Il cibo spazzatura non deve essere venduto nelle scuole

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Non è facile insegnare ai bambini la buona cucina, aiutarli a mangiare bene e soprattutto prevenire l’obesità, se poi nelle scuole si vende cibo spazzatura. Distributori automatici e spesso anche bar sono dei veri e propri fornitori di calorie vuote e cibi estremamente grassi e privi di valore nutrizionale.

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È per questo motivo che la Coldiretti si è schierata a favore del protocollo approvato dai 20 assessori all’agricoltura delle regioni italiane in cui si vieta la distribuzione ai minori, mediante distributori automatici e in ogni luogo aperto al pubblico di alimenti e bevande sconsigliati ovvero contenenti un elevato apporto totale di lipidi per porzione, grassi trans, oli vegetali, zuccheri semplici aggiunti, prodotti ad alto contenuto di sodio, nitriti e/o nitrati utilizzati come additivi, aggiunta di zuccheri semplici e dolcificanti, elevato contenuto di teina, caffeina e similari.

Consideriamo che la crisi ha rivoluzionato in negativo i consumi: nelle case italiane si mangia sempre peggio, favorendo prodotti più grassi, sostanziosi e meno costosi. La Coldiretti ha infatti comunicato:

Le tendenze non sono incoraggianti perché con la crisi il numero dei bambini e adolescenti che mangia frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35 per cento nel 2013 rispetto al 37 per cento dell’anno precedente, mentre quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35 per cento contro il 39 per cento e si registra anche un aumento di coloro che non l’assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana.

Attenzione non si vuole mandare in malora un business attualmente abbastanza in attivo. La proposta è di creare nuovi distributori automatici di frutta e verdura, snack che si stanno diffondendo sempre di più e dove è possibile, acquistare a prezzi calmierati frutta fresca, disidratata o spremute di origine nazionale senza aggiunte di zuccheri o grassi: la merenda resta merenda, ma più sana.

Photo Credits | Lanych / Shutterstock.com

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