto riguardo l’aborto spontaneo. Sembrerebbe che grazie ad un farmaco, in uso nel campo dei tumori, il G-CSF i casi di aborto spontaneo potrebbero diminuire. Questa scoperta si deve al dottor Fabio Scarpellini, dirigente medico presso l’ospedale civile Parodi-Delfino di Colleferro ed è durato 12 anni.